"Un pesante incrociatore libero di vagare senza rotte", così una rivista musicale (Mucchio Selvaggio) definiva i Blur qualche anno fa; definizione che mi è tornata alla mente ascoltando questo "Parklive", registrazione del concerto a Hyde Park che fecero la scorsa estate in occasione della chiusura delle Olimpiadi, da fine Agosto scorso scaricabile e ordinabile da internet e dal 4 Dicembre prossimo disponibile anche nei negozi.

Freschi di premiazione ai Brit Awards 2012 con il premio alla carriera come "outstanding contribution to music", i quattro si lanciano in quello che sarà uno dei due migliori concerti della loro storia; l'altro è quello che fecero sempre a Hyde Park nel 2009: entrambi quindi tenuti a più di vent'anni dall'esordio, fatto quantomeno interessante e curioso.

Ora non starò qui a farvi la lista dei pezzi che hanno fatto (vi dico solo che, rispetto alla scaletta del 2009, ci sono state belle sorprese, come il ripescaggio dei trip di "Caramel" e "Sing", la versione live del loro ultimo pezzo "Under The Westway", emozionante ed emozionata, forse addirittura migliore della versione in studio e la strumentale e folle "Intermission"), quello che mi preme dire invece è che l'apertura mentale a 360 gradi della band, "sorprendente nel suo centrifugare stili e nel sorvolare piantagioni sonore" (sempre Mucchio Selvaggio), può potenzialmente portarli ovunque: "Modern Life Is Rubbish"; "Parklife"; "Blur"; "13"; "Think Tank", sono dischi che non solo hanno mostrato un'evidente, straordinaria evoluzione nella loro musica, ma anche un'invidiabile capacità e libertà di muoversi in spazi musicali molto diversi tra loro e questo concerto (e il precedente del 2009) ne è l'ennesima dimostrazione, con un Coxon sempre più a ruota libera, tra riff frastagliati e iperdistorti, divagazioni rumoriste in empirei psichedelici dall'impronta noiserock e shoegaze e momenti raffinati e acusticheggianti e un Albarn sempre più maturo e profondo nell'interpretazione.

Uscirà o no un nuovo disco dei Blur? Boh, inutile chiederselo tanto non lo sanno nemmeno loro, di sicuro si sono guadagnati la libertà di fare lo stracazzo che gli pare, elemento fondamentale per produrre grande musica. 

Carico i commenti... con calma