Abdicata temporaneamente la fervida attività di front-woman dei Gossip, la curiosa e "alternativamente" affascinante Beth Ditto si butta a capofitto nella carriera solista, scelta che da un lato intende mantenere nonchè potenziare l'anima indie che da sempre contraddistigue la sua band, da un altro ripone nella naftalina il tradizionale orientamento punk-rock mentore di brani quali Heavy Cross e Love Long Distance.

Ed è così che la "matrona" musicale del ruvido e selvaggio Arkansas si diletta con una sperimentazione indie-elettronica alquanto singolare e interessante, sebbene concentrata in un mini album che racchiude solo quattro brani: poche produzioni che tuttavia raggiungono livelli stilisticamente molto elevati, abbraccianti sounds techno-industrial, trance e lounge-ambient, un autentico piccolo sfizio di atmosfere oniriche, passionali, oscure e misteriose. Se poi si addiziona ad una siffatta gustosa ricetta il carisma per nulla trascurabile di Beth nonché la sua tonalità vocale a dir poco "catalizzatrice", eccovi un saporito aperitivo in musica, da consumare prima di una degna prosecuzione.

A stilizzare egregiamente il piccolo debutto di Ditto è il primo estratto I Wrote The Book, piccolo trionfo elettro-trance imbevuto di sonorità lounge/trip hop di ispirazione Nineties, valida alternativa dance alla truzzaggine/tamarraggine degli attuali Djs; menziono la clip d'accompagnamento che omaggia (con un pizzico di sfacciataggine ed ironia) la videografia di Miss Ciccone dei primi anni '90, in particolar modo le atmosfere porn-erotiche di Justify My Love, minifilm che i miei colleghi debaseriani e non conosceranno alla perfezione e pertanto non necessita di ulteriori divagazioni al riguardo.

Dinamica ed al tempo stesso si presenta Good Night, Good Morning, piacevole calderone di synth evergreen accompagnati da sporadiche isprirazioni disco, chill out e lounge; l'atmosfera diventa invece più rarefatta, acida e "ascetica" con Do You Need Someone in cui una sorta di cantilena/preghiera entra in simbiosi con un robotico miscuglio techno/trance. Chiude la tutto sommato scarna tracklist Open Heart Surgery, traccia dai chiarissimi riferimenti 80s che sembra quasi recuperare le sonorità degli ancestrali e acerbi Depeche Mode simil-disco di Just Can't Get Enough e Speak Spell.

Un EP che nonostante l'esiguità quantitativa del contenuto non è altrettanto scarna nella qualità, qualità che nell'attuale contesto elettropop/dance sembra scemare e standardizzarsi al prototipo Guetta-RedOne e all'iperbolizzazione di lustrini e sciccherie: di fronte a simili confezioni di matrice underground decisamente meno "commerciali" si può tuttavia trovare ancora la vera "anima" dell'elettronica, pura, sobria, sfaccettata e palesemente autentica.

Beth Ditto, Beth Ditto EP

Do You Need Someone - Good Night, Good Morning - I Wrote The Book - Open Heart Surgery

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