Lavarsi le mani ha un'eccezione negativa: fottersene. Igienizzarsi le mani è sintomo di cura. E non solo per sé. In questo, nasconde, ma non troppo, una certa grazia. Aldous Harding, al secolo Hannah Topp, neozelandese trapiantata a Cardiff, compie questa precipua operazione, col suo nuovo disco, discosto dai predecessori; lo fa con un'attenzione -condivisa col produttore John Parish- che ne rilancia, e ne restituisce, un'immagine serpeggiante e più indefinita. Desiderando, per lo più, approfondire un dialogo già iniziato, ma -forse- troppo tenue, con la propria nicchia; ecco, allora, questo quarto album, "Warm Chris".

Baluginante tra coni d'ombra; vitale tra soffi a pelo d'acqua lenta; con una autrice che strappa via i fogli del suo blocco di appunti, alle metà opposte: da una parte la materia onirica e dall'altra il suo definito talento. E poi, quei fogli, li rifà combaciare a caso. Così, nelle sue composizioni (pacate, riposte e poco prevedibili) appaiono la luna e il sole, ma non sai se è giorno o notte; così appare l'innamoramento ma non sai se è finito o comincia. Così pensi d'essere immerso in una favola bucolica, ma forse sei ai margini d'una strada d'asfalto bollente e senza meta. Così, al limite, cadi, senza procurarti troppo dolore. E il capogiro giunge pure il giorno dopo. Sei stordito.

Siamo dalle parti della 4AD, una vera garanzia. L'indie folk di Haldous Harding ha una forza cantautorale, che coglie impreparati perché inattesa e scalpicciante: non c'è l'intensità drammatica del debutto -folgorante, a dir poco, proprio ferino-, né la finezza arty dei due lavori precedenti per l'etichetta britannica, ma un nuovo passaggio surreale, uno stretto sentiero che ti porta infondo un mondo incantato, dentro o fuori, spettatore di esso ma chiamato in causa:

"Più vicino a te non è più vicino a me"

"Torna indietro
Torna indietro e lascia che sia al posto giusto"


"Ti fisso ancora nel buio
Alla ricerca di quel brivido che nasce da niente
Lo sai, il posto che preferisco è l'inizio"


"E le persone che mi vogliono non hanno le cose che sto cercando
In nessun modo
E qua, la vita riprende con la sua frusta coriacea",


con un canto flemmatico, seducente, fiabesco che declama a sprazzi, interrompendosi all'improvviso, anche sul più bello, anziché dilatarsi, e riparte più concreto o, al contrario, più ineffabile. Così fanno anche gli accordi apparentemente minimali e la strumentazione ridotta all'osso. Ci basta poco per sognare o non val la pena restare svegli troppo a lungo.
Ed è così bello avere un veterinario in meno in Nuova Zelanda ed una cantautrice nel villaggio globale in più, in questo 2022.

Mi son seduto, l'ho dovuto fare, poi sdraiato, per ascoltare quelle canzoni: Ennui, Fever, Warm Chris, Starting at the Henry Moore, i cori concentrici di Leathery Whip. Ma vedevo solo nuvole. E stelle. E angeli alzarsi (i loro occhi chiusi).

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