Marco Salzano

DeRango : 0,58 • DeEtà™ : 6903 giorni

Mike Oldfield: Ommadawn
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Nella fertile reclusione di Hergest Ridge, con un pazzesco lavoro di taglia e cuci, Oldfield crea una trama cangiante che varia in continuazione fra momenti eterei ed oppressivi, accostando umili strumenti folk (arpe, cornamuse, flauti di pan) ad orde di chitarre sovraincise. Memorabile il crescendo della prima parte sull’impeto dei tamburi africani col canto rituale delle voci femminili e la danza estatica della chitarra. On Horseback è un invito finale a seguirlo nella sua follia.
Morphine: Good
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Il titolo dice già tutto.
Nazareth: Hair Of The Dog
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Gloriosa band scozzese la cui reputazione è fondata su di una solida schiera di brani di puro, unadulterated Hard Rock. Questo 'Hair of the Dog' del 1975 si chiude con un epico pezzo forse più noto per la cover dei Metallica: Please Don't Judas Me. Spazio alla ruvida voce di Dan McCafferty e mi raccomando l'air guitar quando arriva il solo di Manny Charlton!
New Trolls: Concerto grosso (n.1)
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Credo che la scelta del Concerto Barocco sia stata la carta vincente dei New Trolls, che sono riusciti dove altri gruppi, più rinomati (leggi Deep Purple), avevano fallito. Anche la scelta di affidarsi ai versi del Bardo è stata giusta. Classico del prog italiano.
Nina Simone: Nina Simone & Piano
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Lasciate perdere My Baby Just Cares For Me. Chi vuol carpire la vera essenza di Nina Simone deve ascoltare questo austero capolavoro solipsistico: solo lei, le sue dita d’ebano che accarezzano il piano e la sua voce imponente nel crescendo messianico di I Think It's Going to Rain Today, satinata in The Human Touch, ruvida e arcaica nello spiritual Nobody's fault but mine, fragile fino a spezzarsi in I'll get around without you very well. Ottime bonus tracks
Nina Simone: In Concert: Emergency Ward!
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Metà live, metà in studio. Vale per le due cover di Harrison. Assolutamente fantastica "My Sweet Lord" intensissimo gospel che è anche un recital poetico antimilitarista, per altro davanti ad una platea di soldati. Intimistica e sofferta invece "Isn't It a Pity" solo voce e piano.
Nina Simone: To Love Somebody
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Sull’onda del successo di Ain't Got No-I Got Life la Simone continua ad esplorare i nuovi standards del pop rock. E così abbiamo una Suzanne trasfigurata in un poetico calypso, Turn! Turn! Turn! riportata alle sue origini gospel con coretto femminile, una Revolution beatlesiana completamente reinventata in una grintosa protest song e la title track che forse è anche meglio dell’originale dei Bee Gees. Chiude un terzetto dylaniano da brividi (specie Just Like Tom…)
Sull’onda del successo di Ain't Got No-I Got Life la Simone continua ad esplorare i nuovi standards del pop rock. E così abbiamo una Suzanne trasfigurata in un poetico calypso, Turn! Turn! Turn! riportata alle sue origini gospel con coretto femminile, una Revolution beatlesiana completamente reinventata in una grintosa protest song e la title track che forse è anche meglio dell’originale dei Bee Gees. Chiude un terzetto dylaniano da brividi (specie Just Like Tom…).
Nina Simone: Nina Simone and Piano!
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Lasciate perdere My Baby Just Cares For Me. Chi vuol carpire la vera essenza di Nina Simone deve ascoltare questo austero capolavoro solipsistico: solo lei, le sue dita d’ebano che accarezzano il piano e la sua voce imponente nel crescendo messianico di I Think It's Going to Rain Today, satinata in The Human Touch, ruvida e arcaica nello spiritual Nobody's fault but mine, fragile fino a spezzarsi in I'll get around without you very well. Ottime bonus tracks.
Pallas: The Sentinel
CD Audio Ce l'ho ★★★
Non è certo il coraggio che mancava agli scozzesi Pallas quando hanno inciso nel 1984 questa reinvenzione del mito di Atlantide nella migliore tradizione fantasy dei Rush (ma le armonie vocali, il rickenbacker di Graeme Murray e la bella copertina deaniana sono marca Yes). Risultato: fra il discreto ed il buono, specie Atlantis e la lunga epica Rise and Fall (divisa in due parti) che descrive lo scontro finale fra le due civiltà dell’Est e dell’Ovest. Prodotto da Eddie Offord.
  • BARRACUDA BLUE
    3 ago 12
    Disco dei miei 20 anni, e che si affaccia ancora spesso nei miei ascolti. Lo stile di Woodroffe e' diverso da quello di Roger Dean, e il riferimento va ai Greenslade ( Time and Tide) e al Greenslade solista di The Pentateuch of Cosmogony,autentica opera d'arte nel doppio vinile munito di book dai meravigliosi disegni,e che in effetti e' accreditato a entrambi. Ark of Infinity e' un gioiello assoluto del New Prog e a mio avviso il disco merita un voto piu' alto. Band sottovalutata.
  • Marco Salzano
    3 ago 12
    Mah io l'influenza di Dean (e anche un pochino di Rodney Matthews) ce la vedo. Il disco per me ha molti meriti (prima di tutto l'ambizione che per me è il fuoco vitale del prog come genere) ma, forse anche perche non è stato il disco dei miei 20 anni, lo trovo un pò derivativo. Naturalmente è la mia opinione, dall'alto di una cippa.
  • BARRACUDA BLUE
    3 ago 12
    Woodroffe e Matthews hanno entrambi un tratto piu' spigoloso rispetto alle prevalenti rotondita' dello stile di Dean, amano lo studio dei particolari, le armi e gli scettri di Matthews, la meticolosita' dei dettagli nelle mongolfiere di Woodroffe, tutto cio' in Dean viene sostituito da splendide variazioni di tonalita' e frequenti campi aperti, come in Close to the Edge. Riguardo al disco hai ragione, i 20 anni sono assassini, e altri album come The Wake e The Jewel si pongono allo stesso livello, diciamo che mi ero stufato di sentire Foxtrot, In the Court e Pawn Hearts e li ho sostituiti...tutto qui. ;-)
Gruppo di jazz rock mediterraneo nato nel 1971 all’ombra del cupolone, che ha aperto concerti di Soft Machine e Weather Report, senza sfigurare anzi…, e suonato per tutta europa in vari festival.
la title track dal loro secondo album si apre con l’arpeggio alla classica di Tony Sidney segue un bellissimo e dolente tema al basso di Giovanni Tommaso poi il brano esplode con un superaltivo solo di sax soprano di Claudio Fasoli sulle rullate di Bruno Biriaco.
Peter Gabriel: The Rhythm Of The Heat
File Audio Ce l'ho ★★★★★
Questo è uno dei brani-chiave della sua discografia, celebre per il devastante momento percussivo finale (grazie ai percussionisti del Burundi) ma quel che davvero fa la differenza per me è l'atmosfera evocata dall'arte Gabriellana con quei suoni ancestrali elaborati dal Fairlight ma sopratutto con quella sua maniera unica di interpetare il brano e trasportare l'ascoltatore nei recessi più primitivi dell
Peter Gabriel: Security
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Uno dei dischi-chiave della sua discografia, che conclude la mitica sequenza degli album senza titolo, celebre per il devastante momento percussivo inziale (grazie ai percussionisti del Burundi) ma quel che davvero fa la differenza per me è l'atmosfera evocata dall'arte Gabriellana con quei suoni ancestrali elaborati dal Fairlight ma sopratutto con quella sua maniera unica di interpetare il brano e trasportare l'ascoltatore nei recessi più primitivi dell'inconscio.
Peter Gabriel: OVO
CD Audio Ce l'ho ★★★★
sottovalutatissimo concept ambizioso quanto “The Lamb” e – quasi – altrettanto riuscito. Solito melting pot stilistico, con una grande influenza dell'etno folk degli Afro Celt Sound System. Ospiti di lusso fra cui Richie Havens, Neneh Cherry ed Elizabeth Fraser. Commovente Father, son.
  • hjhhjij
    8 gen 15
    Non esagerare :D Un bel disco comunque, anche per me le 4 stelle ci stanno bene, d'altronde io con 'sto signore sono di parte.
  • Marco Salzano
    8 gen 15
    Ho messo un bel "quasi", infatti ;-)
Peter Hammill: Fool's Mate
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Mi pare che Hammil abbia dichiarato che questo è l’unico album di cui non cambierebbe una nota. Ed in effetti, per quanto per certi versi atipico, e forse proprio per questo, è uno dei suoi più belli. Vision e The Birds poi sono due capolavori per me.
  • hjhhjij
    25 gen 14
    Il disco mi piace, ovviamente, ma come spesso capita non sono d'accordo con gli artisti che più stimo :D
Peter Hammill: A Black Box
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Mollato dalla Charisma, Hammill si autoproduce (suonando chitarre, tastiere e drum machines) uno dei suoi dischi più compatti e a fuoco. Brani asciutti ed essenziali nel lato A ("Fogwalking", con i fiati del fido David Jackson, è fra i suoi capolavori ma ottime anche "The Spirit", "Losing faith in words" e "Golden Promises"). Sul lato B, magistralmente cesellata, risalta la sua prima suite da solista: puro distillato Hammilliano maneggiare con cura!
Pink Floyd: Atom Heart Mother
CD Audio Ce l'ho ★★★
Tentativo, solo in parte riuscito, di approcciarsi alla "musica colta" con la lunga suite omonima. Parte del merito va però anche a Ron Geesin, nel rielaborare l'"Amazing pudding" preparato dai floyd e come autore delle melodie e degli arrangiamenti per gli ottoni, per il coro (con il grande john Aldis) e per il violoncello. I brani migliori sono però la delicata, ma un pò manierata, If e la nostalgica Summer '68.
Popol Vuh: Letzte Tage - Letzte Nächte
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Difficile parlare di un gruppo come i bavaresi Popol Vuh, fautori di una musica che spesso arriva a toccare le corde del sacro, sia nelle ascetiche sperimentazioni elettroniche della colonna sonora del film "Aguirre" del grande Werner Herzog, sia con la "messa profana" "Hosianna Mantra" inedita sintesi fra misticismo cristiano, liturgia gregoriana e Mantra induisti.
Questo contiene un folk/mistico con echi psichedelici della 12 corde e si conclude in maniera estatica e ottimistica.Ospite: Renat
Popol Vuh: Last Days Last Nights
File Audio Ce l'ho ★★★★★
Difficile parlare di un gruppo come i bavaresi Popol Vuh, fautori di una musica che spesso arriva a toccare le corde del sacro, sia nelle ascetiche sperimentazioni elettroniche della colonna sonora del film "Aguirre" del grande Werner Herzog, sia con la "messa profana" "Hosianna Mantra" inedita sintesi fra misticismo cristiano, liturgia gregoriana e Mantra induisti.
Questo è un pezzo più folk che conclude in maniera estatica e ottimistica l'album omonimo e che vede al canto Renate Knaup cantant
Porcupine Tree: Fear Of A Blank Planet
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Prog-metal come Deadwing ma più coeso e stavolta Wilson centra il tema vincente: l’anomica angoscia dell’Hi-Tech generation. La sua apatica voce (spesso filtrata) canta del dio X-box, di MTV e pillole varie,d’incomunicabilità e improbabili evasioni. Riff adamantini appena temperati dalle liquide tastiere di Barbieri e dai textures orchestrali (alla Kashmir quello in Sleep Together). Harrison maestro dei Tom Tom in Anesthetize. Ospiti Lifeson (bel solo) e Fripp (solo soundscapes).
  • pana
    29 lug 12
    cribbio Fripp è ovunque! Mitico Robert
  • Marco Salzano
    29 lug 12
    Fripp C'E' (ma quasi non si sente)
Portishead: Dummy
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
La disperata voce di Beth Gibbons, definita da Rolling Stone come una "Sade per gli Androidi", vale da sola l'ascolto di questo capolavoro trip-hop
Premiata Forneria Marconi: Photos of ghosts
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Primo album "da esportazione" della PFM per l’etichetta di ELP, raccoglie il meglio dei primi due lp (più l’impressionistica Old Rain) con una qualità sonora più netta e dinamica. Nuovi testi inglesi di un ispirato Sinfield (che raggiunge l’apice della sua vena surreale con Promenade The Puzzle). The River of costant change è la cifra della loro sempre mutevole musica fra eleganti contrappunti barocchi, crescendo sinfonici, romantici preludi, frenetici violini e sfavillanti caroselli sonori.
Sulla linea di Photos ma con un suono più possente (grazie al virtuoso basso di Djivas) ed un maggior florilegio di variazioni tematiche, la musica della PFM corre ora qualche rischio di elefantiasi come nell’imponente The Mountain (nuova allegoria ecologica di Sinfield), con un ingombrante coro, e nella poderosa metafisica Title Track. Meno cerebrali sono il malinconico bozzetto acustico Just Look Away e Four Holes, che sposa la vitalità della danza popolare con il jazz rock.
Nel 1975 dopo il successo dei tour in America la Pfm era at the Top of the World e ben avviata verso un successo stabile negli U.S.A. Poi due scelte rivelatesi fatali: la nostalgia canaglia che li spinse a rientrare in Italia e la pubblicazione di un disco antiamericano per eccellenza, che fece indispettire non pochi capoccioni del Business Discografico statunistense. Detto questo quì la multicolarata musica del gruppo acquista una grande consistenza e compattezza. Nuovi testi politici di Pagani
Con una maggior preparazione questo live sarebbe potuto essere una pietra miliare. Comunque è uno dei (non molti) esempi felici del connubio grande orchestra-rock ensemble. Solo cinque brani arrangiati con gusto (ovviamente sacrificando un po’ l’hammond) ma abbastanza fedeli alle versioni in studio. Fa eccezione la nuova spagnoleggiante “Conquistador” con un brillante assolo distorto di Dave Ball. Purtoppo scomparsi gli effetti quadrifonici (pare strabilianti su “A Salty Dog”).
Procol Harum: Grand Hotel
CD Audio Ce l'ho ★★★★
La lussuosa copertina con i musicisti in smoking davanti al Grand Hotel farebbe presagire il peggio. Per fortuna però i nostri evitano abilmente il manierismo kitsch e, sull’onda lunga del Concerto sinfonico, coniugano la ritrovata classicità con un spirito decadente fin de siècle a volte nostalgico altre sarcastico. In più il nuovo arrivato Mick Grabham non fa rimpiangere Trower più di tanto.Highlights: Grand Hotel, Toujours L'Amour, Fires (con Christianne Legrand ed il suo raffinato fraseggio)
Procol Harum: Exotic Birds and Fruit
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Dopo l’algido “Grand Hotel” segna un ritorno ad un rock più energico e diretto con un album molto vario e consistente. Solare e ritmata è Nothing But The Truth. Beyond The Pale ha echi Kletzmer anche se ispirata al folklore nordico. As Strong As Samson è una delle più belle ballads della coppia Brooker-Reid. The Idol recupera il loro lato solenne per un’acuta riflessione sulle trappole dell’idolatria. Buone anche il folle vaudeville Monsieur R. Monde e la dissonante The Thin End Of The Wedge.
Procol Harum: Procol's Ninth
CD Audio Ce l'ho ★★★
Alla prova del nove dopo 8 lp tutti di un certo livello il giocattolo comincia a rompersi. Solo l’ultimo classico, la latineggiante Pandora’s Box, e la malinconica Fool’s good sono all’altezza del passato. Il resto è per lo più un onesto R&B senza infamia e con qualche lode. Producono Lieber & Stollen che inseriscono fiati e percussioni nella funky The Unquiet Zone e contribuiscono con il soul di I Keep Forgetting. Assai meno riuscita la cover dei Beatles.
Procol Harum: Broken Barricades
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Con Trower in plancia di comando e l’hammond accantonato un pò, l’album (registrato con feeling e tempi da live in studio) è bipolarmente diviso fra hard rock (l’implacabile riff di Simple Sister, l’abrasiva Poor Mohammed, l’old school boogie Memorial Drive) e ballads (l’ambigua nanna Luskus Delph, la perversa Playmate Of The Mouth con ballroom piano e marchin’ band, la title track). Power Failure è il solo spot di BJ. Song For A Dreamer è uno spontaneo omaggio a Hendrix.
Procol Harum: Something Magic
CD Audio Ce l'ho ★★★
Non tanto Magic ma di certo non così Tragic, questo perchè la premiata ditta Brooker-Reid raramente delude a livello di Songwriting. E allora, nonostante il sinth Yamaha GX-1 al posto dell’Hammond si digerisca poco, vanno assolutamente recuperati: il delicato valzer Skating On Thin Ice, degno di “Grand Hotel”; la fumosa Strangers in Space, languido e rarefatto blues; The Mark of the Claw, decente rock a tinte fosche di Grabham. For fans only il recital orchestrale The Worm and the Tree.
Procol Harum: Shine On Brightly
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Uscito nell’anno di grazia 1968, “Shine on Brightly” non è solo uno degli album più riusciti dei Procol Harum ma anche uno dei cardini dell’Art Rock, ponendosi in un ideale crocevia stilistico fra la gloriosa scuola R&B inglese, i riverberi psichedelici della passata Summer of Love e la progressiva commistione con la classica che avrebbe poi caratterizzato il nascente progressive. In più, rispetto all’esordio dell’anno prima, rappresenta un deciso progresso a livello sonoro.
La prima "Locanda" del prog italiano, è un altro gruppo che avrebbe meritato maggior fortuna. Si segnala SOGNO, RISVEGLIO e... che chiude il loro primo album citando il tema di "Spartacus" e credo omaggiando anche il grande Bill Evans.
Renaissance: Ashes are burning
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Quì i Renaissance mark II (con la voce cristallina di Annie Haslam) realizzano in pieno l'obiettivo di coniugare il repertorio classico con la ritmica rock. Can you understand e Let it grow sono canzoni folk deliziose nella loro apparente semplicità. La dolente At the arbour cita Debussy. Con la vivace Carpet of the sun comicia a far capolino anche l’orchestra. Chiude alla grande la title track con un memorabile chorus e una splendida coda marziale con chitarra elettrica di Andy Powell.
Robert Fripp: Exposure
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Eterogenea esposizione Frippiana. C'è Gabriel e un’Here comes the flood più acustica. C'è Peter Hammil nella pre/post/simil punk Disengage. C'è l'elegante AOR di Daryl Hall in North Star. C'è tanta Frippertronics mixata alla ritmica soul in Exposure. C’è la crimsoniana Breathless, tiratissimo strumentale con frequenti cambi metrici, un main riff dirompente in 7/4 e l'ex Mahavisnu Walden ai tamburi. C’è infine la lezione di Bennett: “It is impossibile to achieve an aim without suffering”.
Suite composta da 10 movimenti che, senza soluzione di continuità, alternano dolci armonie tonali ad oscuri passaggi atonali con un uso molto sottile del sinth tessuto in filigrana ad una struttura sonora composta anche da un coro e da una piccola orchestra. Figlio della "Cosmische music","Sonanze" si pone al crocevia di due strutture musicali fra il sintetizzatore ed il marranzano fluttuante (vagamente "tubularbellsiano") in copertina.
Roxy Music: Out of the Blue
File Audio Ce l'ho ★★★★★
A parte il glam, l'edonismo di Ferry e tutto il resto (che possono piacere o meno), i Roxy sono stati un grande gruppo, forse unico nel coniugare l'immediatezza del rock con una certa sofisticatezza, sopratutto musicale, tutta british.
Questa, una delle mie preferite, vanta una lenta dissolvenza iniziale da antologia, un eccellente giro di basso e un mirabile assolo iperflangerizzato di Jobson al violino elettrico.
Roxy Music: For Your Pleasure
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Capolavoro che non ha perso un grammo della sua modernità. In quel periodo I Roxy in inghilterra ed i Can in Germania, col loro hypno-funk, suonavano, dieci anni prima, quello che sarebbe stato il nuovo trend solo dieci anni dopo (almeno). Pazzesco!
Roxy Music: Stranded
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Beh il disco, dopo quelli con Eno, è il più bello dei Roxy (e non solo per la copertina). Risalta il pianismo romantico del giovanissimo Jobson, palcoscenico perfetto per Ferry in versione perverso chansonnier, anche se il suo belante francese in A Song for Europe rischia un pò l'effetto tenente Clouseau. Grande tirata di Manzanera nella notevole Amazona.
Rush: a farewell to kings
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Registrato nei bucolici paesaggi del Galles, il sesto album dei Rush vede un raffinamento complessivo del loro power rock. L’intro contrappuntistica organo-chitarra barocca della title track evoca un mondo eroico ormai in decadenza come il re fantoccio in copertina perso nella desolazione industriale circostante. Ritorno al futuro, invece, con lo space-rock Cygnus X-1 e un potente riff in 4/4 che dal vuoto interplanetario si immerge nel vortice atonale del black hole.
Rustichelli E Bordini: Opera Prima
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Inedito due tastiere (di ogni tipo) e batteria. Il primo è il figlio del celebre maestro Carlo e fratello di Alida Chelli; il secondo non è parente della Presidente della Camera. SI segnala Dolce Sorella" che si apre con una citazione Wagneriana all'organo e uno stile di canto che ricorda un pò il primo Fossati.
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