Non è facile fare outing sulle proprie deviazioni sessuali.
Tanto più se sei un personaggio di "spicco" di certi salotti e hai una "certa reputazione" in ambito culturale e artistico in quanto direttore di una delle più famose gallerie parigine.
Ma di tutta questa "pruderie" Catherine Millet (all'epoca 54 enne) se ne è sbattuta altamente le palle.
Non ci è dato sapere se tutto ciò che viene descritto qui, in questo esordio letterario da record in Francia, sia davvero frutto di verità o di abile manipolazione letteraria per tirar fuori il solito spirito vojeuristico che anima le umani genti (dal Senegal al Canada) in materia di sesso, perversione e intrigo.
E in questo libro, di sesso, intrigo, perversione, orgie e gang bang ce ne è una quantità industriale.
La nostra Catherine (che si racconta in prima persona) ci porta per mano alla scoperta delle sue esperienze sessuali in tutte le sue esagerazioni: da orge folli in trenini di 10/12 persone con pittori, critici letterari, aspiranti modelle a sesso bendato con sconosciuti (senza preservativo, ci tiene a sottolineare!) in rapporto di vittima e carnefice imbarazzante, da certi scambi di coppia a certe deviazioni come "pioggie dorate" e chi più ne ha più ne metta.
Certo, la scrittura pare sincera e schietta, quasi un diario e la donna (e noi con lei) si scopre via via sempre meno provata o imbarazzata a farsi penetrare a turno da decine di giovanotti durante certe festicciole o a provare certi piaceri bondage in notti spensierate di una Parigi peccaminosa e quasi irriconoscibile.
La Millet però non ha nulla di cui rimproverarsi. Non si sente né puttana né verginella, ma si racconta senza peli sulla lingua in maniera a volte ironica, a volte sfrontata e assolutamente naturale senza lesinare in particolari davvero hard, al limite del porno (la descrizione di certe fellatio multiple o la tecnica imparata per farsi penetrare davanti e retro contemporaneamente è da manuale!).
Insomma: un libro per certi aspetti divertente e piacevole ma decisamente troppo lungo per quello che ha da dire.
Alla lunga infatti annoia e nemmeno poco.
Come certo sesso fatto in maniera annoiata e distratta, che diventa pura ginnastica. O come certe seghe quando durano troppo a lungo.
Direi "out".
Carico i commenti... con calma