I nostalgici rockkettari, in preda ad una crisi di panico, trovano un'ancora di salvezza sulle sponde della California nel Paisley Underground (rispolvero della psichedelia legata alla "Summer of Love" ma terminata nel giro di cinque anni) e nella nuova scena che giunge dalla lontanissima Oceania. Sydney, Brisbane, Melbourne fino all'estremo occidente con Perth, diventano il palcoscenico dell'epoca musicale più viva ed entusiasmante dell'Australia.

Una rete underground di pub, cantine, garage e locali così angusti che riesci a percepirne l'alito alcolico di chi ti affianca, ospita le prime performance live dei pionieri Radio Birdman e The Saints e sucessivamente dei Triffidds, Hoodoo Gurus, Birthday Party, Go-Betweens e Died Pretty, cinque ragazzi di Sydney che in comune hanno le edicole votive di Stooges, Velvet Underground, Doors e Suicide nelle proprie camerette, e la brama di resuscitare le sonorità mistiche, i trip psichedelici dei loro amatissimi sixties.


"Next To Nothing" è il titolo del terzo e.p. edito su etichetta Citadel Records nel maggio 1985 (l'anno sucessivo avrebbero regalato il capolavoro "Free Dirt"). L'oscurità e la luce,"Ambergris" immateriale grazia che percorre sul pentagramma le polverose strade deserte di un territorio ai confini del mondo, pennate intinte nell'inchiostro della melanconia, una visione onirica che dimora nei recessi dell'anima, sfrontata e reale solo nei ritornelli urlati al cielo da Ronnie Peno. Una perla senza tempo che, involontariamente, adombra la sucessiva egregia pastorale "Plaining Days". Salsole fuggite alla steppa, nel sole cocente del giorno si materializzano negli otto minuti di "Desperate Hours" dove Brett Myers ricama con la sua Fender arazzi orientali di finissima manifattura. Grandi spazi prendono forma nella conclusiva "Final Twist", la linea d'orizzonte incerta, indefinita inganna la vista proiettando territori immaginari che svaniscono con l'ultima nota. Figli di un amaro destino, i Died Pretty alimentano la schiera degli illustri sconosciuti, ingiustamente boicottati, specie nella loro terra.


Il 1985 è ormai lontano anni luce, i talentuosi ragazzotti hanno riposto strumenti e sogni nei foderi, ma ogni volta che piazzo "Next To Nothing" sul piatto, ricordo un tempo magico dove un continente dall'altra parte del globo ha dettato i proprio stile, imposto il proprio sound e catturato definitivamente le nostre emozioni.

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