Mescolare caos e armonia, è la prima cosa che mi viene in mente quando ascolto uno dei lavori di questi ragazzi del Kentucky
I Cage The Elephant sono un gruppo indie nel senso pieno del termine, avvicinarsi alle loro sonorità non sempre è facile ed intuitivo,
ma risulta spesso una piacevole scoperta;
dopo il loro successo raggiunto con il loro album omonimo, nel 2008 dandogli un po di visibilità musicale, anche se, sicuramente inferiore
(solo come visibilità intendo) rispetto ai colleghi piu fortunati (vedi "Arctic Monkeys");
io mi sono avvicinato a questo gruppo tramite il loro singolo utilizzato per il trailer del videogame "Borderlands", una piccola perla chiamata "Ain't No Rest For The Wicked"; dopo aver ascoltato, ed apprezzato il loro primo album, colmo di sonorità punk e grunge ma che risulta fresco e alternativo,
sono rimasto molto affascinato anche dai loro lavori successivi, ovvero "Thank You, Happy Birthday", anche se necessita di piu ascolti rispetto al precedente per essere ascoltato senza rimanere spiazzati, e questo splendido "Melophobia".
"Melophobia" significa letteralmente "paura della musica", onestamente non ho colto l'associazione di idee finche non è stata spiegata dal leader del gruppo
Matthew Shultz, che voleva racchiudere, in una sola parola,
la paura di realizzare una musica preconfezionata per essere per forza artistica o poetica e di perdere quell'onestà comunicativa musicale.
L'immagine di copertina ci pone di fronte un opera artistica surreale che starebbe bene in un museo di arte moderna,
e che insieme alla prima canzone "Spiderhead" ci catapulta in questo circo musicale colorato e sorprendente,
e se la prima traccia è da riscoprire piu volte per essere apprezzata, la seguente "Come a Little Closer" è piu di facile ascolto, un ottima scelta come singolo.
In "Telescope" dai suoni leggermente piu languidi, traspare in modo affascinante, il periodo di depressione attraversato dal cantante,
ma questo circo non puo di certo fermarsi qui, anzi riparte con una delle mie canzoni preferite "It's Just Forever"
(a cui si aggiunge la voce splendida di Alison Mosshart dei Kills)
seguita a ruota da "Take It Or Leave it" nonchè secondo singolo e da "Halo" per completare un trio di ottime canzoni.
Degna di nota, inoltre, la chiusura di un ottimo album con il singolo "Cigarette Daydreams" che da un degno finale a questo lavoro.
Sicuramente un cd che merita di essere ascoltato e riascoltato, perche non facilissimo, probabilmente insolito,
difficile paragonarlo a lavori di altri gruppi, forse ha qualche suono che ricorda Beck, ma nel complesso,
lo trovo un lavoro fresco ed innovativo di un gruppo giovane, che sta maturando, anche se in sordina, e che meriterebbe piu risalto.
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