"Euphoria" è' un disco di chitarre acustiche a spasso per i paesaggi di un libro di diorami.
Ascoltarlo significa accompagnarle mentre vagano tra canyon polverosi, circondate dai sussurri di un coro di fantasmi ("Today"), o incrociarle in sella a cavalcate folk-blues, dirette verso la frontiera del Lontano Ovest ("High Or Low"). Significa starsene in disparte ad ammirarle mentre con timida minacciosità rievocano incubi dark-folk a là Black Widow ("The Wheel") o si riscaldano al calore di un falò di una carovana di pionieri, in compagnia di banjo e mandolino ("I Must Be Blind").

Folk, blues e country, mischiati come polveri da pittura, diluiti con poche gocce di psichedelia che ne sfumano i contorni. Un continuo rincorrersi di chiaro-scuri musicali, di atmosfere bucoliche, di scenari pastorali che si trasformano in foreste sinistre, rifugio di bestie feroci ("The Wheel"). Luci che paiono voler giocare a nascondino e ombre malinconiche, desiderose di mostrarsi in tutto il loro splendore. Un flauto rubato ad Ian Anderson ed offerto in dono a ballate morbide, solo raramente graffiate dalle chitarre elettriche, e giri di walzer jazzati che, come posseduti da impalpabili velleità prog, rallentano fino a ristagnare nella acque limacciose di sonorità oscure, mutuate ai primissimi Sabbath ("Rest In Peace").

È un disco imperfetto, che soffre di una prova vocale non sempre convincente e di una sorta di diffusa, fin troppo insistita emotività ("Foot Steps"). Pecca di qualche lungaggine, di un certo compiacimento in fase di arrangiamento e, in alcuni episodi, pare rimirarsi eccessivamente nella propria luminosità ("Euphoria"). Eppure ha saputo stregarmi, avvolgermi come una vecchia coperta e farmi compagnia.

I Dead Man sono un quartetto formatosi nel 2003. Vengono da Orebro, in Svezia, e forse, vista l'aria nostalgica che ultimamente tira da quelle parti, non potrebbe essere altrimenti. La loro musica profuma di foglie secche trascinate dal vento, di terra umida, di fieno appena tagliato e sole.

"Euphoria" ('08), è il loro secondo disco.

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