Effettivamente un disco come questo è difficile da considerarsi al di fuori dal suo contesto di riferimento. Voglio dire che questo lavoro nasce effettivamente dalla scelta di "ritirarsi" letteralmente in una località precisa al riparo dalla quotidianeità californiana e poi questa stessa scelta in maniera più o meno consapevole, ha finito per condizionare i contenuti dell'intero disco. Così nasce "Hippo Lite", il secondo album in studio dei DRINKS, il duo composto da Cate Le Bon e Tim Presley (White Fence) ritiratosi per un mese durante le fasi di registrazione nella cittadina di Saint-Hippolyte-du-Fort nel sud della Francia e in quella regione anche conosciuta come "Occitania".

Alla fine si è trattato di una specie di ritorno alla natura (oppure la prima esperienza di questo tipo) e che è stato idealizzato da Cate e Tim, che nella presentazione del disco hanno voluto raccontare accenni della loro esperienza: la vita in un vecchio mulino, il pane cotto a legna, le nuotate nel fiume, il bird-watching, un sacco di insetti, le rane e i pipistrelli e la paura degli scorpioni. Niente Internet e da vedere solo i DVD di "Jurassik Park" 1, 2 e 3 (questa deve essere stata sicuramente l'esperienza più difficile da affrontare). La pratica del violino. Poco distante da lì vive anche l'influente fumettista Robert Crumb e forse anche questo non è casuale perché alla fine questo disco è pure in qualche modo parodistico, forzatamente caratteristico e realizzato con l'aggiunta di registrazioni di suoni e rumori del posto che collimano in una forma art-pop lo-fi con citazionismi del folk di Paul Giovanni e roba tipo scena di Canterbury in versione garage.

L'effetto finale è una specie di fumetto palustre e un disco che secondo me riesce molto meno di quanto si siano invece evidentemente divertiti Cate e Tim durante il loro soggiorno in questo piccolo centro rurale caratteristico della Francia abitato da circa tremila persone: un sonnacchioso paese di campagna e reso celebre da un romanzo autobiografico della scrittrice scozzese Janet Teissier du Cros (1905-1990) intitolato "Divided Loyalties" (1962) e ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, dove Janet visse in quel periodo in compagnia dei suoi figli, separata da suo marito (impegnato in guerra) e dai suoi familiari che avevano scelto di sostenere la Repubblica di Vichy. Ma qui la guerra non c'entra proprio niente, a meno che non si voglia pensare a una specie di rivisitazione (possa Omero perdonarci) della "Batracomiomachia".

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