"Fine Electric Instruments Since 1946". 

"Fine" è un eufemismo, pensando a quanti e soprattutto quali nomi hanno imbracciato una chitarra prodotta dalla Fender. Il Sound a volte è tutto per un artista, e se il suo strumento non è degno di rappresentare quello che lui vuole, allora non è un buono strumento; ogni chitarrista sa cosa significhi Fender: originalità e versatilità allo stesso tempo, assieme a notevole gusto estetico e sviluppo accurato nella produzione dei componenti. Tutte cose che in un prodotto di genere come questo contribuiscono a un sicuro successo; e come celebrare un successo del genere, per un'azienda di strumenti musicali, se non con una compilation di successi discografici di artisti che hanno fatto della Fender non solo il loro strumento prediletto, ma anche uno stile di vita? Il tempo passa per tutti si sa, e solo i migliori dimostrano di sapere continuare nel tempo. Ecco allora che per il cinquantenario la Fender mette insieme questa compilation, uscita puntuale nel 1996, e celebra le nozze d'oro con un gruppo di artisti che hanno fatto la storia del rock, grazie a queste chitarre.

Diciassette brani famosi, chi più e chi meno, che spaziano nella storia delle chitarre elettriche Fender, senza tralasciare nessuna epoca musicale di questa metà del secolo, in un disco da ascoltare nell'ordine che si preferisce, ma noi qui seguiamo la scaletta originale delle tracce: si apre con Buddy Holly e la sua band, i Crickets (anche per Keith Richards e Albert Collins nei titoli la tendenza è a mostrare chi suona e non esclusivamente al solista), in un classico degli anni '50, "That'll Be The Day", rock n'roll dalle sonorità retrò, i primi passi della Fender nel mondo della musica. Al n° 2 un pezzo che non poteva mancare,il più famoso dei Dire Straits, una "Sultans Of Swing" che rivelò al mondo chi fosse Mark Knopfler; si passa Stevie Ray e Jimmie  Vaughan, i Vaughan Brothers, per il blues degli anni '80, con canzone strepitosa, "The Telephone Song",  ma anche loro non necessitano grandi presentazioni, come il primo Eric Clapton di "Let It Rain". Prima ed unica donna Bonnie Raitt con "Something to Talk About".  Per non inserire i soliti brani, ormai in ogni compilation, e non scadere in originalità, di Jimi Hendrix qui troviamo "Spanish Castle Magic", che rende innegabilmente l'idea di chi fosse quest'artista, seguito da un grandissimo del Blues, Buddy Guy di cui qui apprezziamo notevolmente anche le doti vocali in "Damn Right, I've Got The Blues". Altro classico del rock, la canzone rock per antonomasia, "Smoke on the Water" dei Deep Purple, fino ad arrivare anche ai Nirvana di Cobain, che con "Come As You Are" portano la Fender negli anni '90.

Siamo solo a metà del disco, e la vita della Fender potrebbe essere già stata ampiamente descritta in questi pochi brani, ma c'è altro da dire, e ce ne sarebbe ancora di più.

N°10 Keith Richards e il suo gruppo, The XPensive Wings, con il primo live dell'album, "Take it so Hard", che richiama in tutto e per tutto i Rolling Stones, a far capire qual è una delle colonne portanti del gruppo, quindi abbiamo un classico, adottato da Tarantino in "Pulp Fiction" come colonna sonora ufficiale, che forse non tutti conoscono come "Misirlou" di Dick Dale. Sembra facile da ripetere, ma non lo è. Ancora anni '50,stavolta con il country di Waylon Jennings e la sua "Rainy Day Woman". Si fa strada Jeff Beck con "Where Were You", una sua strumentale con un vibrato pazzesco, che introduce alla grande Ritchie Sambora, grandi doti vocali, peraltro già dimostrate nei Bon Jovi, ma si consacra con la bellissima "Stranger in This Town". Non potevano mancare I Beach Boys, "Surfin' U.S.A.", storico pezzo. Si finisce con Kenny Wayne Sheperd, per molti l'erede musicale di Vaughan, con l'altro brano dal vivo, "While We Cry", un artista di ottimo talento; chiude la raccolta Albert Collins e gli Ice Breakers con "Frosty".

Un degno regalo per gli amanti del rock da metà secolo in avanti, e per gli appassionati di questo marchio, che negli anni (ormai sono più di 60) ha saputo dimostrare la sua qualità e la genuinità, sempre al passo coi tempi.

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