Beth Hart, una delle migliori voci del panorama Rock/Blues Internazionale degli ultimi anni. Nel corso della sua carriera infatti ha collaborato con i migliori musicisti della scena Blues, in primis il chitarrista Joe Bonamassa, uno dei più grandi chitarristi blues di tutti i tempi.

“Fire On The Floor” arriva dopo un periodo buio della sua vita. Un album in cui possiamo trovare pezzi orientati al divertimento e alla spensieratezza, e ballate più intime ed emozionali, il tutto sporcato con un po’ di blues e una voce sensuale, ma allo stesso tempo graffiante della Cantante.

L’album si apre con un atmosfera un po’ noir, sembra quasi di entrare in un tipico locale jazz: luci soffuse, fumo disperso dai sigari di personaggi in veste elegante, il tutto accompagnato da un sottofondo sonoro ai confini tra il piano jazz e il suono tipico delle Swing Band, “Jazz Man”.

Si prosegue con “Love Gangster”, che sembra una canzone molto intima grazie all’intro piano/voce, ma dopo pochi secondi sfocia in un pezzo rock/blues dove pianoforte e organo fanno da protagonisti.

Arriviamo cosi alla prima ballad del disco, “Coca Cola”, una blues ballad che mette in risalto la sensualità vocale della cantante, che cresce piano piano di spessore durante tutta la durata del brano.

Cambiamo registro con “Let’s Get Together”, il momento più “radiofonico” del disco, un testo che parla d’amore e un sound R&B di facile ascolto che fa venir voglia di muoversi e ballare, a differenza del successivo “Love Is A Lie” dove Beth ci mostra l’altra faccia dell’amore, l’amore che fa male, l’amore che ferisce.. e la cantante ce lo trasmette con un Rock duro e grezzo al punto giusto, in modo da far capire all’ascoltatore il vero significato del titolo.. l’amore è una bugia.

Ma ecco che arriva uno spiraglio di luce con “Fat Man”, dove la nostra Hart vuole divertirsi, ma soprattutto far divertire; un pezzo dove la chitarra ha un sapore Hard Blues e una sezione ritmica incisiva, che cresce di intensità fino a sfociare in un ritornello orecchiabile e coinvolgente.

Purtroppo questo spiraglio di luce svanisce presto, e torniamo in un atmosfera buia, dove la Hart torna a parlare della faccia meno piacevole dell’amore, in una delle migliori performance vocali del disco, come la Title Track, “Fire On The Floor”.

Arriviamo ora al momento più poetico del disco, “Woman You've Been Dreaming Of”, pura poesia messa in musica. Una batteria spazzolata e un pianoforte delicato dalle tinte soul/blues fanno da colonna sonora ad una delle migliori melodie scritte dalla Cantante.

Altro spiraglio con “Baby Shot Me Down”, che fa tornare l’ascoltatore in atmosfera Rhitm & Blues accattivante, prima di arrivare all’epilogo di questa avventura.

Good Day To Cray” è la prima delle ballad che ci accompagnano verso la fine di questo lavoro, un pezzo che parte quasi sussurrato per poi salire nel ritornello, una voce emozionata ed emozionante, una ballad soul blues degna degli accostamenti a Janis Joplin cui da sempre la Cantante è associata. Nella canzone successiva, Beth vuole fare una dedica all’amico e produttore Michael Stevens, scomparso l’anno prima. “Picture In A Frame” è una canzone cantata con tutto il cuore, una melodia struggente che riesce a trasmettere all’ascoltatore tutto il dolore provato dalla cantante.

Alla fine di questo tour fatto di emozioni intense, positive e non, Beth si confida in una piano ballad intima tra se stessa e l’ascoltatore, dicendogli che dopo tutto il suo girovagare per trovare un posto nel mondo, non c’è posto come casa, There's “No Place Like Home”..

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