La Stones Throw Records, etichetta di proprietà del versatile e geniale Peanut Butter Wolf, si è sempre distinta, nel corso degli anni, per il suo coraggio nel proporre artisti di indubbio talento e personalissimo gusto musicale, che, con i loro lavori, sono riusciti a rinnovare ed aggiornare le sonorità Hip-Hop e black, in generale, di fronte all'incombente avanzare dei tempi moderni, da molti visti quasi come un temibile spauracchio, da rifuggere senza ma e come.

Dopo i Lootpack, gli Yesterdays New Quintet, Oh No, e il fantasmagorico progetto Madvillain, nel 2006 ci si imbatte nell'ennesima ed interessante novità di casa: Aloe Blacc.

Di origini panamensi, E. Nathaniel Dawkins, in arte Aloe Blacc, nasce a Los Angeles nel 1979, e comincia a coltivare l'amore per la musica fin dalle scuole elementari, divenendo, da adolescente, un trombettista di discreto livello. Ben presto, arriva anche la passione per l'Hip-Hop, e le prime registrazioni in studio, come MC, negli Emanon, che gli fruttano una buona visibilità, nel panorama musicale underground. Giungono, così, le prime proposte discografiche, gli apprezzamenti della neonata Stones Throw, la possibilità di aprire il tour europeo dei Lootpack, l'amicizia con Oh No. Il resto è storia recente, un originale percorso artistico e di maturazione personale, che lo porta, nell'anno appena trascorso, alla pubblicazione del suo primo album, "Shine Through" (Stones Throw Records, 2006), quasi completamente autoprodotto, un lavoro che conferma il suo talento e le sue capacità di compositore e polistrumentista (impara a suonare anche pianoforte e chitarra).

Il disco, nelle sue sedici tracce (contando anche le due bonus tracks della versione su CD, "Gente Ordinaria" e "Severa"), approfondisce il variegato mondo di Aloe Blacc, con le sue influenze più disparate, spaziando dal Funk all'Hip-Hop, passando per il Reggae e la Dancehall giamaicana, l'R&B, il Soul, e l'evidente mood centro/sud-americano, con alcuni brani cantati in spagnolo.

L'incipit è veramente da brividi: si parte, infatti, con "Whole World", quattro trascinanti minuti di Electro-Soul raffinato e ritmato, sostenuto da un drumming rabbioso ed energico, da fare invidia a DJ Shadow, RJD2 o qualsiasi altro alchimista del beat. Si prosegue con la splendida "Long Time Coming", prodotta da Oh No, splendida cover di quella "A Change Is Gonna Come" di Sam Cooke, che, a metà degli anni '60, fece gridare al capolavoro, prima della prematura scomparsa del grande Soul-singer. Da brividi. La coinvolgente e percussiva "Are You Ready", con le sue ritmiche dal sapore R&B/Dancehall, sembra essere perfettamente confezionata per riempire qualsiasi dancefloor, mentre il "rough mix" del simpaticissimo interludio "Busking" (Aloe Blacc che inganna il tempo cantando, alla fermata del bus, sperando di arrivare in tempo al suo appuntamento!) lascia presto il terreno a due straordinarie perle Latin-oriented, l'irresistibile "Bailar - Scene I", tutta chitarre acustiche, percussioni, e fiati, e la più sospesa ed ambientale "Nascimento (Birth) - Scene II". Niente male. Con l'inno al booty-shaking di "Dance For Life" ci si reimmerge in territori più futuristici e sintetici, prima delle spanish-lyrics di "Patria Mia", sentita dedica alle radici panamensi ed ispaniche del nostro.

Il breve skit/title-track "Shine Through", intima registrazione unplugged in presa diretta, ci introduce alla profonda "Caged Birdsong", unico brano prettamente Hip-Hop del disco, forte delle suggestive liriche del nostro (ottimo MC, non c'è che dire!), e dello splendido ritornello, cantato dalla brava vocalist Danica Rozelle. Si ritorna a ballare con "Arrive" e "Want Me", prima del piccolo capolavoro "One Inna", gioiello da ascoltare e riascoltare, dalla produzione incredibilmente "soulful", gentilmente concessa da Mr. Madlib. La love-song "I'm Beautiful" chiude le danze, lasciando spazio, però, alle due già citate bonus tracks, entrambe in spagnolo, più riflessiva e malinconica la prima, "Gente Ordinaria", mas alegra la secunda, "Severa".

Questo è, in sintesi, "Shine Through", un caleidoscopico e variopinto contenitore, ricco di emozioni, sfumature, luci, ed ombre, che intrattiene, rallegra, e commuove per tutta la sua durata, lasciandosi ascoltare con grande piacere. Complimenti al bravissimo Aloe Blacc, autore di un album di indubbio livello qualitativo, ed alla Stones Throw, che, a più di dieci anni dalla sua nascita, continua a proporre ottima musica, in barba alle dure regole del mercato discografico.

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