"Niente più" è tanto. E' l'ultimo singolo(penultimo,effettivamente) di Claudio Baglioni,è stato uno dei brani più trasmessi in radio,è stato sulla bocca di tutti. Ma sopratutto,è la fine del pluripremiato Q.P.G.A., la fine della storia di Giulia e Andrea, la fine di un progetto che il cantautore ha ripreso dopo quarant'anni o che,forse,non ha mai abbandonato.

Avrei voluto recensire l'intero Q.P.G.A., ma sarebbe stato impossibile perchè non saprei proprio da che parte cominciare. Allora eccomi qua,a tirare le somme su questo singolo. Inizio col dire che è un brano alla Baglioni, carico di sentimento,di belle parole,ma mantenendo quella scia che da quarant'anni non l'ha fatto mai cadere nella banalità. Niente più è un brano che colpisce, che emoziona,e che mette a tacere tutti gli screditori di Baglioni,dal più vario "non sta facendo più un cazzo,ormai è l'autocelebrazione di se stesso" al più ignorante "è quarant'anni che canta le stesse canzoni,cambiasse repertorio". Claudio ha un gran repertorio,ha una grande capacità di parlare il linguaggio degli innamorati, come è scritto nel suo libro e sopratutto come si può notare in questo brano.

Questa canzone lo rivaluta alla grande (è il progetto in se per se che gli da nuova luce,QPGA è davvero un'opera colossale) e lo fa uscire,se mai ce ne fosse stato bisogno,dal tunnel buio degni ultimi anni.

Tornando al brano,è chiaro già dalla prima strofa il contesto della canzone. "Niente più" parla appunto del bilancio della vita di Andrea,il protagonista maschile della storia, quando,trent'anni dopo,si ritrova fra i pensieri Giulia,il suo primo amore.

E da qui parte la canzone, che ha dei giri di parole e delle contradizioni ovviamente volute,come "in cima e in fondo tu,per prima tu e niente più,niente dopo e prima",segno della nostalgia di quell'amore,sapendo che ovviamente non potrà più tornare indietro nel tempo e non si potrebbe nemmeno ricominciare daccapo, vista l'età. E' proprio per questo che la strofa conclusiva recita,in toni nostalgici "se torni qui,tu non tornare. Siamo frecce da non voltare,foglie sul viale che non puoi ridare al loro ramo". Torna pure in città, ma non chiedere mai di me. Non voltiamoci, ci faremmo solo del male. Siamo caduti, non rialziamoci.

E finisce con una raccomandazione "il passato è sale,si scioglie per dar sapore al futuro. Quello che fu non si perde,non perdere quel che c'è oltre il muro! ", che non ha bisogno di commenti. Il passato è il passato,guardare avanti se non si vuole cadere nella nostalgia è d'obbligo.

In queste frasi ci si ritrova facilmente, sopratutto da innamorati. E volte ci accorgiamo che niente più è davvero tanto.

 

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