Voto:
Bella recensione! Il disco mi piace molto, anche se lo considero come un lavoro di transizione, con il quale riconciliarsi con il proprio passato ed attraverso il medesimo gettare le basi per il futuro. Sul discorso circa la 'moda' di criticare i DT, beh fidati che è viva e vegeta, ci vorrà ancora qualche annetto e poi toccherà a qualche altro gruppo; in tutta onestà, secondo me, quest'anno sono usciti dischi peggiori di "A Dramatic Turn Of Events", come ad esempio l'ultima fatica dei Morbid Angel, però alla fine ognuno fa un po' come gli pare e in sostanza non è che le cose siano cambiate più di tanto: chi amava i DT li adora ancora di più dopo tale lavoro, mentre chi li detestava continua a farlo e a criticarli con maggiore veemenza, poi capirai adesso che sono arrivati terzi nella classifica italiana è la fine! Ciao a tutti e buona serata.
Voto:
Bella recensione! Il gruppo mi attira molto, ho ascoltato "Beyond The Flames" e mi ha piacevolmente impressionato, specialmente il vocalist, ha una bella estensione, pulita e personale. Gli altri membri della band mi sembrano veramente bravi, creano un tappeto sonoro bilanciato, potente e con cambi di tempo veramente interessanti e capaci di tenere l'ascoltatore attento ed interessato. Davvero una bella segnalazione, complimenti! Approfondirò sicuramente. Mi di aver commentato solo io, perché sia la recensione che la proposta meritano attenzione, ciao e buona giornata :-)
Voto:
Non mi piace il track by track, specialmente su un disco come questo, che sostanzialmente è abbastanza omogeneo ed equilibra bene parti aggressive a momenti più calmi ed introspettivi, però il tutto è scritto bene, quindi il 3 per me c'è tutto, anzi pure qualcosa in più. Non concordo sul giudizio dato a Mangini, secondo me la scelta di tenere un profilo "basso" (metto tra virgolette in quanto il lavoro fatto sul disco non è che faccia schifo o altro) è stata abbastanza azzeccata. Secondo me la band poteva muoversi su due fronti: mettere in risalto al massimo le qualità tecniche (immense) del nuovo drummer, rischiando di essere criticati per voler in tutti i modi dimostrare che il buon Portnoy non era poi tutto questo granché (assolutamente falso, è un vero fuoriclasse alla batteria, funambolico, potente ed espressivo come pochi), oppure optare per un suono ed uso dello strumento più blando, venendo magari criticati per non aver sfruttato a pieno le capacità di Mangini. In questi casi la soluzione perfetta non c'è, si deve prendere la via che porta il male minore, come hanno, secondo me, fatto. Certo sentire dei passaggi più intricati e potenti, ed ammirare la gran velocità e perizia del nuovo membro della band sarebbe stato un piacere, però alla fine è andata meglio così, meno polemiche e discorsi del tipo: "Mike Portnoy sarebbe stato in grado di fare quel passaggio?", "Si bello, ma Portnoy lo avrebbe fatto sicuramente meglio" ecc, ecc. Aspetto con ansia di vedere cosa accadrà col prossimo disco, nel quale Mike Mangini sarà sicuramente più coinvolto a livello di songwriting! Ciao a tutti e buona serata.
Voto:
@Radioactive Toy. Non hai torto, giudicare senza conoscere l'oggetto di cui si parla è perfettamente inutile, oltre che segno di una certa presunzione, però il mio discorso riguarda un fattore prettamente soggettivo, ad esempio un fan della Spears che odia il rock (non che una delle due cose implichi per forza l'altra, si può essere rocker ed ascoltare la Spears) può anche infischiarsene dell'importanza dei VU e se li ascolta può benissimo dire che fanno schifo, perché la sua sensibilità non lo porta ad apprezzare certi tipi di musica. Poi, ovviamente, l'uomo tende sempre a cercare di razionalizzare e creare una specie di griglia interpretativa, magari per noi, che in questo sito scriviamo di musica è più facile cercare di essere obiettivi, in modo da discutere tra di noi in maniera professionale, scambiandoci pareri e consigli, però per altri il discorso è diverso, c'è anche chi ascolta un genere solo perché lo emoziona, magari a livello prettamente musicale e tecnico può far letteralmente schifo, però per il tizio in questione quella è 'vera' musica. Con questo non dico che il giudizio non debba esserci, ci mancherebbe! E' solo che dire quale sia la musica degna d'ascolto e quale invece no è, per me, molto difficile. Sul tuo discorso riguardante i mezzi non so fino a che punto posso controbattere, io, prendendomi come esempio, posso dirti che di Jazz a livello prettamente tecnico posso parlarne molto poco, perché non ho le conoscenze adeguate, ma questo non inibisce la mia capacità di emozionarmi ascoltando un live dello Standard Trio di Keith Jarrett e magari di imbastire un discorso abbastanza sensato riguardante la loro proposta. In conclusione provo a rispondere alla tua domanda parlando delle emozioni oppure i dubbi che la composizione mi ha suscitato, poi se un esperto mi dice: "Guarda questo pezzo è un capolavoro per questo motivo" ed inizia a spiegare, io ascolto per imparare e capire, ma se il pezzo non mi suscita nulla per me non è un capolavoro, lo rispetto certamente, questo è fuori discussione perché il rispetto è fondamentale in ogni campo, però continuerò ad ascoltare altro. Comunque ti auguro una buona serata e spero di non averti annoiato troppo :-D
Voto:
Secondo me il discorso della soggettività nella musica è troppo preponderante per essere bypassato con facilità, questo perché ognuno di noi, recensori professionisti compresi, abbiamo dei gusti con i quali dobbiamo obbligatoriamente fare i conti, certo si dovrebbe essere obiettivi, ma alla fine già il fatto che esistano le riviste e le webzine di settore (Pop, Rock, Metal, in quest'ultimo caso ci sono pure siti che si occupano solo di una branca del metallo pesante, quindi...) dimostra come l'oggettività pura non applicabile a determinati contesti. Certo ci sono i capolavori "universalmente riconosciuti", ma alla fine quante frasi si sentono del tipo: "Riconosco l'importanza dell'album, però a me...", "Certo è un capolavoro, però...", ecc? In base a ciò ritengo che anche i voti riflettano questo discorso, infatti chi ascolta, respira e vive, chessò di Pop, probabilmente darà un cinque ad un album di Lady Gaga o Britney Spears, infischiandosene dei vari Mozart, Bethoven, i quali ritengo siano imparagonabili alle artiste prima citate anche per un semplice fatto di logica, è come sommare le mele con le pere, lo dicono alle elementari che non si può fare! In conclusione ritengo che discorsi del tipo "non si può ascoltare quello o questo" non abbiano un gran fondamento, perché dipende tutto dal contesto in cui ci si trova, se, ad esempio, entriamo in una ipotetica stanza in cui l'unica musica 'vera' è l' Hard Rock, l'ascoltatore di Classica o Shoegaze sarà bollato come uno "che di musica non capisce niente" e lo stesso accade in una miriade di altri contesti analoghi, perché alla fine una massa che ascolta un determinato genere la si troverà sempre, anche nell'underground più becero! Riprendo l'ipotetica stanza: qui tutti ascoltano Drone, un genere di certo non commerciale, ma tra tutti questi ascoltatori ce n'è uno che ama Vasco Rossi; bene quest'ultimo, in tale situazione paradossale, è l'alternativo e gli altri i modaioli! Con ciò concludo dicendo che gli assoluti in campo artistico sono davvero troppo poco legittimi, l'arte è in continuo movimento e il passato ci ha insegnato che quello che oggi è oggettivamente ok, domani può essere altrettanto oggettivamente giudicato obsoleto o addirittura inconsistente e fallace. Poi se entriamo nel campo delle opinioni è un altro paio di maniche, lì uno può pure dire: "Per me non si può ascoltare Jazz perché l'unica vera musica è l'House", è un opinione e in quanto tale può essere dibattuta, criticata oppure condivisa, ma avrà sempre la dignità di essere espressa, questo è poco ma sicuro. Spero di non avervi annoiato e buona serata a tutti :-)
Voto:
Torno per esprimere il mio parere sul disco, che è assolutamente positivo! Un album suonato benissimo, con canzoni ben articolate e strutturate dove gli effetti speciali del teatro di mischiano alla perfezione con il lato onirico del sogno; sono davvero soddisfatto! L'unica nota dolente è "Far From Heaven", una ballad un po' troppo mielosa e poco 'mistica' (niente aura eterea tipo "Wait For Sleep" per intenderci), ben cantata ma fin troppo semplice per un album nel suo complesso articolato e ricco di struttura. Sulle critiche fatte, beh mi aspettavo di peggio, vuoi vedere che tra un po' il ruolo di band da sbeffeggiare per forza toccherà a qualcun altro? Scherzo, ovviamente! Alla fine ci troviamo davanti ad un classico album dei DT e sicuramente non è stato creato per attrarre nuovi ammiratori e far ricredere i detrattori, anzi quest'ultimi ascoltando brani come "Build Me Up, Brake Me Down" (che a me piace tantissimo, ma tanto si sa io sono un blasfemo!) vedranno confermati tutti quegli elementi che li hanno portati a detestare questa band. In conclusione che posso dire: a me l'album 'strapiace', mi fa sognare, equilibra benissimo tecnica e sentimento. Ora sono curioso di vedere cosa proporranno quando Mangini sarà più coinvolto nel processo di scrittura! A proposito di Mike Mangini, mi ha fatto veramente piacere il modo garbato con cui si è inserito nella band, quasi in punta di piedi, senza grandi proclami o cercando di produrre tecnicismi esasperati al solo scopo di far dimenticare ai fans il buon Mike Portnoy (impresa veramente ardua!). Sono due musicisti diversi, entrambi bravissimi e con una spiccata personalità, quindi, almeno a mio parere, c'è ben poco da recriminare al nuovo drummer, anzi, da me, non può che ricevere complimenti per il lavoro svolto, magari la batteria era un po' sottotono, ma tanto se avessero optato per un suono più incentrato sulle percussioni in molti avrebbero obiettato che era una manovra per mettere in mostra il nuovo arrivato, perciò... Ciao a tutti e buona giornata :-D
Voto:
Grazie per aver letto la recensione e per il voto che avete espresso! Vi auguro a tutti una buona giornata :-D
Voto:
Che bella recensione! Nonostante il track-by-track mi è piaciuta molto: competente e ben scritta. Sul disco preferisco ancora non pronunciarmi, andrò a comprarlo tra bravissimo e dopo averlo ascoltato con l'artwork in mano, leggendo i testi e le note mi lancerò in un giudizio; lo so, sono un sentimentale ma che ci posso fare? Io certi album devo viverli e toccarli, comunque da quello che è emerso in rete in questi mesi mi pare un lavoro ottimo, diverso dal periodo precedente (che a me è piaciuto, ho veramente rivalutato album come "Train Of Thought" o "Systematic Chaos", anche se "Black Clouds And Silver Linings" mi lascia ancora un po' perplesso!). Ciao a tutti e buona serata, ripasserò a disco acquistato e doverosamente ascoltato! Pensavo di farne una recensione anche io (non è che mi fregava molto di insulti vari e prese per i fondelli), ma ritengo che questa sia esplicativa e ben costruita, quindi la mia risulterebbe totalmente inutile (sento già il sospiro di sollievo dei debaseriani, scampati ad una ennesima rece sui DT in home). :-D
Voto:
Alla fin fine è un horror e non è che film di questo genere debbano dare chissà quale perla di saggezza, o mostrare chissà quale verità nascosta! La pellicola fa il suo sporco lavoro, cioè intrattenere, specialmente in serate tra amici dedicate ad una piccola dose di 'spavento collettivo'. Una volta finito, 'Saw' non lascia nulla, ma, se devo dire la verità, personalmente, tutta questa gran voglia di farmi insegnare qualcosa proprio non ce l'ho! Sulla recensione ti dico bravo, un po' troppo entusiastica in alcuni punti ma tutto sommato scritta bene e con attenzione. Ciao a tutti e buon pomeriggio :-)
Voto:
Progg_Nait con quello che ho detto non volevo assolutamente sminuire il Progressive Metal, ci mancherebbe mi piace tantissimo come genere! Il mio discorso mirava solo a mostrare quella che io ritengo essere la più corretta angolazione da cui inquadrare il fenomeno DT, inteso come un gruppo che si muove all'interno di coordinate prettamente Metal, arricchendo però il genere con elementi tipici di un certo modo di intendere il Rock. Mi spiego meglio: nei DT più che progressive puro ci trovo l'applicazione della filosofia prog al mondo del metallo pesante, infatti le grandi band degli anni '70 prendevano ciò che di meglio la musica mondiale offriva per contaminarlo con il linguaggio del Rock! I DT hanno avviato un processo analogo, infatti molti gruppi Progressive Metal prendono tutto ciò che di meglio offre la musica dura e poi "frullano" il tutto e gli danno un architettura stabile e fruibile. Basta pensare, chessò, agli Opeth, con il loro mischiare sfuriate death, con dolci litanie gothic e passaggi settantiani, oppure gli Orphaned Land, che uniscono il folk mediorientale con la potenza del metallo estremo e non. In tutto questo quadro considero i DT come dei precursori, capaci di gettare più che delle basi, una linea di pensiero, seguita e modificata in seguito da molte altre innovative band! Ciao e buona giornata :-)
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