Curioso notare come la figura di Dante Virgili continui a suscitare, seppur in modo sotterraneo, un interesse morboso. Di sicuro ci troviamo di fronte ad un caso letterario di quelli oscuri. Virgili è noto a qualche appassionato di letteratura per aver scritto “La Distruzione”, un romanzo apocalittico in cui si prefigurava l’11 settembre. Per la verità è stata proprio questa sua capacità visionaria a far riapparire il suo nome alle cronache letterarie. Il protagonista era un personaggio, alter ego dello stesso Virgili, nostalgico del Nazionasocialismo e di Hitler che, durante la crisi di Suez del 1956 auspicava la distruzione imminente del pianeta. Si tratta di un romanzo di avanguardia – la punteggiatura è assente - di non facile lettura che rivela il carattere patologico di chi l’ha scritto. Il personaggio è appassionato, oltre che alla narrazione nazista, anche a pratiche sadomasochistiche. E’ un romanzo Nichilista – e in questo senso “nietzschiano” - apocalittico e decadente. Forse è mediocre, ma, nondimeno, contiene degli slanci visionari assenti in molta letteratura italiana del periodo ma anche odierna. Se non ricordo male ho sentito parlare di Virgili per la prima volta su un numero della rivista Pulp. Di recente, in un blog curato da Marco Moretti, “virgiliano” anch’egli suo malgrado, mi è capitato di leggere un’analisi in cui secondo l’autore Dante Virgili, in realtà, non è mai esistito. In questo articolo - https://perpendiculum.blogspot.com/search?q=dante+virgili – sono anche citato come “l’amico C.”. In effetti è stato il sottoscritto a consigliare a Marco Moretti la lettura del libro di Antonio Franchini “Cronaca della fine” in cui si ripercorreva la vicenda editoria di “La Distruzione”.

Pensavo di fugare i suoi dubbi ma così non è stato. Secondo Moretti Virgili sarebbe una creatura letteraria fittizia del noto scrittore Ferruccio Parazzoli. In realtà dello stesso avviso è anche Gerardo De Stefano il quale cura con Andrea Lombardi la pagina facebook “Salviamo la Distruzione. Le ossa inquiete di Dante Virgili” (https://www.facebook.com/salviamoladistruzione). Il merito principale dei 2 curatori è stato quello di aver ristampato per le edizioni Off Topic sia “La Distruzione” – le quotazioni nel mercato da collezione della copia originale viaggiano sui 200 Euro mentre ormai rara è anche una ristampa della Pequod - sia il suo secondo romanzo “Metodo della sopravvivenza”. De Stefano non nutre però dubbi sull’esistenza di Virgili avendo egli effettivamente trovato sia il certificato di nascita sia quello di sepoltura (è andato perduto invece quello di morte nel passaggio fra analogico e digitale). Tra l’altro ha il merito di aver fatto ripristinare la tomba di Virgili – che ora è a suo nome – e di aver impedito che le sue ossa finissero nell’ossario comune. In effetti le lettere di cui parla Franchini in “Cronaca della fine” pare siano andato perdute negli archivi della Mondadori e c’è chi sostiene si tratti soltanto di fiction. Io non credo che i libri di Virgili li abbia scritti Parazzoli. Quest’ultimo è uno scrittore cattolico con una sensibilità lontana dagli eccessi sadici di un libro come “La Distruzione” ma posso sempre sbagliarmi. “La Distruzione” è stato anche ristampato di recente dalla Mondadori con una prefazione di Roberto Saviano per la verità alquanto fuori luogo. Ma alla fine importa davvero se i libri di Dante Virgili siano stati effettivamente scritti da lui? Tutta la letteratura è maschera e quel che rimane alla fine è l’arte.

Dante Virgili "La distruzione" Off Topic - 2015

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