E' la mia prima volta al Depot di Leuven, un ex cinema diventato uno dei locali più interessanti del paese. Suonano i Trail of Dead, ex antropologi del noise ora novelli Elton John, alla luce dei loro ultimi dischi. Si presentano sul palco con due batteristi, il secondo dei quali svolge le funzioni del primo, lasciando a Jason Reece (il batterista originario) una maggiore presenza sul palco come cantante e chitarrista, a supportare Conrad Keeley (che ha cantato meglio del solito) e Kevin Allen che ha svolto il suo compitino con relativa pacatezza, se paragonato agli altri due comprimari.
A dispetto delle pessime avvisaglie preannuciate dal recente "The Century of Self" il concerto è stato più che buono, con un gruppo capace di un notevole affiatamento anche a fronte dei nuovi acquisti (dimenticavo: un bassista niente male e un tastierista che pero' non ho capito che ci stava a fare). Indovinata la scelta di limitare i brani tratti all'ultimo lavoro (con "Bells of Creation" e "Isis Unveiled" piazzate nella prima parte del  concerto) privilegiando quelli più vecchi, con il vertice dell'esibizione da collocarsi nel trittico "Relative Ways - Clair De Lune - Totally Natural": quest'ultima in una ferocissima versione, dilatata fino a dieci minuti di durata e con la sezione ritmica al centro del jamming finale. Il concerto si chiude con due bis: Jason Reece che urla (più che cantare) "Caterwaul" in mezzo al pubblico (col microfono in una mano, una bottiglia di vodka nell'altra, e un trenino di pubblico più o meno ubriaco dietro di lui) e "Richter Scale Madness" come un ultima canzone, in una versione che non ha fatto rimpiangere i bei tempi andati.

Per M, al posto della birra che ti avevo promesso e che non potremo più bere insieme...

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