Ok, ok... è passato un pò di tempo, ma io voglio raccontarvi lo stesso com'è andato quel 4 Giugno tanto criticato del Gods of Metal 2006.

E' inutile dirvi che ero li per i Korn e la loro decisione di andare al GOM mi aveva non poco urtato poiché è ormai dal 2002 che i Korn in Italia non vengono per una data tutta loro ma si infiltrano nei festival e fino al 2005 era andata bene,erano headliner sia al Flippaut che al Coca Cola Live At Mtv, ma stavolta si presentano ai fasn italiani in una manifestazione storicamente ostile alle sonorità crossover e in particolare agli stessi Korn ,con un live-set ridotto e non headliner per dar spazio alla versione pseudo-fantoccia dei Guns N' Roses o per meglio dire della Axl Rose Band che oltre ad essere "colpevole" di togliere spazio e tempo alla band di Bakersfield allora era in totale contrasto musicale con la maggior parte dei gruppi della giornata, una giornata insolita per il Gods, dedicata a tutte quelle forme di metallo alternativo che non sono thrash-death o power o hard rock, e quindi si eisibirono Deftones, Soulfly, Stone Sour, Alice In Chains (!!!) prima dei gruppi più importanti: Korn e appunto Guns N' Roses, ma partendo con ordine c'è da precisare che non ho assistito a tutti gli show, poiché per ritardi e cazzi vari si è arrivati giusto poco tempo dopo l'inizio dei Dragonforce (Voto:7+), quindi mi dispiace ma non so dirvi molto su 10 Years, Benedictum e Hellfueled, ma su questi Dragonforce c'è da dire che ci hanno dato una bella scossa nonostante il loro speed/power metal melodico sia totalmente estraneo al tema "nu" della giornata, il frontman è sembrato abbastanza deciso,abbastanza bravo anche e soprattutto il tastierista, certo musicalmente non sembrano molto discostarsi dai soliti stilemi del power ma dal punto di vista live sono decisamente apprezzabili.

Lo stesso non si può dire dei Bloodsimple (Voto: 5), la loro performance è stata anonima e senza un filo-logico, non basta avere il solito ritornello cantabile per essere apprezzati, infatti la band che propone una specie di crossover/hardcore si è rivelata, almeno a mio parere, una delle meno efficaci di quella quarta giornata del Gods Of Metal 2006. Per fortuna che dopo un veloce pasto, riavvicinatomi all'area palco viene issata la bandiera dei Soulfly (Voto: 7,5), una delle band che più adoro e che avevo già visto in formissima al Flippaut del 2004, il 4 Giugno però non stupirono, sarà per l'orario decisamente insolito per Cavalera e soci, ma la performance del gruppo dell'ex-Sepultura sebbene energica e pesante non decollava definitivamente, lasciando un po' di amaro in bocca, nonostante furono eseguiti i soliti classici immancabili ("Back To The Primitive","Eye For An Eye" ecc...) e le solite cover sepulturiane ad effetto ("Roots Bloody Roots","Refuse/Resist" per i nostalgici) e i buoni estratti dell'ultimo durissimo "Dark Ages" (impressionanate l'opener "Babylon"). Max è un leader di carisma ma quella volta non diede il massimo ecco tutto, ma in conclusione si trattò di una performance sicuramente più che discreta, ma inferiore al Flippaut del 2004.

C'era molta attesa, almeno da parte mia, per l'arrivo degli Stone Sour (Voto: 7), un gruppo che avevo apprezzato molto sul primo omonimo disco,ma che non avevo mai visto dal vivo. Molte erano le magliette degli Slipknot e gli incoraggiamenti per Corey Taylor, biondo frontman della formazione americana che presentò esratti sia dal nuovo (in uscita allora) che dal vecchio album (mancò "Bother" però... vabbè al Gods è ovvio che non la fecero), però sembrava davvero ancora una band alle prese con il primo grande tour (e quindi un po' impacciata), infatti molte meno furono le date, nel 2001 a supporto dell'omonimo disco per gli impegni di Corey e Jim con i ‘Knot però davvero non brillarono, Corey ce la mise tutta, ma sinceramente sono cresciuti col tempo, visto che adesso, nel 2007, a concerti come l'Heineken Jammin Festival di spalla a Slayer e Maiden hanno strabiliato e eseguito una performance killer. A seguire il gruppo grunge che prese dall'heavy metal molto più di Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden ecc..., gli Alice In Chains (Voto: 8), un grande ritorno di Cantrell e soci per una band che dopo la morte del frontman Layne Staley sembrava morta e sepolta, tornano con una line-up rinvigorita grazie al sostituto William Duvall e la vista di questo cantante è stata motivo di rispetto e stima per me, almeno sebbene la voce non fosse ai livelli di Staley, William non ha voluto o è stato costretto (da Cantrell) ad imitare e copiare, atteggiamenti, look e tonalità del noto singer americano sfoggiando uno stile proprio che non stonò affatto. Uno show basato su classici come "Rooster", "Man In The Box" o "Would?", canzoni che non possono non piacere e che quel giorno all'Idroscalo saziarono tutti i nostalgici del Seattle-sound, un concerto da ricordare.

Da dimenticare assolutamente fu la performance dei Deftones (Voto: 2), un gruppo che ho sempre apprezzato su disco, ma che quella volta (la mia prima volta live) deluse enormemente, cioè è uno show quello ? Con Chino preoccupato più a far vedere le mutande e ad abbaiare che a cantare, come dovrebbe fare ogni frontman, quell'atteggiamento da skater che faceva tanto Fred Durst, il dj/tastierista/sampler (non si sa più cosa fa) che giocava a fare elettronica in un Idroscalo evidentemente poco interessato alla performance (se cosi la si può chiamare) della band americana, una delusione cocente. E finalmente il gruppo che stavo aspettando e per la quale ero stato costretto a "gustarmi" i boxer di Moreno, i Korn (Voto: 8,5) calcano per la prima volta nella loro carriera il palco del Gods Of Metal in quel di Milano ed è subito un putiferio, molti erano li per loro e io ero di quelli che esibivano fieramente la t-shirt del gruppo di Bakersfield, anche se all'inizio a presentarsi sul palco con una più che degna "It's On" sembravano più gli Slipknot che i Korn, grazie alla presenza dei vari Mr.Cavallo (Zac Baird), Mr.Coniglio (Kalen Chase) e Mr.Maiale (Michael Jhocum) rispettivamente a tastiere, seconda voce e percussioni, oltre che ovviamente al grandissimo Jonathan Davis in kilt nero, Fieldy con i capelli sciolti e senza treccine varie, Munky con la solita salopette da lavoro e David con i capelli più lunghi e il torso nudo dietro la batteria, insomma il gruppo più intelligente partorito dal nu metal è arrivato e sotto le cannonate delle seguenti "Love Song","Falling Away From Me" e la devastante "Here To Stay" mettevano a ferro e fuoco l'Idroscalo forti del sostegno dei fans accorsi, uno show molto curato, suoni abbastanza buoni anche se a volta quando a picchiare erano tutti e 8 (ops mi ero dimenticato del bravo Rob Patterson alla seconda chitarra, beh c'era anche lui, stavolta non nascosto come a Civitavecchia) un po' di impastamento c'era. Una scaletta forse troppo ridotta ,ma il tempo era quello che era e si proseguiva con la brutale "Counting On Me", efficace ripescaggio di "TALITM", song che pikkia come la seguente e stupenda versione di "Somebody Someone", insomma la prima volta dei Korn al Gods sta andando alla grande (e finirà alla grande). Quando Jon arriva con la cornamusa non sarà tutta "Shoots And ladders" ad accompagnarci ma un mega-medley nella quale si trovarono tracce di "Need To", "Lies", "Make Me Bad", "Thougtless" (in un medley ?bah...),"ADIDAS" e i rantoli di "Twist", erto forse un po' troppo riassuntivo però rispetto al tempo a disposizione era l'unica trovata possibile. Il pentacolo finale è affidato ai classici e agli estratti di "SYOTOS", infatti dopo lo scioccante medley ecco arrivare "Coming Undone","Got The Life","Twsted Transistor","Freak On A Lesh" e la conclusiva e spaccaossa "Blind", su cui, vi assicuro è saltato su l'Idroscalo intero, una performance in definitiva molto buona che però ha sofferto alcuni suoni poco puliti e il poco tempo a disposizione.

Ecco a questo punto avrei potuto prendere lo zaino e uscire dall'Idroscalo, arrivare alla stazione di Milano e prendere il primo treno per casa, ma la curiosità di vedere quanto ridicolo era diventato nel corso degli anni, un tizio come Axl Rose, mi ha trattenuto per vedere lo spettacolo dei Guns N' Roses (Voto: Senza Voto) del 2000. Bene liquiderò lo show con poche parole: anonimi figuri (tranne forse il povero Dizzy Reed dietro i tasti) a calcare il palco al posto di Slash, Duff e Matt (a fare soldi e a suonare grunge coi Velvet Revolver) e a improvvisare assoli e cazzate varie per far ossigenare Axl con un look assurdo con delle treccine e una giacchetta e degli stivali tanto Antonio Zekila, vabbè tralasciamo e andiamo alla musica, sembravano davvero una cattiva e ignorante band di cover dei Guns N' Roses, e mi stupivo quando alle note di "Welcome To The Jungle" (posta in apertura), "Sweet Child O Mine" o "November Rain" la gente pogava e cantava come posseduta, sarà che davvero dopo 13 anni di assenza, l'attesa era tanta che anche un brutto concerto come quello dei Guns N' Roses di oggi è stato potuto trasformare in un grande ritorno, ma in conclusione devo affermare che la jam con Bach degli Skid Row, essendo stata l'unica nota positiva di questo show, non so proprio che valutazione in decimi dare allo spettacolo dei Guns N' Roses il 4 Giugno 2006 all'ultima giornata del mio secondo Gods of Metal e della mia prima esperienza all'Idroscalo, un bill in fondo omogeneo (tranne Guns e Dragonforce) e una giornata passata a sentire per la maggiorparte bella musica.

Vedremo cosa succederà Sabato al Gods of Metal Pt.II 2007 con il ritorno di Ozzy e la presunta conferma dei Korn.

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