Non ero a conoscenza di questa doppia raccolta uscita nel 2004; un vero e proprio atto d'amore nei confronti di Steve, del leggendario Steve Wynn leader dei Dream Syndicate. Poi nella primavera del 2007 ho visto un suo concerto al Jail Club di Legnano, nel milanese, e prima dello show mi sono imbattuto nell'opera nella zona di vendita di cd e magliette. Non ci ho pensato due volte e l'ho acquistato; un lavoro molto ben fatto anche se il mio giudizio, quando devo parlare di personaggi così importanti e della loro musica, è dannatamente di parte.

L'idea nasce dalla compagna Linda Pitmon per festeggiare i venticinque anni di carriera di Steve; un regalo, un lavoro preparato in gran segreto, ad insaputa del diretto interessato. Un omaggio ad una persona che tanto ha dato alla musica, ma che è sempre stato poco considerato dal Rock business; per quanto mi riguarda va molto bene così. Tanti i musicisti impegnati nel lavoro, in buona parte persone che conoscono Steve e che hanno condiviso con lui decine e decine di concerti in ogni parte del nostro pianeta.

Sono sempre rimasto colpito dall'immagine di copertina: quella sedia appoggiata ai margini di una strada ricoperta di blocchetti in porfido; come se gli autori volessero mettere in evidenza la mancanza di qualcuno. E quel qualcuno non può essere che lo stesso Steve. In altri termini sembra che i colleghi vogliano dire "Ok Steve noi ti omaggiamo, ti rendiamo il giusto merito per tutto quello che hai fatto nella tua enorme carriera; però in queste canzoni manca la tua voce, il tuo carisma, la tua carica e soprattutto l'elettricità della tua chitarra". Un omaggio sentito e riuscito per prima cosa ad un amico.

Risulta scontato dopo questo preambolo citare Chris Eckman dei Walkabouts che si rende protagonista di una versione spogliata di tutto di "Follow Me": un folk minimale colorato d'autunno. Un brano asciugato, dilatatato, avvolgente, con quel finale dove il titolo viene più volte ripetuto ed una chitarra elettrica fa degna compagnia al cantato..

E visto che si parla di amici di lunghissima data, non poteva mancare Chris Cacavas con una sanguigna versione di "500 Girls Mornings"; ci sono i Concrete Blonde di Johnette Napolitano con una rallentata "When You Smile". Un brano che si appoggia sulla voce in crescendo di Johnette, capace come spesso ha fatto nella sua carriera di regalare vive emozioni.

Anche Chuck Prophet non poteva non accettare l'invito; ed allora ecco la canzone che preferisco della raccolta, essendo uno dei miei personali vertici di quel Sindacato del Sogno. E' tempo di "Merrittville": solo chitarra acustica e voce. Chuck prende le sembianze di un folksinger ed interpreta a suo modo il brano. Un capolavoro nel capolavoro: da intimi applausi...Ci pensa alla fine Thalia Zedek a riportare un po' di elettricità un po' di rumorismo; la sua scelta cade sull'intramontabile "Burn" (ancora una lucente perla dei Dream Syndicate). Voce, fraseggi abrasivi di chitarra che si intrecciano con il composto suono di una viola. Anche qui siamo dalle parti dell'eccellenza assoluta.

Una confezione digipack racchiude i due cd, con i commenti dei protagonisti ad ogni brano suonato. Un degno regalo a Steve per l'importante traguardo raggiunto.

Ad Maiora.

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