Siamo nel 1990. Dolph Lundgren ha già recitato in ‘Rocky IV’ (1985) nel ruolo (l’unico) che lo consegnerà alla storia del cinema. Nel 1987 recita la parte di He-Man in una trasposizione cinematografica di ‘Masters of the Univers’. Un episodio dimenticabile. Quasi vergognoso. Dopo questa infelice esperienza si dedicherà sostanzialmente per tutto il prosieguo della sua carriera a svolgere per lo più ruoli da protagonista in film d’azione di produzioni di secondo piano. Una attività che lo ha comunque reso in qualche maniera popolare e conosciuto in tutto il mondo.

Siamo nel 1990 quando esce uno dei film cult di fantascienza minore di quel periodo. Il film si intitola ‘I Come In Peace’ (la versione italiana si intitola ‘Arma non convenzionale’) ed è diretto dal regista Craig R. Baxley.

Dolph Lundgren è il protagonista del film, un poliziotto di nome Jack Craine, che fa parte della sezione anti-narcotici e che in coppia col suo compagno ha organizzato un piano per incastrare i principali capi di una pericolosa banda, i cosiddetti ‘White Boys’, che controlla il traffico di droga in città. Il loro piano viene tuttavia sventato da un evento inatteso e imprevedibile: un alieno di nome Talec (Matthias Huec), che irrompe sulla scena, uccide tutti i presenti e ruba il carico di droga.

Le circostanze dei fatti appaiono tuttavia oscure sia a Jack Craine che all’intero corpo di polizia e la FBI, che decidono una operazione congiunta e in cui Jack viene affiancato dal pedante e formale agente federale Arwood Smith (Brian Benben). Come nella migliore tradizione del genere, i due hanno personalità e modi di lavorare diametralmente opposti e inizialmente tra loro non scorre buon sangue, finché alla fine non capiscono che la collaborazione è l’unica via per cercare di risolvere il caso.

Intanto le indagini procedono senza portare a nulla, mentre Talec, che è stato seguito sulla Terra da un agente del suo pianeta, il poliziotto Azeck che è disposto a tutto pur di fermarlo, mette in atto il suo piano. Egli è infatti uno spacciatore di droga molto temuto sul suo pianeta, ma disinteressato all’eroina, somministra questa in dosi letali alle sue vittime da cui successivamente con una particolare tecnologia preleva endorfine direttamente dal cervello. Le endorfine che sono neutrasmettitori dotati di proprietà analgesiche e fisiologiche sono quindi il vero obiettivo di Talec, che intende fare un grosso carico per poi spacciare la ‘droga’ sul suo pianeta.

Quando Jack e l’agente Smith scopriranno la verità, si ritroveranno da soli contro tutto e tutti (polizia, FBI, i White Boys) in uno scontro impari contro Talec, che oltre che essere dotato di una forza sovrumana, possiede anche alcuni armi molto particolari che ne fanno il peggiore degli avversari possibili.

Caratterizzato da tonalità noir ricorrenti in quegli anni in molti film di genere, ‘I Come In Peace’ è senza dubbio un vero cult e un'opera particolare all’interno del genere fantascientifico collocandosi a metà tra una certa fantascienza tipica di quegli anni (‘Terminator’) mescolata ai film di genere poliziesco (sono gli anni di ‘Lethal Weapon’...), mentre le scene d’azione e l’ironia nel suo complesso (Talec ricorda effettivamente le 'tre bufere') potrebbero benissimo far pensare a ‘Big Trouble In Little China’ del grande John Carpenter. Anche la colonna sonora sembra voler riprendere le stesse sonorità.

Come dire. Questo film è stato ingiustamente dimenticato. Colpa della produzione low-cost. Colpa del fatto che alcune cose forse avevano senso solo in quegli anni. Eppure, se te lo vai a vedere, devi considerare che gli schemi tipici cui ho accennato poco più su vengono applicati tutti alla regola e che il film regge, ha una trama comunque sostenuta da basi robuste e effettivamente funziona benissimo ancora oggi.

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