Voglio premettere, prima di iniziare a scrivere questa recensione, che io i Cradle Of Filth li adoravo, anzi forse li adoro ancora: li avevo conosciuti con "Midian", adorati con "Dusk... And Her Embrace" e "Cruelty And The Beast", perdonati con slancio per l'inferiore "Nymphetamine".

Quanto all'album in questione, "Thornography", in un'intervista rilasciata prima del rilascio del disco, Dani Filth aveva preannunciato che questo avrebbe avuto un approccio più Thrash, ma al tempo stesso le canzoni avrebbero avuto ritornelli più orecchiabili e catchy. Ma da qui ad immaginare che Dani si sarebbe persino messo a cantare con la voce pulita (per quanto questo sia possibile)... Ma andiamo per ordine.

L'apertura è affidata all'intro strumentale "Under Pregnant Skies She Comes Alive Like Miss Leviathan", che poco ha da aggiungere alla "Satyriasis" dell'album precedente, ma che comunque fa una certa figura. Segue "Dirge Inferno", pezzo buono, potente e già dal quale si può sentire chiaramente la nuova scelta Thrash: ci si accorge infatti già da subito dopo il riff d'apertura che qualcosa è cambiato in casa COF. "Tonight In Flames" parte bene e prosegue finchè non si scatena l'orrore, e questo non per le macabre atmosfere ma perchè Dani CANTA il ritornello, ma tutto sommato è un buon pezzo. I tragici presentimenti avuti all'ascolto di questo brano prendono corpo nel successivo "Libertina Grimm", dove, insieme a "The Byronic Man" (con la partecipazione di Ville Valo degli HIM) si tocca il fondo dell'album. Se "I Am The Torn" risolleva un pò il livello, pur rimanendo comunque a mio parere molto lontana dagli standard usuali della band, "Cemetery And Sundown" arriva subito a disilludere l'ascoltatore, con dei Cradle assolutamente irriconoscibili e venduti in maniera assurda ai trend commerciali: andrebbe bene come colonna sonora di qualcosa come "Scary Movie" o per una festicciola a tema vampiresco tra quindicenni: paragonata ai fasti del passato, assolutamente inaccettabile. "Lovesick For Mina", ispirata alla morbosa attrazione del conte Dracula per la giovane Mina Harker narrata nel romanzo di Bram Stoker, ci riporta con il suo incedere lento alle atmosfere malate del passato, senza però comunque eguagliarle. "The Foetus Of A New Day Kicking" è ancora una song improponibile per gli estimatori del soud COF, in cui Dani sciocca l'ascoltatore cantando uno struggente (???) ritornello.

"Rise Of The Pentagram" è un pezzo strumentale, il primo realizzato dalla band con la partecipazione di tutti i componenti e non affidato esclusivamente al solo tastierista, brano in effetti buono. "Under Huntress Moon" è un altro buon pezzo, che però nello stile mi ricorda vagamente i Moonspell, mentre nella parte centrale c'è una sfuriata di potenza e velocità che per un attimo riporta l'ascoltatore con la mente ai vecchi tempi. Chiude l'inconcepibile "Temptation", inconcepibile perchè non ci sarebbe una spiegazione valida per il suo inserimento nell'album, se quest'ultimo non avesse l'aria di essere una colossale trovata di marketing.

Nel complesso il disco pare poco ispirato e nei momenti di minore ispirazione la tradizionale batteria a tappeto di Adrian sembra intervenire giusto per tappare le falle e rendere il tutto più COF-style. Altro fatto gravissimo è l'assenza, per quasi tutto l'album, tranne che in "Under Huntress Moon", della mitica Sarah Jezabel Deva, i cui toni peccaminosi ed ipnotici erano stati la mia croce e delizia in "Dusk... And Her Embrace". Infine, i testi (non che prima si capisse molto di più, ma secondo me c'era vera poesia, vedasi ancora "Dusk..", le parole, come nella poesia del decadentismo, suggerivano senza rivelare troppo, ecco la loro potenza espressiva), sono una spia allarmante di tale mancanza di ispirazione, sono solamente parole gettate lì proprio a caso, a formare vaghe assonanze e rime assurde. L'idea è quella di una sparata commerciale tanto per tirare avanti.

Mi congedo sulle note di "Lovesick For Mina", con tanto di amaro in bocca, soprattutto pensando che il prezzo del cd è, udite udite, ben 19,90 EURI, una cifra assurda per una roba simile... Attendo, ma stavolta con gli occhi aperti e con molta disillusione, la prossima uscita dei Cradle, che, visti i ritmi usuali, non dovrebbe farsi attendere molto, e allora saprò definitivamente se questo "Thornography" è stato solo un passo falso, un errore di percorso, oppure la pietra tombale dei COF (chi può dirlo?Del resto nel 1986 i leggendari Judas Priest se ne vennero fuori con "Turbo" e tutti li davano per spacciati, e 4 anni dopo eccoti il devastante "Painkiller", ma del resto, si sa, quella era ed è gente che aveva tutta un'altra stoffa, per quanto riguarda i COF sono molto dubbioso.. e poi è meglio "Turbo"!!! Sì, lo so che non c'entra niente con l'argomento della recensione, ma era tanto per dire!!).

Un 2 per la disillusione.

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