Il primo grande ritorno in ambito rock di questo 2018 è una bomba assoluta.

L’ottavo e nuovo lavoro in studio degli statunitensi Black Rebel Motorcycle Club, “Wrong Creatures”, è un album strepitoso. Brutto, sporco e cattivo come da tradizione della casa, nonché un incredibile ritorno ad uno stato di forma stellare dopo due buone prove, ma non eccezionali, come “Beat The Devil’s Tattoo” e “Specter At The Feast”.

Prodotto da quella garanzia assoluta che risponde al nome di Nick Launay (sodale di Nick Cave) ed anticipato dal furioso rock ‘n roll dell'ottimo singolo “Little Thing Gone Wild”, “Wrong Creatures” non è il ritorno introspettivo che molti aspettavano (viste le vicissitudini attraversate dalla band negli ultimi anni, su tutte la malattia della batterista Leah Shapiro), ma un cazzotto dritto in pancia. Un disco fondamentalmente rock con pochissimi momenti di quiete, che fonde alternative, indie, psych, garage e una spruzzata di shoegaze senza perdere colpi, anzi amalgamando il tutto in maniera incredibilmente efficace. Pezzi come “Ninth Configuration” e “Question Of Faith” sono ormai un trademark in tutti i sensi per la band statunitense.

Dopo un intro marziale e funerea come “DFF” ci si aspetta una pronta discesa verso gli inferi, invece Peter Hayes e soci sorprendono con “Spook”, pezzo alt sporco e polveroso con una ritornello caldo ed avvolgente, e “King Of Bones”, altro rock dritto per dritto martellante ed incisivo. Il primo momento di quiete arriva con il blues gotico di “Haunt” ed “Echo”. Quest’ultima merita la palma di miglior brano del disco; un mid-tempo perfettamente calibrato, a metà strada tra il Lou Reed di “Walk On The Wild Side” e Jesus And Mary Chain.

Ci sono persino segni di un aggiornamento nel sound nell’accoppiata “Calling Them All Away” e “Circus Bazooko”, entrambi pezzi che si prendono i propri tempi nel costruire la base per una complessità (emozionale, ma anche nella proposta musicale) mai rilevata fino ad ora nell’offerta della band. E c’è anche un finale sorprendente come “All Rise”, brano bellissimo, stellare, costruito partendo da un piano cupo e soffocato per arrivare all’esplosione sonora del finale.

“Wrong Creatures” è un disco splendido, probabilmente il migliore dei BRMC. Un lavoro tremendamente a fuoco che alza l’asticella delle aspettative per il futuro del trio capitanato da Peter Hayes.

Brano migliore: Echo

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