Il filone musicale denominata Library Music sembra essere una delle ultime tendenze, ma soprattutto riscoperte tra i collezionisti di musica. Con questa denominazione vengono catalogati quei dischi al cui interno ci sono delle colonne sonore solitamente utilizzate per film, documentari o sigle di trasmissioni televisive. Questa è sicuramente una descrizione piuttosto riduttiva del fenomeno, atta unicamente a formalizzare il contesto trattato. Ci sarebbero svariati approfondimenti da fare, in quanto si tratta di un fenomeno che in Italia racchiude nomi del calibro di Ennio Morricone, Alessandro Alessandroni, Piero Piccioni e svariati altri. Il genere vanta un grosso quantitativo di artisti in Francia. A colpirmi principalmente fu il primo disco di Dominique Guiot "L'Universe De La Mer" datato 1978. Poco più di trenta minuti di mellotron, chitarre, tastiere e sintetizzatori perfettamente amalgamati tra loro. Aperture estremamente evocative, fraseggi con trame melodiche mai troppo intricate e spesso soffuse, un vago tono folk che emerge d'improvviso in vari momenti e dei sintetizzatori che si limitano ad essere un costante contorno, il quale risulta però essere un ottimo collante nel susseguirsi delle varie canzoni. Trovo che ci siano grosse somiglianze con il disco omonimo degli italiani Automat, ma che il risultato dell'artista francese sia nettamente più riuscito (opinione strettamente personale). A fronte di ciò ritengo che menzionare la parola progressive non sia del tutto errato. Non sono reperibili informazioni dettagliate sull'artista, il disco è stato ristampato nel 1979, ma entrambe le edizioni richiedono un'accanita ricerca. Ristampa? Personalmente sono sempre fiducioso.

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