C’è sempre un disegno ultimo dietro qualsiasi lavoro che un musicista produce.

Anche l’ultimo degli sfigati (che so, Justin Timberlake per dirne uno o Avril Lavigne per far la coppia) quando fa un disco ci mette un qualcosa di suo, non dico l’anima ma una suo surrogato piccolo o grosso che sia, che può piacere o non piacere.
Questo è un altro discorso.
E così anche i nostri italiani, i vari Ricchi e Poveri, DolceNegre o Cristiani Malgiogli (ma non so nemmeno se fanno ancora dischi questi) quando iniziano a fare un disco, una vaga idea in mente SUPPONGO che ce l’abbiano, giusto?! Se non altro per raccontare al produttore quello che hanno intenzione di fare.
Ohh bene, prendiamo invece questo disco di tutt'altro genere che ho comprato 7 gg fa da mio CD-Pusher di fiducia: Pocket Symphony degli AIR.
Ora, dopo i primi 15 minuti di prologo/ambient soffuso e smellassato come pochi mi son chiesto Wow, bene, mo adesso attaccano… e uan, ciu, tri… niente… e mo’ aspettano al prossimo giro…ecco ecco UAN CIU TRI… ma NIENTE …insomma, un’atmosfera da Bassa Padana insulsa e pretestuosa …e così, per altri 35 minuti buoni!
Nessun motivo di interesse, nessuna idea interessante, nessun accordo particolare, nemmeno un cazzo di loop ipnotico seducente o intrigante che sia, quelli che hanno fatto Grandi i vari Herbert, Eno, To Coco Rococo, PanMaerican, Amon Tobin o altri del filone ambient/elettronico/dance.
N U L L A.
La banalità fatta musica.
Questi due surgelati pinguini francesi (giustamente immortalati così, come due figuri di ghiaccio senza un perchè, nella copertina), forti di alcune produzioni divertenti e a tratti interessanti (vedi l’ottimo debutto di Moon Safari del 1998 o del penultimo Talkie Walkie del 2004) se ne sono usciti con un dischetto che ti fa rimpiangere le cose peggiori di Jean Michelle Jarre o addirittura le stronzate dei defunti Rockets (si esatto, quelli morti di cancro per la troppa vernice argento inalata e traspirata!!)
Qui c’è spazio solo per tre accordi quando va bene (nemmeno un accordo in minore o in diesis, tanto per intenderci) per 4 - 5 minuti a “canzone” ognuno… una cosa che non sai:
a) se abbia un senso (come pontefica il Blasco)
b) il perché di un lavoro così tirato via
c) se si sono definitivamente prostituiti al mercato più bieco (tipo New Essence in edicola +  il CD degli AIR per rilassarsi)
d) se lo han fatto con la mano sinistra giusto per obbligo contrattuale.

Opto indubbiamente per la soluzione (d), l’unica che possa avere un senso e mi astengo dall’idea di formulare un giudizio su questo dischetto sciatto e mellifluo come pochi dove non si scorge nemmeno un piiiiccolo semino di idea manco a pagarla.
Ok AIR, avete scherzato e ho abboccato come un tonno. Lo ammetto e per un attimo ci ho quasi creduto :-)))

Effettivamente per essere uno scherzo è stato ben congegnato ma adesso basta, su… tornate alle cose serie.
Fate finta che io non abbia MAI fatto una recensione su questa stronzata di disco… ecco così, questa ve la abbuono per simpatia!
Ma vi aspetto al varco col prossimo lavoro.
E pregate iddio che sia una merda come questo che vengo fino a Parigi casa per casa e vengo a stanarvi con le mie mani.
Ci metterò 4 mesi ma cazzarola: vi trovo…uhhuuuuuu se vi trovo!!!!

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