Gli Anno Domini sono una band di origine Irlandese attiva nei primi Settanta, formata, tra gli altri, dal chitarrista David 'Tiger' Taylor (già Eire Apparent). Il loro primo ed ultimo album “On This New Day” datato 1971 è un ottimo esempio di folk-rock che strizza l’occhio alle sonorità made USA. I Nostri devono molto ai Byrds, ma arricchiscono la proposta con venature psichedeliche britanniche, ricordando grosso modo i Kaleidoscope (UK) o, ancora meglio, i loro cugini misconosciuti Fairfield Parlour (di cui scrissi una recensione tempo addietro), anche se non mancano (per l’ennesima volta) richiami di beatlesiana memoria.

Il suono dell’ LP è generalmente morbido e le belle melodie acustiche descrivono atmosfere trasognate e leggiadre, rilassanti e godibili all’udito. Anche i brani di matrice più rock non vanno oltre una certa soglia (bassa) di aggressività, in tipico stile “sixties” e lasciano che le tracce si susseguano in un bisbiglio musicale suadente che, tuttavia, non annoia e presenta una certa varietà. I cori e la doppia voce fanno il resto nel confezionare un’opera sicuramente datata, come suono e struttura, ma ancor oggi fruibile.

Il primo brano è una (a detta di tutti) buona versione sostenuta di “So You Want To Be a Star” guarda caso rubata ai Byrds, che compone insieme a “Bad Lands Of Ardguth” e “June Tremayne “ l’aspetto più ritmato dell’album, mentre i brani più marcatamente rock, funestati da graffiante chitarra elettrica, sono “Hitchcock Railway” (lanciato come singolo) e “Daddy Rowlin”. Tutto il resto è indubbiamente soft folk acustico, come la titletrack “On This New Day” che evoca gli “spettri” di Simon & Garfunkel, e la coinvolgente “The Trapper” (a mio avviso una vetta dell’album) e la più noiosa “Five O' Clock In The Morning”.

“On This New Day” è un bel disco che saprà dare emozioni anche intense agli amanti del genere. Grazie ad album come questo non si finisce mai di approfondire la musica di mezzo secolo fa, attraverso piccole e grandi sfumature che rendono il panorama musicale dell’epoca davvero variegato. Si potrebbe parlare, forse, di capolavoro se la data di uscita fosse stata di almeno di 4 o 5 anni precedente: nel 1971 la musica era andata già avanti (e non di poco!), forse questo spiega lo scarso successo ottenuto.

Il vinile originale oggi è molto raro, ma si può trovare una riedizione che comprende anche la versione singolo di “Hitchcock Railway”.

Carico i commenti... con calma