Siamo ormai grandicelli e non è più tempo di favole ...ma se per un attimo tornassimo indietro negli anni, ci ricorderemmo sicuramente che il giusto e unico sottofondo ai nostri sogni fiabeschi doveva essere naturalmente rappresentato dalla voce del narratore (...la mamma per i più fortunati-R.I.P. Mom). Ascoltando questo cd, viene veramente voglia di essere trasportati a quel periodo di serenità interiore e beatitudine mentale chiamato infanzia; di lasciarsi attirare dalle ilari e ridenti melodie capaci di trasmettere letizia attraverso delle armonie, in grado di rendere magico tutto il mondo che riescono anche semplicemente a lambire. Mr. Ritchie "ex Purple" (ancora?) Blackmore, pur senza aver mai celato la provenienza dagli studi classici (vi ricordate che è diplomato violoncellista al conservatorio di Londra?) si cimenta in un lavoro che lo vede alle prese con composizioni che riescono a raggiungere livelli di inusitata bellezza, grazie anche alla voce dell'eterea Candice Night.
A farci varcare il mastodontico portone di legno dell'immaginaria roccaforte regale ci pensa la trascinante "Shadow Of The Moon", in cui la fata Candice si dimostra una grandissima interprete vocale da cui tutti vorrebbero essere presi per mano e condotti in questa fantasmagoria medievale, dove poter cantare liberamente: "In the shadow of the moon, she danced in the starlight, whispering a haunting tune, .....to her night" (All'ombra della luna, lei danzava nel chiarore stellare bisbigliando un'incantevole melodia, ...alla notte). A seguire "The Clock Ticks On", in cui l'introduzione a base di tromba e corno francese può rappresentare benissimo l'inizio di una serata danzante alla corte di Sua Maestà, mentre la ninnananna di turno è sicuramente "Be Mine Tonight", dove le cullanti liriche possono anche indurre chi ascolta ad un malinconico sentimentalismo. "Play Minstrel Play" (mai titolo è sembrato più calzante!), vede la graduale incursione del flauto più amato del rock - leggasi quello di Ian Anderson -, in cui dopo aver accompagnato lo straordinario cantato irrompe definitivamente facendo suo il brano fino alla fine...ascoltare per credere. Un viaggio musicale capace di guidare l'ascoltatore tra le insolite e fantastiche atmosfere di Re Artù ed i suoi Cavalieri della Tavola Rotonda, ancor di più con ottimi brani come "Ocean Gipsy" (tante grazie ad Anna Haslam), "Magical World" e "Renaissance Faire", sapientemente intervallati da brevi composizioni strumentali: in sequenza "Minstrel Hall", "Memmingen", e "Mondo Tanz" con tanto di applauso nel finale. Non fare alcuna menzione di "Spirit Of The Sea" ("Living In The Water" era il titolo di battesimo durante la lavorazione), sarebbe davvero un peccato: il testo dedicato all'angelo custode che veglia continuamente su di noi, è ancora di più messo in risalto dall'accompagnamento strumentale della band che come nella finale "Wish You Were Here" gli fa acquisire una inclinazione piacevolmente folk-pop, senza distaccarsi nella maniera più assoluta dal discorso musicale intrapreso sull'intero cd.
Insomma Mr. Blackmore ci dà in pasto per più di un'ora la sua sapiente chitarra acustica (accantonata solo per "Writing On The Wall", ove compare persino una drum-machine) che ci inonda di atmosfere rilassanti e lontane da quel mondo che rispecchia solo brama e fame di successo. Ad ascolto terminato quel che ne viene fuori è l'eccellente prestazione della Musa Candice, capace con tutta la sua leggiadria di donare un'insolita tempra alle filastrocche che interpreta e di saper trascinare chiunque nel suo castello incantato, facendo sì che la prelibata selvaggina e la presenza di Bacco ci catturino il più a lungo possibile in questo splendido spaccato di Medioevo, agevolando la memoria ad allontanarsi almeno per un attimo dall'asprezza del mondo in cui viviamo.
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