Dopo il bell'album che la Bruni ci aveva licenziato nel 2002, l'attesa per un nuovo capitolo era alta. Le sonorità acustiche tanto low-fi, quanto affascinanti e la voce sexy e ammaliante di Carla avevano affascinato mezzo mondo e l'album vendette parcecchio e sicuramente non solo perchè è una bella gnoccolona o perchè è una famosa fotomodella, lei ha vero talento! Se avesse inciso una ciofeca come "Babywoman" di Naomi Campbell dubito che avrebbe venduto, infatti, lo stesso numero di copie... e ora, dopo una manciata di canzoni intimiste, ma comunque ricche di emozioni, la bellissima Carla Bruni ci ha propinato nel 2006 questo "No Promises", che risulta meno riuscito immediatamente al primo ascolto, deludendo:
1) Carla Bruni si lancia nell'inglese, rifiutando la sua lingua francese, con la quale seduceva non poco, parendo quasi una Jane Birkin meno sporca. In inglese risulta quasi freddina, senza una emozione che sia una
2) Il fatto che i testi in realtà poesie già celebri...blocco dello scrittore?
3) Le canzoni funzionano fino al primo minuto e mezzo e poi vengono allungate e pompate fino a raggiungere i 3 minuti scarsi.
4) Gli strumenti sono pressocchè inesistenti o impercettibili, quasi come se fossero messi lì tanto per bellezza, come soprammobili inutili
5) La voce di Carla Bruni si è tramutata in una delusione assoluta: se prima era calda, avvolgente, particolare ora si rileva assai scarsa e quasi mascolina
6) Personalità assente: in "Quelqu'un m'a dit" c'era l'influenza della chanson française, riletta in modo godibile e personale. Qui la Bruni ha messo un po' di Joni Mitchell qua, un po' di Cat Power là e Ani Di Franco tutta intorno, ma non riesce a trovare il talento delle tre cantautrici citate.
Si salvano solo "Those Dancing Days Are Gone" (non a caso, primo ed unico singolo) e la breve, ma unica traccia un poco intensa "Autumn". Il vero voto del disco sarebbe 1,5 ma metto 2 per la bellezza della Bruni (e qui non mi contrarierà nessuno...) e per fiducia, sperando che ritrovi la passione per la musica e non che sfrutti un pretesto per il solo fatto di sfornare ulteriori quattrini. Perchè dopo tutto, Carla, io ti amo...
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