Ok, immaginate che subito dopo la morte ci sia un ascensore.

Questo ascensore vi porterà verso l'alto. In cielo.

Il viaggio è più o meno lungo e grazie ad un sistema di filodiffusione voi, in questo ascensore, potrete ascoltare della musica. Così, per 'ammazzare' il tempo.

Ecco, sono convinto che questa musica corrisponderà ai Circa Survive. Certo, magari qualcuno di voi preferirà ascoltare in un momento particolare come quello gli Anaal Nathrakh o Cristina D'Avena, ma non sarebbe la stessa cosa (almeno per me). Perché se gli angeli cantano, cantano sicuramente come Anthony Green. E vi sfido a non rimanerci male la prima volta che ascoltate la sua voce.

Non ci giro attorno: "Blue Sky Noise", insieme a "Recitation" degli Envy, è per me il disco che più ha sconvolto questo 2010. Non è assolutamente un disco immediato. Per farlo davvero vostro dovrete riprenderlo "in mano" numerose volte. Per assimilarlo vi farà dannare, ma se avrete pazienza vi metterà K.O. Perché? Perché i Circa Survive sanno creare un'atmosfera più unica che rara.

Con loro, capisco che l'atto di ascoltare musica è qualcosa che vale la pena di vivere, non come semplice passatempo, ma come esercizio vitale. Essenziale quanto respirare. Più nello specifico, queste 12 canzoni danno un senso all'attesa di quello che c'è "dopo". E per "dopo" intendo tutto quello che volete voi, in qualsiasi momento della vostra vita, bello o brutto che sia. Insomma, non è necessario che siate morti, dentro un ascensore che punta dritto alla volta celeste. E' come se questo gruppo fosse avvolto da un karma spirituale (se non tutti i componenti, almeno il loro cantante Anthony Green) rendendo straziante e solenne ogni singola canzone del loro repertorio e non (come la cover di "Scentless Apprentice", la disperazione che trasmette Green nella sua voce è pari pari a quella del buon Cobain).

La proposta sonora è resa unica anche dall'immaginario visivo che offrono gli artwork dei loro lavori. Tutti ad opera di quel genio di Esao Andrews, un visionario pittore surrealista, che collabora con i Circa Survive dalla prima 'release'. Se non avete ammirato ancora le sue opere rimediate subito qui. "Blue Sky Noise" segna il passaggio su major dei nostri e contemporaneamente (a detta dello stesso gruppo) ad "una nuova vita". Anche e soprattutto, a livello lirico. La dissonanza che crea la pesantezza di certi testi con la sulfurea delicatezza della musica è al limite del ridicolo.

Tutto ciò rende questa colonna sonora di un ipotetico paradiso più violenta di certa musica che andrebbe bene in un ipotetico inferno. Pian piano "Imaginary Enemy" mi sta diventando una di quelle poche canzoni (insieme a "Cornflake Girl", "Sober", "Ape Dos Mil", "San Diego Serenade" e "Teardrop" e poche altre) che fanno finire il giorno e ne fanno iniziare uno migliore. Musica che colpisce direttamente il nostro muscolo cardiaco. Bastano i primi 3 secondi di "Get Out" per farvi partire verso l'empireo, altro che "ascensore". Di solito nelle mie sottospecie di recensioni ci metto qualche link. Ma stavolta no. Uno schiaccia il link, magari anche controvoglia, e si ascolta distrattamente la canzonetta consigliata di turno e via.

I Circa Survive non si ascoltano in questo modo. Bisogna cercarseli e meritarseli.

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