The Beatles -Abbey Road
Dignitosissimo epitaffio (che per come erano messi i rapporti fra i quattro è quasi un miracolo che sia stato registrato) ma sotto i loro migliori album nonostante l'ottima produzione di Martin. Il medley è come una saporitissimo piatto di risulta che ricicla molto abilmente tagli, ritagli e frattaglie del passato. Per i bozzetti di Lennon è però abbastanza evidente perchè siano rimasti nel cassetto e perchè McCartney li abbia confinati al centro per poi riservarsi la maestosa conclusione. di più
Peter Gabriel -OVO
sottovalutatissimo concept ambizioso quanto “The Lamb” e – quasi – altrettanto riuscito. Solito melting pot stilistico, con una grande influenza dell'etno folk degli Afro Celt Sound System. Ospiti di lusso fra cui Richie Havens, Neneh Cherry ed Elizabeth Fraser. Commovente Father, son. di più
Genesis -From Genesis To Revelation
Con una diversa, e migliore, produzione (e francamente non ci voleva un George Martin per fare meglio di King) avremmo avuto sicuramente avuto un album di cui almeno non c'era da vergognarsi.Nonostante ciò diversi pezzi non sono affatto male e poi la voce di Gabriel, ancorchè un pò acerba, era già lì e non è poco. Personalmente, dopo aver consumato gli Lp da Trespass a Wind, ritorno ogni tanto a quei "modesti inizi" con un certo gusto e soddisfazione. It's only (Christian) Pop but I like it. di più
Pink Floyd -Atom Heart Mother
Tentativo, solo in parte riuscito, di approcciarsi alla "musica colta" con la lunga suite omonima. Parte del merito va però anche a Ron Geesin, nel rielaborare l'"Amazing pudding" preparato dai floyd e come autore delle melodie e degli arrangiamenti per gli ottoni, per il coro (con il grande john Aldis) e per il violoncello. I brani migliori sono però la delicata, ma un pò manierata, If e la nostalgica Summer '68. di più
The Beatles -beatles for sale
Molte cover ed un pugno di brani originali veramente notevoli, da I'm a Loser (primo brano dylaniano di Lennon) a What You're Doing a Every Little Thing (poi coverizzata dagli Yes nel primo Lp): non sfigurano accanto ai migliori di "Help!" e "A Hard's day Night". di più
Family -Fearless
Il migliore dell'ultima fase caratterizzata dall'innesto di John Wetton che porta in dote al gruppo il suo approccio aggressivo al basso ed anche, dal mio punto di vista, la sua bellissima voce, piacevole alternativa al potente vibrato caprino di Chappo. Miglior brano: Spanish tide. di più
Family -Family entertainment
Secondo album dei Family meno fantasioso dell'esordio ma anche molto più compatto contribuendo, in quel cruciale 1969, a definire la nuova canzone progressiva con brani capolavoro come, ad esempio, The Weaver's Answer e Observation From A Hill. di più
The Kaleidoscope -A Beacon From Mars
Gruppo originalissimo i Kaleidoscope di David Lindley autori di una psichedelia orientaleggiante/arabeggiante che ha ben pochi paragoni. Questo merita specialmente per le due lunghe jam, grandissimi "viaggi" psichedelici. di più
Mike Oldfield -Man on the Rocks
Album pop dal taglio nostalgico verso l’Aor americano fine ’70 ed il pop inglese anni ’80, non proprio il come-back trionfale che speravo ma almeno è comunque qualche spanna sopra EARTH MOVING. Per lo più power ballads con arrangiamenti monocordi (ma con gli onesti comprimari e poco più che si è scelto...), qua e là orecchiabile (Sailing) ma soprattutto Oldfield come chitarrista c’è e lotta ancora insieme a noi con almeno un paio di soli ben costruiti in Dreaming in the Wind e nella title track di più
Lucio Battisti -Anima Latina
Fantastico album Tropicalista di Battisti. Oltre la canzone, oltre il prog, oltre e basta. Quest'album è talmente bello da farmi piacere anche i testi di Mogol. di più
The Beatles -Revolver
Forse è l'album più importante dei fab four, perchè è in questo disco che vengono poste le basi per i due capolavori psichedelici del 1967. Lennon nel pieno delle sue "esperienze droganti", Harrison comincia il suo viaggio nella musica modale indiana ma ancora nella fase di apprendistato, McCartney forse meno sperimentale ma più solido con il suo classicismo: per me i brani migliori sono i suoi (dopo quel pezzo "out of this world" di Lennon che è Tomorrow never knows), di più
Nazareth -Hair Of The Dog
Gloriosa band scozzese la cui reputazione è fondata su di una solida schiera di brani di puro, unadulterated Hard Rock. Questo 'Hair of the Dog' del 1975 si chiude con un epico pezzo forse più noto per la cover dei Metallica: Please Don't Judas Me. Spazio alla ruvida voce di Dan McCafferty e mi raccomando l'air guitar quando arriva il solo di Manny Charlton! di più
Blue Öyster Cult -On Your Feet on or Your Knees
In piedi o in ginocchio per ascoltare questo monumentale live che ogni adepto del culto dell'ostrica blu non può non possedere. C'è quasi tutto il meglio della prima leggendaria fase hard rock (ma mancano alcuni pezzi fondamentali da Secret Treaties) ed alcune eccellenti cover fra cui la mitica Born to be Wild degli Steppenwolf. di più
Darryl Way's Wolf -Canis Lupus
Ottimo esordio del gruppo formato dal virtuoso violinista Darryl Way in fuga (temporanea) dalle eccentricità art rock dei Curved Air insieme al chitarrista jazz John Etheridge ed al giovane batterista Ian Mosley (sì proprio quello dei Marillion). Produce Ian McDonald cui è dedicato lo struggente adagio per violino chiude l'album (McDonald's Lament). di più
Atomic Rooster -Death Walks Behind You
Good old school hard rock quello degli Atomic Rooster nella loro migliore formazione in trio con Vincent Crane all'organo, Paul Hammond alla batteria e John Du Cann alla chitarra (ottima ed abbondante) ed alla voce.(non vale Chris Farlowe). La title track è l'epitome del dark, Sleeping for years classico misconosciuto dell'hard. di più
Steve Winwood
uno dei number one di più
Bob Dylan
ha fatto dei pezzi indimenticabili di più
Ronnie James Dio
Tra le più belle voci mai ascoltate (se non la PIU' bella) non solo dell'heavy metal, ma dell'intero panorama musicale. UNICO!!! di più