Drake è un single canadese sempre preso male, che però si fidanza 8 volte a settimana e poi ne approfitta per scrivere dei testi drammatici sulle sue turbolente esperienze con Tinder. Ma Drake è anche uno che ha comunque il coraggio di fare cazzate e andare avanti, senza curarsi troppo delle critiche.

Nel 2009 io ero piciu e l'unica cosa vagamente rap\ RnB che sentivo era forse "American Boy" di Estelle. Ma a Toronto l'ex attore della (pessima) serie tv Degrassi, Aubrey Graham, cominciava a creare il prototipo della sua musica e del suo personaggio. Non veniva dal ghetto, non era un vero gangsta e non usava la figura femminile solo per fare il figo con i suoi amici, ma con un vocoder e una produzione sdolcinata e un ibrido di rap e RnB, alla fine se ne uscì con Thank Me Later.

Quell'album è giustamente sepolto nell'era bimbominkiosa del 2009-2010, e nel corso degli anni Drake ha subito una metamorfosi musicale: un pò "outsider" del rap game in quanto a contenuti e linguaggio, un pò di innovazione (il diffondersi del cantato nel rap, nel bene o nel male, è anche causa sua) ed una produzione con i controcazzi, con ritmi lenti e a tratti quasi "ambient". Allo stesso tempo Drake fa i numeri, con un miliardo di visualizzazioni con Hotline Bling.

Con un paio di bei progetti alle spalle, ora esce More Life, non un vero e proprio album nè un mixtape, ma una "playlist musicale della vostra vita" come la definisce lui stesso. E in effetti, a differenza di VIEWS, More Life è un progetto più caleidoscopico e meno pesante rispetto al precedente, che peccava di un'eccessiva lunghezza e di alcuni brani non troppo brillanti. Qui invece abbiamo una bella carrellata di suoni e stili che costituiscono un pò tutto il percorso musicale di Drake: inizia rap e finisce rap, ma nel mezzo c'è tanto RnB, pop di pregevole fattura e tanti suoni dancehall e trap già sperimentati nel precedente, più lo stile etereo e ambient del produttore Noah "40" Shebib. Qua e là c'è qualche bell'ospite che asta l'asticella complessiva della qualità, Quavo dei Migos, Kanye West e Travis Scott... sicuramente meglio dei featuring un pò poveri del precedente.

Il merito di Drake è quello di non creare troppa confusione (come è successo con il disco di Kanye West), ma tutte le 22 tracce sono comunque scorrevoli, con buoni picchi di qualità. Sì, stiamo comunque parlando di 22 tracce e potrebbe risultare comunque un pò pesante ma come già detto questo non è un vero e proprio album, ma un semi-mixtape. E in più è ascoltabile gratuitamente su spotify! (lo puoi trovare qui.)

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