Sì, va bene, sei una grande attrice, probabilmente la più grande attrice riconosciuta in quanto tale e in questo momento particolare nel tuo paese, la Francia, e una delle più brave e famose a livello internazionale, solo che si dà il caso che allo stesso tempo tu sia anche la figlia di un cantautore influence come Serge Gainsbourg e dell'attrice e cantante inglese Jane Birkin e allora tutti quanti si aspettano da te che tu sia tanto brava a recitare quanto come a scrivere canzoni. In questo caso non parlerei tanto di destino o di predestinazione, del resto ciascuno segue quelle che sono le proprie attitudini, ma considerando che Charlotte Gainsbourg avrà da sempre avuto una rilevante formazione musicale, come potrebbe essere altrimenti..., nel suo caso è stato inevitabile accompagnare la sua attività cinematografica di grande successo con puntate periodiche nel mondo della musica.

Il suo quinto LP in studio si intitola 'Rest' ed è uscito su Because Music lo scorso 17 novembre. Charlotte ha scritto tutti i testi del disco, mentre per quanto riguarda la produzione e le musiche si è avvalsa di collaboratori di eccezione, a partire dal produttore e musicista SebastiAn oltre che di nomi importanti una delle due metà dei Daft Punk, Guy-Manuel de Homem-Christo; una delle tante stelline del panorama indie internazionale, il cantautore Cannon Mockasin, e addirittura Sir Paul McCartney.

Il risultato è un lavoro differente che pure riprendendo sonorità già proposte in passato (sensibili le sue collaborazioni con Jarvis Cocker, gli Air, Beck, un produttore rilevante come Nigel Godrich...) come spessore e qualità complessiva è superiore a tutti gli altri dischi finora pubblicata da Charlotte e che più che una specie di capriccio o un semplice divertissment, ci appare come la prova discografica di un'artista che nel pieno della sua maturità artistica ha oramai raggiunto una perfetta consapevolezza di sé e delle sue capacità. Non è casuale del resto che per la prima volta (nei precedenti LP cantava in inglese, lingua che chiaramente padroneggia alla perfezione) abbia deciso di scrivere e cantare in francese, come volersi liberare di ogni maschera e di ogni inibizinoe e mostra se stessa per quello che è veramente.

Il disco si apre con 'Ring-a-Ring O'Roses', una traccia caratterizzata da robusti arrangiamenti di musica elettronica e composta su una base di synth vibranti e vorticosi opera della collaborazione con SebastiAn. Il cui contributo negli arrangiamenti è centrale nell'album nel suo complesso determinante e in canzoni come 'Lying With You', la ballata pop dalle sfumature jazz 'Kate', il synth-pop più che convincente di 'Deadly Valentine' e 'Im A Lie' e il groove funk di 'Sylvia Says' le cui liriche sono liberamente ispirate alla poetessa americana Sylvia Plath.

Convincenti le collaborazioni con Connan Mockasin, che considero peraltro un autore molto capace e interessante per quello che è il suo gusto eccentrico negli arrangiamenti, e che qui si presta alla scrittura delle musiche di 'Dans Von Airs', 'Crocodiles' e 'Lex Oxalis', che si conclude con una specie di ghost-track che ci cala in una dimensione lisergica e visionaria e una sensibile esplosione di gioia che mi ha ricordato uno dei momenti più intensi della discografia dei Brian Jonestown Massacre, 'Felt Tipped-Pen Pictures of Ufo's'.

'Rest', la traccia scritta assieme a Guy-Manuel de Homem-Christo è chiaramente condizionata da sfumature tipicamente Daft Punk a bassa intensità in un contesto che definirei tridimensionale. Ma la vera sorpresa è probabilmente 'Songbird In A Cage', dove si sente chiaramente il tocco del migliore Paul McCartney, che qui suona anche chitarra, piano e batteria. Una canzone elegante e caratterizzata da un certo beat e uno stile vintage con una coda di piano tipicamente 'Macca' dove il nostro eroe dimostra che quando non si disimpegna in produzioni assolutamente vacue da solista, riesce ancora a essere il numero uno.

Su tutto chiaramente le liriche e l'interpretrazione di Charlotte Gainsbourg, una cantautrice chiaramente sofisticata e che viene valorizzata al massimo da degli arrangiamenti che evocano una certa musica elettronica nello stile di Giorgio Moroder e che qui dimostra di non essere solo la figlia di, ma un'artista completa e capace di disimpegnarsi nella musica tanto quando davanti a uno schermo.

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