“Post blues dall'afflato gotico”, almeno così si legge nel prontuario. Oppure neo folk, neo questo, neo quello. Ma l'unica cosa da dire è che il suono della mancanza è esile e si espande in cerchi concentrici all'infinito...risonanza interna...creeping inside. Che nel centro nel centro delle cose, se mai vi capita di esserci, è tutto pieno di echi e di specchi. Se poi la modernità vuol porre anch'essa il suo sigillo lo farà col rumore, un cascame di detriti d'angoscia di una macchina free form che sputacchia qua e la. Succede anche qui. Non sempre però, che, a volte, l'invocazione e il terrore son lasciati a sé stessi. E, quando è così, son brividi. “Il cancro è arrivato fin nelle cose più piccole, le strade non portano da nessuna parte”. Ecco, appunto. Qualcuno ha scritto che qui ci sono i fantasmi di Hank Williams e Robert Johnson, tutto giusto immagino. Sicuri però che i fantasmi sian loro?

Elenco tracce e video

01   Cathedral 2 (Your Feet on the Floor Sounding Like the Rain) (03:13)

02   Just to Break Free From a Hundred Families (00:34)

03   Industry and Snow (01:44)

04   You Are the Blood (04:09)

05   No Light to Be Found (Fare Thee Faith, the Path Is Yours) (06:29)

06   Three Days, Four Nights (04:50)

07   As You Do (02:53)

08   Cathedral 3 (Make Us New) (00:31)

09   The Smallest Bones (02:46)

10   We Are the Wreckage (03:55)

11   Cathedral 4 (The Unbreaking Branch and Song) (02:22)

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