"Rivedremo calzoni coi rattoppi
Rossi tramonti sui borghi
Vuoti di macchine
Pieni di povera gente
Che sarà tornata da Torino o dalla Germania
I vecchi saranno padroni dei loro muretti
Come poltrone di senatori
Ei bambini sapranno che la minestra è poca
E che cosa significa un pezzo di pane
E la sera
Sarà più nera della fine del mondo"

(Pier Paolo Pasolini, da "La Recessione")

"Lungo La Strada" ha portato Alice a Genova il 4 Dicembre.

Di strade questa affascinante e elegante artista nella sua carriera ne ha percorse veramente molte; dagli esordi solo come cantante in pieni anni '70 a quello che è stato il suo debutto come autrice e compositrice, "Capo Nord" (1980), passando per varie svolte segnate da autentici capolavori, "Park Hotel" (1986), "Il Sole Nella Pioggia" (1989), "Exit" (1998) per ricordare solo alcuni dei suoi lavori. Alice riparte nel suo percorso da "Viaggio In Italia" e dal coltivare la canzone come forma di poesia e la poesia come forma di canzone e regala al suo pubblico un concerto semplice ma emotivamente molto intenso. Nel "Teatro Della Gioventù" è affiancata solo da Alberto Tafuri (Piano e tastiere) e Marco Pancaldi (chitarre), manca Steve Jansen alle percussioni ma la sua assenza non pesa sul risultato finale. Nella città di De André l'inizio non poteva essere che con "Un Blasfemo" da "Viaggio In Italia", voce e tastiera e subito una grande emozione. Da questo bellissimo suo ultimo "viaggio" Alice estrae anche "Non Insegnate Ai Bambini" di Giorgio Gaber, struggente, "Atlantide" di De Gregori, "Febbraio" su testo di Pasolini e "é stato Molto Bello".

Questo lavoro completa forse l'esplorazione di una forma di canzone concentrata sulle parole iniziata già con "Exit" nel '98 e la semplicità esecutiva viene incoronata da una interpretazione perfetta dalla voce di Alice. Il cammino "lungo la strada" poi procede con "Gli Ultimi Fuochi" da "Charade", "Il Sole Nella Pioggia", con Alice che rende al massimo quello che è un autentico gioiello di musicalità e poesia, e con un omaggio a Giuni Russo, "A‘cchiù Bella" . Di Battiato esegue una versione solo piano e voce magnifica de "La Cura", tanto che la canzone originale è nulla al confronto, non poteva mancare la struggente "Prospettiva Newski" (solo piano e voce). Una piccola parentesi è dedicata al cantare l'amore, e con grande sorpresa Alice esegue "Il Vento Caldo Dell'Estate", questo bellissimo brano viene proposto con un arrangiamento per piano e organo, una interpretazione semplicemente fantastica per una canzone complessa, e lei nella magnifica apertura del ritornello mette i brividi a tutti. Si finisce con "Dammi La Mano Amore" e naturalmente chiesta a gran voce dal pubblico "Per Elisa". Alice la canta solo facendosi accompagnare dal piano e dalla chitarra acustica, questa canzone mantiene inalterato il suo mutevole fascino e colei che la scritta dimostra ancora una volta che è solo sua.

Ascoltare Alice dal vivo è un'esperienza che da molto sognavo di fare, ho finalmente potuto vedere e sentire questo sfuggente talento della musica europea misurarsi con un piccolo estratto della sua magnifica produzione. Ora attendo con impazienza la prosecuzione del viaggio lungo la sua strada.

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