Un simpaticissimo disadattato sui generis anarchicamente tutto genio e sregolatezza.

E' così che definirei affettuosamente Bugo dopo il concerto di ieri sera a Cisano Bergamasco, seconda serata della riuscita manifestazione - ormai alla settima edizione di Senza far rumore fest.

Bugo si presenta sul palco accompagnato da un professionale e sempre bravo Giorgio Canali - di cui interpreterà una canzone dell'ultimo album evidenziando, con tono scherzoso che i testi di Canali non sono belli quanto i suoi - il quale nonostante il differente approccio musicale, bene si è prestato al gioco ed alle continue improvvisazioni, Ruben ad una potente sezione ritmica ed un rosso lungo crinito (beato lui) chitarrista di cui non ricordo il nome. Bugo ha dimostrato innanzitutto di saper giocare con se stesso, senza prendersi troppo sul serio e di saper suonare con scioltezza un po' tutti gli strumenti passando dalla chitarre (che ha suonato come Jimi Hendrix - che si sarà fatto due grasse risate nella tomba - portandosela dietro la schiena e suonandola con i denti..), all'armonica a bocca, alla batteria, alle tastiere e ai relativi campionamenti inventando, creando e dilatando in modo del tutto personale le sue canzoni.

Canzoni dai testi strampalati, che evidenziano un personaggio complesso, schizofrenico, una sorta di sfigato (nessuno me ne voglia) - forse loser piacerà di più agli anglofoni - che mette in luce le proprie manie quotidiane come in "geeel", in cui disperatamente cerca il gel prima di uscire, le proprie delusioni amorose in "spermatozoi" dove recita: "ieri alle tre mi hai lasciato ma perché.... ho capito cosa vuoi ..sono i miei spermatozoi.." ai ricordi del catechismo in vorrei un Dio - una ballata acustica proposta come secondo bis - in cui canta con piglio cantautorale la ricerca di un Dio almeno avra' qualcosa da fare la domenica, al quotidiano archetipico della cacca schiacciata nel blues "piede sulla merda", in versione dilatata con lui che salta sul palco e si dimena stralunato tra i suoi strumenti e quando meno te lo aspetti e sembra che tutto sia terminato, riattacca con l'armonica e coinvolge tutti in uno strampalato bluesaccio divertente e irriverente.

Si vede che si diverte, è a proprio agio sul palco, ringrazia sempre dopo gli applausi e ci concede due prolungati bis di cui l'ultimo inaspettato con lui solo alla chitarra e con l'armonica in versione folk singer. Insomma c'è stato di tutto stasera: rock&blues&folk&sintetizzatori&musica elettronica con bassi a palla il tutto miscelato da una buona dose d'improvvisazione e da una spontaneità di fondo davvero apprezzabile.

Ci siamo divertiti, se capita dalle vostre parti, non fatevelo sfuggire anche se non ne conoscete le canzoni: apprezzerete l'originale miscela di suoni e la sua follia.

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