Nel corso della sua vita Thomas Mann tenne sempre vivo un romanzo "birichino" (Confessioni del cavaliere d' industria Felix Krull) senza mai realmente chiuderlo, che lo accompagnò fino alla morte tantoché venne poi pubblicato postumo non terminato definitivamente. Parallelamente ai suoi scritti più famosi portava avanti questa cosa come se la usasse per avere un refrigerio dalle altre cose che produceva, una valvola di sfogo, un luogo dove rigenerarsi e distrarsi dalle pesanti atmosfere di se stesso e dei suoi lavori.

Ecco, il disco dei Ciccone Youth (+ Mike Watts, me cojoni!) mi dà la stessa impressione sui Sonic Youth, un "giocherello" spensierato rispetto alle cose precedenti, e anche se mantengono sempre alta la ferina presenza colgo una messa a terra di una vanità noise arrivata ad un punto di non ritorno: "Ma si, prendiamoci un po' per il culo invece di elucubrare abissi sonori, caschiamo definitivamente dal credere che possiamo fare qualcosa e questa presa di coscienza del "tutto accade" la veicoliamo attraverso il neo sul viso dell' autosantificatasi smandruppona... e prendiamocelo questo espresso."

La risultante è che i Sonic Youth hanno prodotto con l' "album bianco" una compilation di pezzi nuovi sotto uno pseudonimo che resetta la nostra percezione del gruppo (sono fans di Madonna veramente?!?) dove scannerizzano la loro precedente produzione e scannano con devozione non solo Madonna ma svariati generi underground, risparmiando Sean Penn stavolta... E anche se è stato fatto uscire dopo, il "flusso illibato" lo fanno prima di un lavoro come "Daydream Nation" disco dove confessano il menarca con le mayors: beh, in effetti la virtù di un "Bad Moon Rising" non la si disintegra con niente, castità soniche...

E quell' impossibile titolo dell' autobiografia di Carmelo Bene "Sono apparso alla Madonna" mette il sigillo sul "Whitey album" e sul cambio di Era dei nostri casinari: è l' ultimo disco inaspettato dei Sonic Youth. I pezzi scorrono per forza d' inerzia, ecco lo svago, ecco il rilassamento della band che apparendo all' invisibile oltrepassa la fatica di dimostrare la sua presenza bizzarra. Il dogma è rovesciato. La "distorsione" è un mezzo, non più lo scopo!

I pezzi scivolano in surplace tra noise, pop, industrial, rock, silence, dance... La discutibile Louise Veronica è rivisitata incoscentemente gongolante: beata "gioventù". Si, mi piace Madonna per quelle due cover lì. Per non parlare di Kim Gordon che sul rifacimento di "Addicted to love" a mo' di karaoke annulla l' universo machista e rigira la frittata dei ruoli proponendo sul suo video i soldati "Usa e getta" + chitarra fallica al posto delle donne latex-oggetto del video di Palmer. E il pezzo parlato "two cool rock chicks..." con sottofondo Neu! è l' apoteosi del loro revisionismo, osservano mascherati da "Who's that girl(s)?" la trasformazione con un distacco astrale.

Siamo nell' 89' lontani dalla derapata erotico-new Age della buzzicona, la rivisitazione è su due genuini pezzi quali Burnin'g Up & Into the Groove(y) che, dopo la manipolazione che straccia il velo di Maya, appaiono accecanti. La copertina ammalia con Madonna che sembra dirci "Io vi darò tutto (basta che non mi chiedete niente...)" ma sono i "giovanetti rumorosi" a darci realmente tutto senza considerazioni.

E così abbiamo un lavoro pulito, la ricreazione, la merenda, una pura manifestazione ludica: ecco l' "adolescenza inquieta" indispensabile per lanciarsi verso una sana gioventù. Certo i "Ciccone", come alter ego, mantengono un imprinting da cavatappi auricolari ma l' Om è rasserenante, restando feroce. Il gioco è duro e a noi ci piace così.

"Lasciati travolgere dal ritmo.... DEVI!"
Senza il codice a barre la mia copia...

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