Il gruppo che arriva da Montepulciano, sforna "La malavita" due anni dopo "La moda del lento", sorprendendo positivamente anche chi di musica italiana ne ascolta poca. I testi, che parlano di malavita in tutte le sue forme e sfaccettature, sono poetici, impegnati, melodici e letterati come la loro musica, che mischia il migliore Indie rock newyorkese e la canzone d'autore italiana proposta dai migliori cantautori italiani vissuti.

L'introduzione "Cronaca nera" apre le danze e già in "La guerra è finita" si capisce con cosa si ha a che fare. Il testo è scritto in terza persona e racconta di una vita persa per scelte sbagliate. La musica aiuta ulteriormente l'ascoltatore, che rimane sorpreso da subito perché riesce a descrivere anch'essa la malinconia e la ricerca di un po’ di luce della vita cantata dal cantante Francesco Bianconi. In "Sergio" la qualità non cala, ed il testo è scritto in terza persona. "Revolver" invece parla di una femme fatale, interpretata magnificamente da Rachele Bastrenghi, accompagnata da una melodia più cupa e costruita principalmente da synth. "I provinciali" ha qualche cosa di meno rispetto ai precedenti brani, ma non delude. "Il corvo Joe" e "Un romantico a Milano" sono i punti più alti dell'intero disco. Il primo è più lento rispetto agli altri pezzi e il secondo è pieno di poesia e citazioni importanti per la città di Milano da antologia: “Tra i Manzoni preferisco quello vero: Piero” . "A vita bassa" anticipa un altro bellissimo pezzo "Perché una ragazza d'oggi può uccidersi?", in grado di rapirti e farti capire che questo è un grande gruppo. "Il nulla" e "Cuore di tenebra" chiudono degnamente un grandissimo disco pubblicato dalla band della provincia di Siena, da tenere d'occhio per il futuro della musica italiana in cerca di qualità.

Elenco tracce testi e video

01   Cronaca nera (01:36)

02   La guerra è finita (04:21)

03   Sergio (04:01)

04   Revolver (04:06)

05   I provinciali (03:35)

06   Il corvo Joe (05:26)

07   Un romantico a Milano (03:51)

Mamma
che ne dici di un romantico a Milano?
fra i Manzoni preferisco quello vero:Piero
Leggi
c'è un maniaco sul 'Corriere della Sera'
la sua mano per la zingara di Brera
è nera
Fuggi
cosa fuggi non c'è modo di scappare
ho la febbre ma ti porto fuori a bere
non è niente stai tranquilla è solo il cuore
porta ticinese piove ma c'è il sole
quando il dandy muore fuore nasce un fiore
le ragazze fan la file per vedere
la sua tomba con su scritte le parole
"io vi amo
vi amo ma vi odio però
vi amo tutti
è bello è brutto io non lo so
io vi amo
vi amo ma vi odio però
vi amo tutti
è bello è brutto è solo questo"
Scusi
che ne pensa di un romantico alla Scala?
quando canta le canzoni della mala scola
quasi centomila Montenegro e Bloody Mary
mocassini gialli e sentimenti chiaro-scuri
Cara
scriverà sulle tovaglie dei Navigli
quanta gioia, quanti giorni, quanti sbagli
quanto freddo nei polmoni
che dolore
non è niente non è niente
lascia stare
se la Madonnina muore nasce un fiore
lui non vuole che la sua ragazza legga
quelle frasi incise quelle frasi amare
la sua tomba con su scritte le parole
"io vi amo
vi amo ma vi odio però
vi amo tutti
è bello è brutto io non lo so
io vi amo
vi amo ma vi odio però
vi amo tutti
è bello è brutto è un giglio marcio
io vi amo
vi amo ma vi sputo però
vi amo tutti
è bello è brutto è solo questo"
L'erba ti fa male se la fumi senza stile!

08   A vita bassa (04:07)

09   Perché una ragazza d'oggi può uccidersi? (05:10)

10   Il nulla (04:41)

11   Cuore di tenebra (03:27)

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Altre recensioni

Di  Lazzaroblu

 La bellezza del pop dei Baustelle non è semplice o consumabile, ma consistente e mai banale.

 "La malavita è un'appassionata reazione all'omologazione, ad una volgarità brutale, figlia dello sviluppo ma non del progresso."


Di  Enrico Martello

 L'erba ti fa male se la fumi senza stile...

 Un disco imperdibile ed emotivamente instabile!


Di  Ghemison

 Quando il dandy muore fuori nasce un fiore...

 Un tappeto di suoni elettronici incalzanti sostiene il cantato-recitato di Rachele, incantevole e lirico.


Di  EricJude

 Ho conosciuto i Baustelle girovagando su quella pseudo rete musicale che è MTV.

 Soft, delicato ma anche tetro e spudoratamente vero.


Di  Taurus

 "Quello dei Baustelle è un pop-rock molto elegante e orchestrale, pieno di citazioni colte."

 "Dopo una breve intro strumentale 'Cronaca nera' abbiamo davanti dieci canzoni che sono dieci affreschi con ognuno una storia o un personaggio dietro."