"Imaginations From The Other Side"...quante volte siamo rimasti pietrificati davanti allo specchio, immersi in una soffice penombra, perchè l'espressione del nostro "Io" riflesso non ci sembrava quella che avevamo sul viso?...il titolo dell'opera propone questo inquietante interrogativo...c'è qualcuno DALL'ALTRA PARTE?Un attimo di silenzio precede la risposta, disperatamente razionale, perché non è possibile che...
Le note cupe, veloci, come rintocchi di campane lontane dell'opener "Imaginations From The Other Side" turbano la riflessione. Le porte dello specchio si sono spalancate...che il viaggio abbia inizio... Una voce dura, sferzante, con sfumature di un particolare tipo di scream narra di visioni fantastiche, terrificanti, di un mondo fatto di sogni, incubi, fantasie, immaginazioni...il magnifico gioco di cori e vocalizzi solisti, gli assoli, a volte veloci a volte lenti, a volte inquietanti a volte sognanti, danno l'impressione di scivolare sempre di più in questo magico universo, abitato da tutti i mostri e i protagonisti dell'infanzia di ognuno di noi:Peter Pan, Alice, Il Leone Codardo, Frodo, Lo Spaventapasseri, Il Mago di Oz, La Strega Cattiva...sempre più giù nel subconscio infantile, finché non sarà più possibile tornare indietro.
Il finale sfuma, lasciandoci smarriti, impauriti, come quando da bambini vedevamo i fulmini lacerare il cielo…l'atmosfera celatamente epica continua a rimanere tale nella sostenuta, paranoica "I'm Alive", ma esce completamente allo scoperto nella bellissima, cadenzata "A Past And Future Secret"…una chitarra lenta, dagli arpeggi celtici, riporta indietro, in ere appartenute a leggendari re, valorosi guerrieri e misteriosi maghi…possenti e regali i cori. Stupenda anche "The Script For My Requiem"…il virtuosismo vocale è qui ancora più evidente, arricchito e abbellito dal solito contrasto con il coro. La batteria offre un'altra prova tecnica impeccabile…meraviglioso il testo. Ma il vero masterpiece è "Mordred's Song", un monologo di Mordred, figlio bastardo di Artù…chiudete gli occhi e lasciate che il mondo attorno a voi perda contorni e colori…un arpeggio lento, decadente apre su una voce disperata, stanca, che chiude la strofa con un'eccezionale prestazione…i toni si risollevano, stupisce ancora Hansi. Un ritornello magnificamente epico corona questa prima parte. La strofa seguente è impreziosita dal fine gioco fra una voce aspra e sprezzante e una controvoce morbida e lontana…ancora il bellissimo ritornello, via via più lontano…la canzone si spegne su un arpeggio vibrato in cui il silenzio è parte integrante della bellezza.
Ma una ulteriore gemma e incastonata nella settima traccia: "Bright Eyes":un coro femminile apre con una cadenza stranamente veloce, a cui si sovrappone con maestria Hansi, che spezza la catena ritmica con una sapiente inserzione vocale. Il coro sussurra inquietantemente, sospendendo per un attimo la melodia…poi il cantante riprende prepotentemente le redini, in una strofa degna del particolare ritornello posto immediatamente dopo. L'epicità riemerge in "Another Holy War", dal testo religioso lievemente ironico, ma ricco di pathos, in cui lo splendido lavoro di basso accompagna una strofa veloce, quasi violenta che finisce con uno scream magnifico, sospeso, vibrante…il ritornello, maestoso e possente, sfuma poi in un controbattere di voci e cori…la strofa seguente è ancora più sostenuta, sfociante in un altro scream ancora più bello…un capolavoro di tecnica ed emotività.
Dulcis in fundo "And The Story Ends", nel cui inizio virtuosismi di basso e batteria si fondono con un coro sognante, intarsiato da un eccellente Kursch. Magnifiche le multiple sovrapposizioni vocali. La tipologia inquietante della melodia riconduce all'opener, anche per l'enigmatico testo. Nell'ultima strofa un finale di voce da brividi chiude l'opera in maniera inconsueta…correrete verso lo specchio, per assicurarvi di essere ancora gli stessi…ma si, certo, il vostro viso è sempre lì, …è tutto come prima…o forse no?
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