Marco Salzano

DeRango : 0,58 • DeEtà™ : 6903 giorni

Darryl Way's Wolf: Canis Lupus
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Ottimo esordio del gruppo formato dal virtuoso violinista Darryl Way in fuga (temporanea) dalle eccentricità art rock dei Curved Air insieme al chitarrista jazz John Etheridge ed al giovane batterista Ian Mosley (sì proprio quello dei Marillion). Produce Ian McDonald cui è dedicato lo struggente adagio per violino chiude l'album (McDonald's Lament).
David Bowie: 1.Outside
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Cupo e torbido hyperThriller firmato Bowie-Eno. Schizofrenico e sperimentale. Sottovalutato .
“Non c’è inferno, non c’è vergogna. E’ oggi che accade, il danno è oggi; ora, non domani, sta accadendo ora. Il freddo inverno sanguina sulle travi di Babele. La rivoluzione arriva nei modi più strani. E’ la sporca lezione del cuore, lurida lezione del cuore che colpisce orecchio sorde. Che fantastico abisso di morte. Dillo agli altri!"
  • iside
    22 mag 12
    sottovalutato?
  • che!?
    23 mag 12
    gia'che c'eri potevi farci una rece
  • Marco Salzano
    23 mag 12
    @ iside: All'epoca mi ricordo diverse recensioni che lo giudicavano troppo lungo e pretenzioso e come un altro tentativo di seguire l'ultima moda del momento. Poi se vedi la pagina wiki dell'album su 7 "professional ratings" (NME, Q, Rolling Stone, Allmusic) 4 danno 3 stelle su 5, una 6/10, una 7/10 e una 3/4.
  • iside
    23 mag 12
    si ma i critici di rock'n'rolla mica ci capiscono :-))
David Bowie: Station To Station
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
From L.A. to Berlin. In stato di trance paranoide da cocaina, Bowie (ora smunto Tin White Duke con una nuova voce da Crooner malsano) registra (senza più ricordarsi come) uno dei suoi migliori dischi. Se la torrida Stay (con due mostri come Alomar e Slick) è l’apoteosi del suo white funk, e Wild is the Wind un omaggio a Nina Simone, è con la Title track che Bowie comincia ad ibridare l’r&b con l’elettronica, imboccando l’Autobahn kraftwerkiana verso nuove occulte magie sonore.
Lodger part 2, ugualmente inventivo ma, senza Eno, un po’ più convenzionale, con tanto di agognata hit single: il neotwist Ashes to Ashes, nenia funebre al junkie Major Tom con la sibilante guitarchitecture di Chuck Hammer. E’ comunque il miglior Bowie anni ’80, che non si mischia con i “giovinastri” della new wave e anticipa molto britpop inglese dei ’90 (ci sono i Blur di Parklife in It’s no game). Carta bianca alla chitarra di Fripp di brutalizzare la robotica disco di Fashion.
David Bowie: Lodger
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Costruito grazie ai Planned Accidents di Brian Eno è un Fantastic Voyage da Berlino a NYC (via Instanbul) più ondivago di Low e Heroes ma con alcune oscure perle new wave, come African Night Flight (piccolo gioiellino etno-funk), il JapRock Red Sails e la coppia Look Back In Anger-DJ che flirtano con la disco. Spazio alle incursioni di Belew (specie in Boys Keep Swingin, con gli altri che si scambiano gli strumenti) e House (violino bizantino nel reggae Yassassin).
David Bowie: Blackstar
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Now That's an Exit! Prodotto alla grande. Classico e sperimentale allo stesso tempo. Bowie aveva spesso flirtato col jazz ma forse non gli era mai riuscito così bene. Donny McCaslin al sax eccezionale ma il batterista Mark Guiliana un'assoluta rivelazione.Pezzo preferito: forse Dollar Days, una commovente ballad old style che non avrebbe sfigurato su Hunky Dory.
  • parapoziponzipo
    12 feb 16
    tra un po' cominceremo a rivalutare cacche certificate come heathen o hours e compagnia schifando, solo perche' ha tirato le cuoia.. come ipocrisia del senno di (MAI) non c'e' male , (bisexual-)"Confusion will be my epitaph...."
  • Psychopathia
    12 feb 16
    questo disco m'é piaciuto, ma in effetti heathen faceva veramente cacare (l'unica canzone che si salvava era dei pixies)
Disco di gran classe questo primo di monsieur Dandy Sylvian, abbastanza lontano dal glaciale funky dei Japan (solo Pulling Punchies – titolo mutuato dagli Heads - li ricorda). Scenari già post rock, fra il soul freddo e l’ambient minimale accolgono le riflessioni esistenzialiste del cantante. Un album da apprezzare per le sfumature, un accenno ritmico qua (Red Guitar), una progressione melodica là (Weathred Wall). Ospiti illustri: Sakamoto, Czukay, Hassel, Wheeler.
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