Non è difficile recensire l'ultima "fatica" discografica di Manuel Agnelli e c. Per anni si sono giocati lo scettro di miglior band italiana con i Marlene Kuntz e CSI nell'immaginario AltERnAtIVo italiano, ma in realtà, fin troppo sopravvalutati. Gli Afterhours non sono altro che una piacevole Tribute band da ascoltare dal vivo degli Afghan Whigs, Screaming Trees (su tutti), Suicide (confrontate "Ghost rider" con "Milano Circonvallazione esterna), Jimi Hendrix (All along the watchtower VS Non sono immaginario), ed ora, una new entry...i Cure.
Partiamo da "Neppure carne da cannone per Dio" che rimanda a "10:15 saturday night" dei Cure, per (s)fortuna, cambia il ritornello con un tono esistenzialista "Carne e cannoni e Dio...Carne e cannoni ed io". Musiche scopiazzate e liriche pietose. Capiamo sin da subito che "I milanesi ammazzano il Sabato" è una paccottiglia di citazioni storpiate, allusioni e poche idee.
"Naufragio sull'isola del tesoro" avrebbe un senso se fosse dei Marta sui Tubi, ma cantata da Manuel Agnelli diventa un potenziale rebus per "la settimana enigmistica" il testo (C'era una casa bellissima/Che un brutto mutuo strego'/ Ma il sortilegio questa notte svanira'/ Togliti il buio amor,Le mutandine il tuo dolore /Sai voglio scoparti fino a farti ridere/ Questo bambino ci salvera' /piange per dirci che sa /Dalla noia nascon fiori unici /Che notte splendida /Per delle iene ridere). Qualcuno si esalterà chiamandola ironia ciò che potrebbe dire qualsiasi buona massaia dell'Irpinia oppure materiale reperibile nei libri di Melissa P. (Tarantella all'Inazione... un testo scritto col culo).
Per testi e titoli sembrerebbe un album dei Verdena (Tarantella all'inazione, Pochi istanti nella lavatrice, E' essere Silvan, Ochi e streghe sono soli) e i risultati sono identici. Il peggior album degli Afterhours dove il disco scivola senza lasciare nulla, forse, l'unica cosa salvabile è il testo di "Tutto domani".
Magari dal vivo riusciranno ancora ad emozionare con le vecchie canzoni, ma siamo lontani anni luce da uno straccio di musica decente con questo album. Siamo all'antitesi della qualità. Una lavata di umiltà non farebbe male al nosto caro Manuel.
Voto: 2 (per la stima)
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Altre recensioni
Di nzùcobr
"Il tappeto sonoro è curato come non accadeva dai tempi di Iriondo."
"Diversi, ma fedeli a un passato che non tornerà."
Di pablokant
"I milanesi ammazzano il sabato è il risultato di un impoverimento della vena creativa di Manuel Agnelli."
"Canzoni banali e irritanti nascoste da un'ottima produzione e splendidi arrangiamenti."
Di thecat79
La 'piccola iena' è diventata una 'musa di nessuno', madre di una bambina.
'I milanesi ammazzano il sabato' è una bellissima poesia musicata in forma di ballata acustica, che vale il prezzo dell'album.