Se c'è stata una volta in cui i Dire Straits hanno dovuto sottomettersi alle leggi del mercato, è stato proprio in occasione della pubblicazione di Communiquè. Ebbene sì lo ha dichiarato Mark Knopfler in persona, in un'intervista asserendo che, il secondo disco del gruppo era pronto già da un pezzo, e che l'uscita sul mercato è stata posticipata solo per la lenta scalata delle classifiche da parte di "Dire Straits".

Dopo questo breve cenno storico, passiamo alla musica! L'apertura del lavoro è lasciata a "Once Upon A Time In The West", brano che conferma la predilezione del leader per quelle coinvolgenti atmosfere western che già sono state accennate nel primo (capo)lavoro: una canzone che per le successive due tournèe verrà (propriamente) scelta per aprire i concerti. "News" è una soffice narrazione di fatti del giorno, in cui viene a manifestarsi una grande coesione di gruppo che troverà la miglior conferma in quello che ritengo debba essere considerato uno dei (sottovalutati) capolavori del gruppo, "Where Do You Think You're Going": una di quelle bellissime cavalcate country western, dove la semplicità e la lucentezza degli assoli di chitarra mette in luce uno dei momenti topici della carriera knopfleriana.
I Dire Straits, naturalmente oltre ad avere al proprio arco composizioni caratterizzate da quella ritmica che l'accoppiata dei consanguinei David/Mark ha fissato nelle orecchie dei sostenitori di vecchia data, annoverano delle bellissime slow-songs di cui "Communiquè" è un fornitissimo paniere, visto che "Portobello Belle" (una gran bella passeggiata soft semi-virtuale per il quartiere londinese "), "Angel Of Mercy" (piacevole dedica al suo angelo protettore) che ha fatto da ingresso nelle esecuzioni dal vivo alla presentazione del gruppo, ed una sonnecchiante "Follow Me Home" danno un discreto contributo a rendere comunque il disco piacevole.

La title track invece, si muove a metà strada tra una rock-song di buona fattura ed una ritmo quasi da agonia che raggiunge il top in un interminabile e conclusivo assolo che farà la felicità dei più intransigenti fans di Knopfler e compagni. Non parlare di "Lady Writer" (che guarda il caso come per "Sultans Of Swing" apriva il lato b del defunto vinile) sarebbe una cattiveria rischiando di tenere nascosta la track che unitamente alle citate "Where Do...." e "Once Upon...." rappresentano (a mio giudizio) il trittico per cui l'acquisto del cd lo consiglierei a qualsiasi simpatizzante delle sonorità dei primi Dire Straits. In poche parole "L.W." (dedicata ad un'ammaliante scrittrice che appare in Tv) è un brano che si muove su un seducente giro di note ed una ritmica ben sostenuta che fa capolino in un imprevedibile e rallentato ritornello: da capogiro come l'assolo finale ed il video che potete godervi sul Dvd "Sultans Of Swing The Very Best Of".

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