Ci sono sere in cui l'alcol non ti permette di mettere bene a fuoco quello che accade attorno. Senti una musica in sottofondo, ma non è esattamente quel motivetto orecchiabile che ti viene da canticchiare e non riesci a scrollarti di dosso. Sono piuttosto delle vibrazioni che ti entrano in testa e lì si sedimentano, per poi ritornare a galla a distanza di tempo, all'improvviso. Dapprima in modo confuso. Perché quella sera probabilmente avevi qualcosa di più interessante da fare. Ma presto diventa tutto più chiaro. Ricordi ogni cosa. Labbra calde come non mai. Labbra che parlano troppo presto. E narrano una storia, triste e intensa come te. Suoni e parole che disinfettano l’anima, molto più efficacemente dell'alcol.

La “Sad And Deep As You” che ascoltai la prima volta era la versione live eseguita dai Traffic in “Welcome To The Canteen”. Una ballata delicata e malinconica che ha il profumo inebriante di quei primi anni settanta. Solo in seguito ho scoperto che l’originale era contenuta nel primo disco solista di Dave Mason: “Alone Together”, così come l'altra piccola gemma “Shouldn't Have Took More Than You Gave”.

Il disco è senza ombra di dubbio quanto di meglio il polistrumentista abbia prodotto nella propria carriera solista. Un lavoro che mantiene ancora il sapore e la freschezza dei Traffic e della loro musica totale. Probabilmente perché molti dei brani furono scritti in quel periodo illuminato.

Mason, ormai libero dagli scontri di ego con Winwood, sforna una serie di canzoni all'apparenza semplici, ma suonate divinamente e con un supporting cast notevole. Ad accompagnare il nostro c'è infatti un collettivo di musicisti anglo-americani di tutto rispetto, tra i quali gli amici Jim Capaldi e Leon Russell, la coppia molto in voga in quel periodo Delaney & Bonnie e strumentisti capaci come Jim Gordon, Carl Radle e John Barbata. La musica si muove in territori indefiniti, tra il soul e il rock, toccando a tratti quel folk della West Coast che rimanda soprattutto alla scrittura di Stephen Stills. Si passa dal rimbalzante boogie rock di “Waitin 'on You”, impreziosito dalle armonizzazioni quasi gospel di Rita Coolidge e Claudia Lennear, fino alla cavalcata finale di “Look At You, Look At Me”, scritta a due mani con il Traffic-ante Jim Capaldi, che è certamente uno dei brani più intensi ed ispirati di questo lavoro e ci regala un solo di chitarra finale da brividi.

Dave Mason non riuscirà più a tornare su questi livelli, ma ci lascia in ogni caso questa perla nascosta che non perde il confronto con il passare del tempo, musica che è istinto governato dalla tecnica e che rilascia groove a profusione. Caro Signor Fantasia, suonaci ancora un motivo, qualcosa che ci renda felici. Fai qualunque cosa, ma portaci fuori da questa tristezza.

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