Nella personale attività quotidiana su Debaser alla ricerca di vecchie recensioni, mi ritrovo a leggere una valida pagina del nostro kloo a riguardo dell'esordio, siamo nel 1992, dei Drop Nineteens Delaware. Ho tempo, a bizzeffe in questi giorni, di porre attenzione anche al mio lungo commento dove, tra le altre cose, faccio riferimento al seguito National Coma dell'anno immediatamente successivo.

Recupero il vinile che non ascoltavo da tempo: copertina bianca, anonima che sembra non voler favorire l'ascolto. Disco di color bianco orzata; minime note a riguardo delle registrazioni. Nessun riferimento ai componenti della band.

Provengono da Boston i giovanissimi ragazzi; si accasano alla Caroline Records (Primus, Smashing Pumpkins, Think Tree...evviva!!!). Rispetto all'esordio il lavoro si avvale di una maggiore energia, di una consolidata irruenza grazie soprattutto alle tre chitarre capaci di "incendiare" buona parte delle canzoni.

Siamo comunque sempre dalle parti dello Shoegaze dei My Bloody Valentine e dei Ride, con quel piglio sfrontato delle sei corde che viaggiano spedite verso il Noise e l'Indie...ci sento anche i folletti bostoniani Pixies!! Brani per lo più di breve durata che cercano, con ottimi risultati, un equilibrio tra sognanti melodie guidate dalla delicata voce femminile e passaggi rumorosi alla Sonic Youth dei primi anni novanta. A tratti spigliati e decisi, subito dopo narcolettici ed impalpabili.

Purtroppo spariti dopo National Coma; si sciolgono infine nel 1995...peccato.

"Questa generazione in fondo non chiede(va) molto, se non di sognare" (Cit. Rumore settembre 1992).

Ad Maiora.

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