Recupero l'album nella zona della mia raccolta musicale dove sono custodite le gemme più preziose; estraggo il nero vinile dalla confezione e lo posiziono sul lato B al terzo brano. Qualche secondo si silenzio con l'abituale rumore "gracchiante" della puntina alla ricerca del solco iniziale. Ed arriva il diluvio, la grigia tempesta, le prime cariche ed intense note di Vote with a Bullet, l'unico pezzo della raccolta che vede alla voce Pepper Keenan, al suo esordio nei Corrosion. Dimentichiamoci l'Hardcore-Thrash-Punk dei due dischi precedenti. In Blind la band svolta, vira verso un suono più controllato, massiccio, pesante come un macigno. Siamo dalle parti di uno Stoner-Hard-Sludge, con le due chitarre a dominare, a tracciare un solco sanguinante che viene seguito a ruota dagli altri strumenti. Riff tracimanti, febbrili, continui. Mai fermi nemmeno negli spazi che i ragazzi dedicano a tre brevi strumentali per un minimo di rifiato, di ragionamento. Come dei Black Sabbath che affondano nelle paludi della Louisiana; fango e distorsione ovunque. Febbrili assalti sonori che si scagliano, come avviene nell'unico brano che per adesso ho segnalato, contro la società americana ed un uso troppo permissivo delle armi da fuoco. Poderoso il lavoro alla batteria del compianto Reed Mullin, uno dei "mazzolatori" più rabbiosi che mi sia mai capitato di udire all'opera. Un condensato di energia buttata giù senza troppi fronzoli, senza nessun tipo di tecnicismo. Onesti, incazzati, duri e puri per farla breve. L'unica nota per così dire stonata di un disco per il resto perfetto è la prestazione vocale del singer Karl Agell; una voce in molti passaggi fin troppo tirata, che non può competere con Pepper che infatti dal disco successivo, il capolavoro totale recante il nome di Deliverance, prenderà il suo posto in maniera definitiva ed azzeccata. Ecco spiegato le "sole" 4 stelle che sono il mio voto al disco. Nessun altro brano da segnalare; basta e avanza così per oggi.

Ad Maiora.

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