Metamorfosi -Inferno
Tra il coraggiosissimo e l'ingenuo voler sviluppare un concept basato addirittura sulla "Divina Commedia" senza contare lo stile del cantato di Jimmy Spitaleri (bellissima voce, comunque, una delle più belle della scena italiana) tanto enfatico e teatrale da oscillare tra l'epico e il comico involontario. Nonostante tutto "Inferno" rimane uno dei miei dischi preferiti all'interno del vasto panorama del prog italiano anni '70, musicalmente ispirato (dominato dalle onnipresenti tastiere di Olivieri, non c'è un chitarrista in questo disco) e coinvolgente, buoni anche i testi, che portano nuovi e più "moderni" tipi di peccatori nei gironi infernali ("Spacciatori di droga" "Razzisti" ecc.). Ambizioso, forse anche troppo, ma gran bel disco, dopo anni ancora non mi ha stancato. di più
Alphataurus -Alphataurus
Disco primo (e per molti, molti anni anche unico) di una delle tante band del sottobosco progressivo italiano degli anni '70, prodotto dalla Magma di De Scalzi (che scrive loro anche i testi, sul quale però preferisco soprassedere che 'nzomma...); è un buon disco, purtroppo penalizzato (non poco) soprattutto dal cantato italiano che è spesso e volentieri il punto debole di molti gruppi prog-rock italiani (vuoi per mancanza di voci valide, vuoi-come in questo caso-per la pessima resa della lingua italiana con il progressive e per lo stile inutilmente enfatico e pomposo del cantato) e che qui è davvero paradigmatico di quei difetti, il che è anche un peccato perché il cantante, Michele Bavaro, di suo aveva anche una bella voce. Giusto ne "La mente vola" le cose migliorano un poco da questo punto di vista (e infatti è un bel pezzo) ma per il resto è fastidioso assai. Quindi, i 3 minuti della strumentale "Croma", finiscono per essere la cosa più bella del disco, una piccola perla di delizia melodica organistica di Pietro Pellegrini, leader, tastierista e compositore degli Alphataurus. Per il resto i brani sono piacevoli pezzi di hard-progressive di forte impronta tastieristica, validi senza però imporsi al di fuori del mucchio. La copertina invece è bella, dai. di più
Lucio Battisti -Umanamente uomo: il sogno
Gran disco. Il primo di Battisti e Mogol con la loro Numero Uno, che infatti lascia alle spalle il periodo degli album "raccolte di singoli" dove varie canzoni apparivano su più dischi diversi (anche se già "Amore e non amore" si era molto ben distaccato da questa caratteristica). Questo disco precede quello che considero il trittico "aureo" di Battisti, il suo zenit artistico (Canto Libero/Caro Angelo/Anima Latina) ed è un ottimo esempio della sua versatilità artistica e apertura mentale: si apre con un classico che più classico non si può della canzone italiana, uno dei capolavori pop di Battisti ("I giardini di marzo" quanto cazzo è bella) e si chiude con uno strumentale (a parte i cori che fanno "UO!") psych acidissimo a suon di chitarra elettrica ("Il fuoco" il gran colpo di scena di Battisti, bel pezzo psicorumotronico per altro anche se magari non la sua tazzissima da tè). In mezzo un' altra delle sue canzoni più belle ("E penso a te" da applausi) altri esperimenti e invenzioni (la title-track senza parole, solo fischiettata e canticchiata la bella melodia) uno sketch degno di Sandra e Raimondo trasformato in canzone con un raffinatissimo divertissement ("Innocenti evasioni") e una folkeggiante favolesca e gradevolissima canzonetta allegorica ("Il leone e la gallina"). Se la prima e la terza traccia sono due capolavori, tutto insomma è più che di buon livello (belle anche "Comunque bella" con Battisti nel finale nel doppio ruolo donna/uomo e "Sognando e risognando"). di più
Lucio Battisti -Emozioni
Questo è il primo disco nel quale Battisti piazza canzoni che già raggiungono l'eccellenza ("Emozioni", che del disco è apice e centro, è una delle più belle canzoni di tutto il suo vasto repertorio, ma ci sono anche "Anna"-con 4/5 della futura PFM come backing band- e il blues-rock bianco di "Il tempo di morire") e poi altre ancora che non ci vanno lontano (ripescata dal primo disco "Non è Francesca" con la sua seconda parte acida e strumentale, poi la gemma pop "Fiori rosa, fiori di pesco", ad esempio o una gemma nascosta come "Era"); sono canzoni che, per idee, per interpretazioni, uso della voce e coraggio portano la canzone pop italiana oltre i soliti confini. Proprio per questo però si sente nettamente lo stacco tra le canzoni più eccelse e quelle dove Battisti si adagia sul suo lato più "nazionalpopolare" con le stracelebri canzoni pop e/o beat (Acqua azzurra, "Mi ritorni in mente", "Dieci ragazze", dove a Battisti va comunque dato il merito di un'abilità sublime nel creare refrain che sono dei sempreverdi immortali e radicatissimi, oltre che comunque piacevoli-la canzone più brutta di Battisti vale sempre dieci laurepausini eh), che obbiettivamente non tengono il passo con i momenti più alti del disco. Anche "Emozioni" è una gran palestra di giovani talenti: Radius, Baldan Bembo, Demetrio Stratos (all'organo!) e via così, con arrangiamenti di Reverberi. Primo vero grande disco di Battisti. di più
Black Sabbath
Semplicemente trascendono i termini 'hard rock' o 'heavy metal'.
Ancora troppo attuali. di più
Fabrizio De André -Fabrizio De André in concerto volume 1
L'incontro del repertorio di De André con la nuova veste regalatagli dalla PFM, arrangiamenti che in Faber continuano ad essere più "corposi" ed "elaborati" ("Rimini" era già stato indicativo, ma le avvisaglie c'erano fin dai primi anni '70); che poi, in realtà, è De André che incontra di nuovo i musicisti de "La Buona Novella" ora diventati grandi, manca solo Pagani, ma per questo si porrà rimedio. Io preferisco i live periodo "Anime Salve" ('96-'98) e trovo che nel complesso l'apporto della PFM non aggiunga nulla di particolare a livello qualitativo alle canzoni (De André è perfetto così come è, per me); ovviamente è sempre un bel sentire ("Amico Fragile" con gli assoli di Mussida, per dire). Fanno eccezione un paio di esecuzioni strepitose: "Volta la carta" (canzone che adoro) e la migliore del live "Il pescatore", qui Faber e la Forneria insieme sono allo zenit. di più
Premiata Forneria Marconi -Storia Di Un Minuto
Non ho mai amato la Forneria quanto altri gruppi italiani della scena prog, però bisogna ammettere che il loro disco d'esordio è davvero uno splendido lavoro. "Storia di un Minuto" è un disco dalle atmosfere sospese, delicate, nelle quali è piacevole immergersi, è estremamente affascinante ed è uno dei picchi di sublimazione melodica della musica "pop-rock-folk" italiana, con le sue consistenti sezioni acustiche, colonne portanti del disco, dipinte come acquerelli da un ispirato Mussida e una nebbia padana che a volte si dirada in sezioni elettriche più movimentate ed altrettanto esaltanti; poi, come un vero fantasista che arricchisce tutte le composizioni con i suoi tocchi di pura classe melodica, la pennellata finale la da sempre Mauro Pagani, il vero "uomo in più" della PFM, al flauto, al violino, all'ottavino. Anche l'assenza di un cantante vero e proprio, un punto debole dei successivi dischi prima di Lanzetti, qui-con le voci delicate e fragili di Mussida e Pagani, diventa un punto di forza nel paesaggio delicato presentato nel disco. Sono Mussida e Pagani che dominano nella composizione e scrivono insieme l'intero disco, mentre Premoli sparge immortali colpi di moog (chi ha detto "Impressioni di Settembre" ?) e tastiere varie. Il capolavoro del lotto: "La carrozza di Hans", lunghe riflessioni acustiche e rimembranze dei King Crimson prima maniera (che Fripp aveva appena nuclearizzato, tra l'altro). di più
Fabrizio De André -La Buona Novella
Be, l'ho riascoltato poco tempo fa e che dire... Uno dei dischi imperdibili del cantautorato e della discografia di Faber. Tanto per non ribadire l'ovvio, soprattutto sull'intelligenza nel trattare questo tipo di tematiche e sulla qualità dei testi (ma va!), è pure da notare come questo disco sia stata una palestra mica male per una serie di gente mica male: gli scarni ma affascinanti arrangiamenti sono suonati da "I Quelli" al completo (ovviamente la futura PFM) più il loro futuro sodale (loro e, di nuovo, anni più tardi, di De André con quelle suggestioni dal mare di Genova...) Mauro Pagani al flauto e all'ottavino, come backin' band; in più, il violino ne "La Buona Novella" è suonato da un giovane Angelo Branduardi, qualche anno prima dell'inizio della sua carriera solista, e partecipa anche Maurizio Fabrizio come uno dei chitarristi. Insomma, parecchia gente che sotto Faber si stava facendo le ossa in uno dei grandi capolavori del cantautorato italiano. di più
Banco del Mutuo Soccorso -Garofano rosso
Disco molto bello, il Banco del Mutuo Soccorso in versione compositori di colonne sonore, per il film omonimo ("Il Garofano Rosso") di Faccini; le belle-qualche volta bellissime-musiche del Banco rimangono alla fine la cosa decisamente più memorabile del film e il disco è fortunatamente del tutto autonomo e slegabile dal film, valido come disco strumentale in se, con composizioni raffinate, eleganti, ispirate dai soliti scambi, duetti e incroci tra il piano di Gianni e le tastiere di Vittorio Nocenzi affiancati dalla chitarra di Maltese (non quello Corto, quello più alto) ormai nuovo chitarrista del BMS al posto di Todaro; i Nocenzi azzeccano alcuni temi ricorrenti molto belli e per quanto mi riguarda non si risente di un Francesco Di Giacomo che si accomoda in panchina e al quale viene attribuito un lavoro di documentazione e ricerca di supporto al processo creativo; quasi per sopperire all'assenza della voce, gli arrangiamenti sono arricchiti dalla tromba e dal corno francese (Maltese) oltre che dal clarinetto che Gianni Nocenzi aveva già suonato qua e là nei dischi precedenti. Il "succo" di tutto il disco probabilmente è la title-track, che racchiude in se tutto il meglio di queste dodici composizioni strumentali. di più
Rovescio della Medaglia
Il prog italiano degli anni settanta è ancor oggi ammirato e amato in tutto il mondo. Segno che nel nostro paese sappiamo far musica di qualità sublime da sempre. Il Rovescio della Medaglia è stato un degnissimo alfiere del nostro prog rock e ancora oggi strabilia con questo Contaminazione, un album spettacolare, modernissimo, che segna il passo dei tempi solo per il sound comprensibilmente datato. Ma i contenuti sono semplicemente eccezionali e, nonostante tutto, il suono, già considerevole all di più
Alphataurus
Ottima musica di progressive italiano molto bello il pezzo "la mente vola" di più
Eric Clapton
Pennellatore di note di più
Camel
Ottimo complesso di progressive o rock di Canterbury, Tra i miei preferiti con i Caravan. di più
Story of the Year -Tear Me to Pieces
Sesto album in studio, stavolta con la SharpTone Records, per la band di St.Louis capitanata da Dan Marsala. di più
Metallica
Band sopravvalutata all'ennesima potenza. Loro dei buffoni odiosi ed insopportabili.
Cliff Burton vi salva dalla valutazione minima = 1/5 anziché 0/5. di più
Calvin Russell
A COLORO I QUALI HANNO VISTO UN CONCERTO DI CALVIN, IN CHE ANNO E DOVE? IO LO VIDI IN VENETO DALLE PARTI DI VENEZIA-TREVISO NEL 93 O 94 , AIUTATEMI A RICORDARE. di più
Emerson, Lake & Powell
Minestra ben riscaldata del bel tempo che fu. di più
Dans le château
Un francesino, che ci sta bene, musica danzabile, e una fisarmonica malinconica e nostalgica... di più
Gianna
rotodareius77

rotodareius77: Gianna Traccia 04 in Gianna Album - 1978

Bella, molto famosa, anche se non è fra le mie preferite di Rino. di più
Stoccolma
Eccezionale. Un limerick, un non-sense che però dà un solo tocco alla canzone e la rende molto divertente! di più