Te lo dò io l'eMTiVì an-plagh'd...
Il finissimo suono-cesellatore tunisino Monsieur Anouar Brahem (oud*), in compagnia del notevole clarinettista Mr Erkose Barbaros e del fido quanto sottilmente tambureggiante percussionista Messer Hasni Lassaad, hanno regalato, all'interno dell'Area appartenente al megalitico "S'Ortu mannu"** di Villamassargia, una preziosa quanto singolare serata/evento all'insegna dapprima d'una sobria, intimista e chiaroscurale musicalità di riconoscibile matrice tradizionale Araba, la quale, con lo snocciolar del sempre più coinvolgente scorrere dei minuti è tramutata in una performance sempre più ricca di jazz-sfumature, intensa, "aperta" ai circostanti musico-paesaggi mediterranei, ricolma di mirabili contrasti e mellifluità vieppiù inusitate.
Naturale talento corroborato da un affiatamento/interplay interpretativo straordinario quello esibito dai tre placidi individui sul morigerato, soffusamente illuminato, sobrio palco attorniato dai secolari fusti arborei: mùsici dotati di evidenti, oserei dire accecanti, quasi quanto il canicolare sole chè brucia il rispettivo deserto della nàtia Terra, doti di spettacolare tecnica nell'uso del proprio strumento, la quale, per fortuna e come non troppo spesso accade, viene utilizzata non quale gratuito/onanistico sfoggio elucubratoreo ma semmai diligentemente posto all'umile (ma ricchissimo) servigio del complessivo "sentimento" esecutivo e suono d'insieme: novanta minuti trascorsi apparentemente nel medesimo intervallo d'un fulmineo schioccar di dita tra arzigogolatissime, eleganti, talvolta nervose, impeccabili, minimali ma vitalissime suono-intelaiature composite dalla "semplice", celestiale, mescolanza di tre elementi sonori chè aprioristicamente avremmo potuto giudicare scarsamente conciliabili se non propriamente arditamente assortiti.
Al termine della esibizione, scrosci insistiti, ricolmi di soddisfatta riconoscenza, d'applausi da parte del (relativamente) numeroso pubblico***1/2 hanno generato la immediata rentrèe del fenomenale quanto grato e sorridente Trio per un pregevole e applaudito bis chè suggella, all'appropinquarsi della stellata mezzanotte, una piacevole e, ahinoi infrequente, felice e pregna d'intima soddisfazione audio-nottata.
* Liuto*** d'arcaica origine mediorientale
** "L'Orto Grande"
*** Sorta di panciuta multicorde chitarrona acustica ànte-lìtteram
***½ 500 circa le anime (cranio più, testa meno) i presenzianti; anche stavolta, spiace notare, come è oramai usanza in "impegnati" contesti similari (fatto salvo chè ognuno fa ciò chè pare-et-personalmente-piace), sì è assistito alla infelice pratica della irrispettosa "fuga" da parte del ampiamente riconoscibile manipolo di "annoiati".. non si preoccupino LorSignori: per Voi, la settimana subentrante, è prevista la (sicuramente) fantasmagorica/pirotecnica esibizione del Pierone Nazional-popolare (Pelù): son certissimo chè Lui-sì soddisferà qualsivoglia intensa esigenza/necessità uditiva...Carico i commenti... con calma