"Krautrock 2.0"

Oramai la Kranky sta diventando (o lo era già?) una delle migliori etichette per quanto concerne avanguardie psichedeliche di ogni sorta, coerentemente col suo passato nei 90, forse più orientato verso post rock e derivati (Godspeed You Black Emperor, Labradford, Roy Montgomery & Co.). Solo nell'ultimo anno ha pubblicato almeno tre titoli degni di nota: Valet di "Naked Acid" e il suo caracollare ebete, i White Rainbow di "Prism of Eternal Now", caleidoscopico melange di ambient kraut, e il duo teutonico in questione, i Cloudland Canyon.

"Chi meglio di due tedeschi potrebbe riaggiornare al 2008 il sound kraut dei primi '70?" verrebbe da chiedersi. Ma vista l'inesistente omogeneità musicale già nella scena del tempo (dai NEU! ai Cosmic Jokers, potrebbe passare una portaerei in mezzo al mare che li divide), e visto che oramai i gruppi più o meno ispirantisi ai vari freak tedeschi sono più numerosi delle donne di Rocco Siffredi, l'amara risposta al suddetto quesito è un secco NO!

Coscienti di quanto scritto sopra, provate ad ascoltare senza troppe pretese "Lie In Light", e troverete la proposta, seppur un pelo troppo calligrafica, rigenerante e godibile. Eh sì, perchè anche se l'incedere dell'iniziale "Krautwerk" più che ai Kraftwerk fa il verso a "Hallogallo" dei NEU!, vi ritroverete in un batter d'occhio a rimetterla su volentieri. Che sia merito loro, o del quasi plagio ritmico a Dinger & Co. sta a voi deciderlo.

Fortunatamante non solo di richiami spudorati al kraut vive il disco: si va dai Sigur Ros suonati dai Velvet più dissonanti di "White Woman", al rumorismo sognante della titletrack, alla ballad ambient(ale) "Heme", fino ad un improbabile incrocio fra "Sexy Boy" degli Air (ma suonato alla metà dei giri) e i Tangerine Dream.

Il miglior pregio rimane la facilità di ascolto, stranamente non a scapito della longevità, visto che rimane uno dei miei ascolti più frequenti da 6 mesi (un miracolo di sti tempi).

P.S.: Per la serie "indovina la citazione" in palio un calco in gesso del sederone di Angela Merkel per chi scopre da dove è tratta la copertina.

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