La Germania degli anni '60 fu la fucina delle culture d'avanguardia; tra i tanti progetti nati e portati avanti nei campi artistici ve ne fu uno di fondamentale rilevanza, gli Amon Düül, che si formarono a Monaco in una comune anarchico-freak di una dozzina di persone; il libertino gruppo si ispirò, per dare un nome alla loro creatura, al dio egizio del Sole, Amon ed al personaggio di un romanzo turco, Düül.
In seguito alla scissione dell'originario gruppo entrarono con prepotenza nella scena musicale gli Amon Düül II che eclissarono la fioca luce emanata dai "cugini", gli Amon Düül I.
Il ritualismo pagano aleggia in ogni traccia dei loro lavori che manifestano lo svilupparsi di sonorità complesse, in un oscillante supremazia d'avanguardia e primitivismo naif. Alla base della loro musicalità vi sono libere sessioni di psichedelia e free-rock, una nebulosa acida nella quale si mescolano con schizofrenici e rumoreggianti metodi la loro vena di rievocazione del misterioso oriente, la squassante elettronica e le digressioni acustiche che fanno capolino attorniate da gotiche atmosfere.
La miscela prodotta confluisce tutta nel loro primo lavoro d'esordio, Phallus Dei, risultato di sperimentazioni musicali e dell'impegno politico da parte dei componenti che sostenevano l'utopico "Flower-Power".
Il tutto comincia con la splendida Ouverture, "Kanaan", la melodia impressiona per la sua maestosa grandiosità, un immersione in quel mondo sconosciuto quale è l'esoterismo; l'arcanicità delle vocalist ne accompagnano il ritmo di stampo Tribal con forti percussioni e visionarie chitarre. Una trionfale entrata attraverso l'alta volta dell'oscuro portone che conduce all'oblio del tetro e lugubre inferno dantesco.
"Dem Guten, Schönen, Wahren" ricade immediatamente nell'incubo psicanalitico, un turbinante caos d'urla e folli violini stridenti, a rendere il tutto ancor più bizzarro la cantilenante e profonda voce di Lothar Meid che sfocia in falsetti spiritati.
Il clima infernale confluisce tutto nella title track, "Phallus Dei" una jam di oltre venti minuti che presenta una molteplice gamma di sonorità, il sommesso inizio viene inghiottito dai cosmici e grotteschi suoni, grida ed arpe al limite del consueto. Gli strumenti suonano in maniera sempre più disordinata e sghemba sino a raggiungere la totale caoticità.
Vulcano d'infinite risorse sonore, risulta essere un elaborato lavoro di fino, che accompagna l'ascoltatore nell'immaginario girone dei dannati...è l'esaltazione del torbido animo umano.
Elenco tracce e samples
Ocio che non hai mica acceduto al DeBasio!
Per vivere con pienezza la vera esperienza dello stare sul DeBaser è bello esserci registrati.
Quindi
Accedi
o
Registrati
Altre recensioni
Di caesar666
Era chiaro che qualcosa di folle stava nascendo in Germania, una musica influenzata dalla psichedelia americana ma conscia delle proprie radici teutoniche.
Phallus Dei rimane forse il loro capolavoro nonostante i successivi dischi più rifiniti e meglio registrati.
Di Cervovolante
"Phallus Dei è un trip acido senza fine che sembra suonato da dei Jefferson Airplane alle prese con un cattivo viaggio da LSD."
"Sembra una messa pagana officiata in mezzo alla Foresta Nera in cui percussioni, chitarre effettate e tastiere creano un suono al di là del tempo e dello spazio."
Vedi anche
Precedente
Passion: Music for the Last Temptation of Christ
Successiva
Kosmopolites
Darksoul
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05ZiOn
26 gen 05josi_
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05josi_
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05josi_
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05josi_
26 gen 05CoolOras
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05josi_
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05Klee
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05Anonimo
26 gen 05josi_
26 gen 05Airone
26 gen 05Airone
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05josi_
26 gen 05ZiOn
26 gen 05Airone
26 gen 05Hal
26 gen 05josi_
26 gen 05Klee
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05josi_
26 gen 05puntiniCAZpuntini
26 gen 05Klee
26 gen 05kosmogabri
26 gen 05Klee
26 gen 05ZiOn
27 gen 05puntiniCAZpuntini
28 gen 05ZiOn
28 gen 05Anonimo
5 feb 05Peppe Weapon
20 ago 05Anonimo
14 nov 05Soap Rock è influenzata da Frank Zappa di Burnt Weeny Sandwich
Cerberus nella prima parte è derivata da Velevet Underground, nella parte elettrica dal finale di "Gipsy Eyes", "Yeti" è una cover dei Pink Floyd (probabilmente A Sacerful of Secrets ed il pezzo di "Zabriskie Point"). "Arcargels thunderbird" è sia fortemente influenzata dai Jefferson Airplane. "Yeti talks Yogi" è influenzata dall'ultimo pezzo di "Anathemo of the sun" dei Grateful Dead. "Sandoz in the rain" deiriva in parte da "Martha" dei Jefferson, anche se a mio parere è più piatta e prevedibile.
Airone
14 nov 05ZiOn
14 mag 06pretazzo
15 mag 06Rocky
1 giu 06Anonimo
6 lug 06L'album è il più grande kolossal della storia del rock. Oltre ad essere uno dei 10 album più seminali della storia del rock (e uno degli esordi più grandi di tutti i tempi), è anche il miglior album anni '60 assieme all'esordio dei Doors e dei Velvet Underground... Altro che Beatles...
Airone
6 lug 06ajejebrazorf
6 lug 06pretazzo
6 lug 06Airone
6 lug 06pretazzo
6 lug 06Anonimo
7 lug 06E' importante, mi bastano anche solo i testi e poi a tradurli al limite ci penso io!
Grazie in anticipo ;-)
Egli
28 set 06la rece è valida, ma un po' tirata via e, soprattutto, prende troppo da OndaRock
Anonimo
19 apr 07ArnoldLayne
2 mag 07dEDOLUZ
2 mag 07Sanjuro
23 ago 07pretazzo
24 ago 07Anonimo
8 dic 07Eliodoro
3 feb 08Saluti
Elio
xyz
9 mar 08Opel
10 mar 08Alì Murtacc
11 lug 08pi-airot
2 set 08hjhhjij
9 mag 11jdv666
4 ott 11De Mente
16 dic 11Sempresolointer
17 gen 12klagenfurt85
20 nov 13silvietto
13 mar 21s7
13 mar 21silvietto
14 mar 21s7
14 mar 21silvietto
15 mar 21