Piero Ciampi - Te lo faccio vedere chi sono io

C'é gente che beve, e non certo acqva soprattutto velva.
Poi ci sono quelli che non bevono e non capiscono come si faccia a bere: perché autodistruggersi quando la vita è belìsima? Pensano.
Ora, io non ce l'ho con gli astemi: anche loro come i negri gli ebrei gli arabi e quelli del pd dimmerda hanno il diritto di pigliarsela nel culo.
Ma non disturbino noi persone intelligenti.
Vecchio - Renato Zero

Questa è per una delle tante persone perbene che ho conosciuto qui.
Lui capirà #forse.
Catherine Spaak e Johnny Dorelli - Non mi innamoro più

Che schifo, suonare in diretta con quelle mani piene di dita!
Lei non proprio il mio Browning alla Marijuana ma almeno un barré lo sapeva fare.
Oggi per fortuna queste porcherie non servono più.
Mother

Ho sempre associato questo pezzo al rapporto tra i due Davidi - Gilmour e Bowie - con le loro madri, più che ad Andy che l'ha scritto, suppongo per sé.

Ovviamente da quello che loro stessi hanno raccontato - credo sinceramente - in vari documentari e/o interviste, trovo si riferiscano a un punto di vista abbastanza "complicato" con la figura materna.
Che molti maschietti danno per scontato: è mia madre, cazzo!

Non è così.

Specialmente se sei figlio unico la mamma intelligente non sarà mai soddisfatta di te, soprattutto per via di tuo padre, che come tutti i maschietti è un inetto pusillanime che lei avrebbe potuto avere di meglio.
E non è mai colpa sua, ma tua che sei nato tuo o suo malgrado.
Per Brevità Chiamato Artista

Vorrei che qualcuno capisse di non essere il centro dell'universo.
E, come me e come tutti, cercasse di capire la propria ininfluenza.
Io so di non essere un artista, soprattutto per brevità!
Daredevil: Rinascita | Trailer Ufficiale | Dal 5 Marzo su Disney+

Viste le prime due puntate devo dire che a parte qualche sbavatura, dovuta probabilmente al fatto che la serie è stata completamente riscritta (per volere di Cox e D'Onofrio più che della Disney) non mi sono affatto annoiato.
Certo, c'è tanta, troppa violenza: muore - e pure male - un sacco di gente che non lo meriterebbe. Ma è il marchio di fabbrica del personaggio: prendere o lasciare.
Credo però che una volta oliato il meccanismo si andrà, come sempre quando si parla di DD, alla grandissima.
E poi con un Kingpin/D'Onofrio più stellare che mai (qui riesce addirittura a farsi eleggere sindaco, vi ricorda qualcuno?) non c'è storia!
Emmylou Harris & The Band - The last Waltz (evangeline).mpg

Tutti hanno visto questo film, e se qualcuno non l’avesse visto non sarebbe di certo colpa mia.
Allora perché aggiungere qualcosa a qualcosa di già raccontato, di già sentito, di già sublimato fino a renderlo etereo?
Si sta parlando d’uno Scorsese che s’immedesima totalmente nei musicisti della ‘The Band’ - ora tutti morti - cogliendo i loro sguardi sognanti mentre si raccontano, quasi non credendo a ciò che loro stessi hanno vissuto.
La Dea Joni che fa la controvoce, dietro le quinte, a un Neil (c’era una liaison?) totalmente sballato, i calci al vento d’un Van (The Man) Morrison, gli occhi stanchi di un Neil Diamond che ora nessuno ricorda chi fosse, la sublime ballata di Emmylou sull’Evangelina ch’era uscita di testa sulle rive dell’impetuoso Mississippi, la saccenza d’un Clapton ridicolizzato da un immenso Robbie Robertson che fa un assolo dopo di lui dimostrando una volta di più che il compitino in classe di quello che crede di essere il migliore non sempre è migliore.

E poi arriva Bobby. Che non spiegando niente, come sempre giustifica il tutto. Forever Young,

Mi viene in mente ‘Paura e delirio a Las Vegas’ o ‘Il mucchio selvaggio’ e sapete perché?
Perché anche lì si parla di un’epoca che è finita, forse prima di cominciare.
Ingrandisci questa immagine

I Trekkies capiranno.
Le persone normali - cioè quelle non nate in un teletrasporto - si accontentino di sapere che questo è un cardassiano; razza pericolosssa come un ssserpente.
Poi ci sono - come razzadimmerda - i romulani, che stanno ai cardassiani come gli ammerighani stanno ai russi.
I ferengi invece potrebbero somigliare agli arabi, ma sono meno stupidi.

Ah: Star Trek è una cosa seria.
A parte "Discovery" chevvelodicoafàre.
Ingrandisci questa immagine

Quello che ho visto, qui, è un uomo che non è affatto contento d'essere vecchio.
Lui non è uno che adoro: l'ho sempre trovato troppo prolisso per i miei gusti ininfluenti anzichenò.
Ma nel cuore, si sa, nessuna croce manca.
E vederlo così vulnerabile, umano, quasi cantante ("di saper suonare non ricordo") non può che muovermi a stima immensa.

Ascoltate il "Suono" di questo disco.
Su tutti Ellade e Antonio.
Gusti miei.
BRUNO PIZZUL - intervista in Friulano sulla Ribolla Gialla

Salût, Bruno, e viôt di insegnai el furlàn, a chi lavíe.
Ingrandisci questa immagine

Ripropongo questo articolo di Giorgio Agamben - filosofo che spazia dall'estetica alla linguistica - sulle "preposizioni, e magari sugli avverbi", pubblicato su Quodlibet.it)

«Per liberare il nostro pensiero dalle panie che gli impediscono di spiccare il volo è bene innanzitutto abituarlo a non pensare più in sostantivi (che, come il nome stesso inequivocabilmente tradisce, lo imprigionano in quella «sostanza», con la quale una tradizione millenaria ha creduto di poter afferrare l’essere), ma piuttosto (come William James ha suggerito una volta di fare) in preposizioni e magari in avverbi. Che il pensiero, che la mente stessa abbia per così dire carattere non sostanziale, ma avverbiale, è quanto ci ricorda il fatto singolare che nella nostra lingua per formare un avverbio basta unire a un aggettivo il termine «mente»: amorosamente, crudelmente, meravigliosamente.

Il nome – il sostanziale – è quantitativo e imponente, l’avverbio qualitativo e leggero; e, se ti trovi in difficoltà, a trarti d’impaccio non sarà certo un «che cosa», ma un «come», un avverbio e non un sostantivo. «Che fare?» paralizza e t’inchioda, solo «come fare?» ti apre una via d’uscita.

Così per pensare il tempo, che da sempre ha messo a dura prova la mente dei filosofi, nulla è più utile che affidarsi – come fanno i poeti – a degli avverbi: «sempre», «mai», «già», «subito», «ancora» - e, forse – di tutti più misterioso – «mentre». «Mentre» (dal latino: dum, interim) non designa un tempo, ma un «frattempo», cioè una curiosa simultaneità fra due azioni o due tempi.

Il suo equivalente nei modi verbali è il gerundio, che non è propriamente né un verbo né un nome, ma suppone un verbo o un nome a cui accompagnarsi: «però pur va e in andando ascolta» dice Virgilio a Dante e tutti ricordano la Romagna di Pascoli, «il paese ove, andando, ci accompagna / l’azzurra vision di S. Marino». Si rifletta a questo tempo speciale, che possiamo pensare solo attraverso un avverbio e un gerundio: non si tratta di un intervallo misurabile fra due tempi, anzi nemmeno di un tempo propriamente si tratta, ma quasi di un luogo immateriale in cui in qualche modo dimoriamo, in una sorta di perennità dimessa e interlocutoria.

Il vero pensiero non è quello che deduce e inferisce secondo un prima e un poi: «penso, dunque sono», ma, più sobriamente: «mentre penso, sono». E il tempo che viviamo non è la fuga astratta e affannosa degli inafferrabili istanti:
è questo semplice, immobile «mentre», in cui sempre già senza accorgercene siamo – la nostra spicciola eternità, che nessun affranto orologio potrà mai misurare.»

Giorgio Agamben
Mentre
Quodlibet.it
14 marzo 2024

Ps. Io sto zitto e imparo, voi fate come volete.
Pat Metheny with Charlie Haden - Cinema Paradiso

Ogni tanto, lo so, posso non sembrare del tutto a fuoco.
Molti scambiano la mia curiosità anale per intelligenza: niente di più lontano da me, che ci ho messo un bel po' ma oramai mi conosco.

Ah, cazzo, devo dire qualcosa.

Se si prende questa versione "minimale" del capolavorissimo del Maestro e la si confronta con quella "orchestrale", potrebbe sembrare facile la scelta.
Ma non lo è.
Perché, secondo io, Patrizio & Carletto qui suonano tutte le armonie senza in realtà suonarne le singole note.
Provate - sempre per curiosità rettale o compulsiva che sia - ad ascoltare le due cose nella successione che preferite.

Nella versione di Pat&Charlie si sentono tutti gli strumenti strani che amava usare il Sommo compositore: dalle padelle alle ocarine. Solo che stanno tra le note che NON suonano.

Non capite cos'è?
È Jazz!
Big Sleep (Remastered 2002)

Solo musica dimmerda negli ottanta, diciamocelo!
The Band - Forever Young

Uno il coraggio non se lo può dare.
Si rimane lì a non amare questo personaggio che non amo e credo che nemmeno a lui importi d'essere amato.
Però come si fa a non restare soggiogati dalla sua assoluta distanza da sé stesso?
Ingrandisci questa immagine

Braidamatta di Tricesimo, ore 21.20, durante Udinese-Parma.
O1 marzo 2025.

NOI siamo Friuli!!!
QuickSilver Kitchen Scene - X-Men: Days Of Future Past (2014) Movie Clip HD

Piano-sequenza n°1 nel mio personalissimo cartellino.
Triplo circoletto rosso, assieme a Gianni & Rino.
"Wannabe - Spice Girls" 💫 (1996) | Video Ufficiale | Rimasterizzato in 4K Ultra HD | {Pop, Musicale}

In realtà sui piani-sequenza, esclusi i classici tipo "Nodo alla gola" o "Frenzy" di Hitch, per non parlare di Orson, avrei voluto mettere questo per ultimo.
Ma solo per dimostrare all'ormai macmaranzisizzato @[withor] che non solo lui è capace di estrapolare il genio dall'ovvio.

Se, contrariamente al parere dei medici, dovessi sopravvivere, ne ho altri due micidiali!
Di piani-sequenza intendo.

Miao, figliuoli: qua si sta come le foglie dell'Ungaretti!
Stairwell fight scene from Daredevil season 2

Ecco un po' di botte in quasi piano-sequenza tratte dalla serie Netflix "Daredevil". Che merita di essere vista se non altro per uno stratosferico Vincent D'Onofrio nella parte di Kingpin.
Con la saga degli X Men il meglio dell'universo Marvel, secondo me.

Di solito le scene di sesso & violenza mi annoiano a morte perché quasi mai sono funzionali al racconto, che per il sottoscritto è la cosa più importante: senza quello rimane solo la fuffa che ci stanno ammannendo ormai da anni.
Ma qui - come in altri due casi (sempre in piano-sequenza) che metterò più avanti - la scena ha il suo perché; e chi ha visto la serie capirà il motivo.

Ps. Quando cominciano a sparare e a scopare o skippo, o ne approfitto per andare un attimo in bagno, o vado a farmi un sandwich.
Dell'ultima puntata di "Game of Thrones", ad esempio, avrò visto sì e no quindici minuti. Haw!
Ingrandisci questa immagine

Immaginate di non aver mai letto questo libro.
E, già che ci siete, immaginate pure di non sapere chi fosse filippo cazzo.

Personalmente non penserei mai male di voi: mica è colpa vostra se non sapete, disfunzionalmente leggere. Siete la maggioranza, eccheccàzzo!

Immaginate, poi, di non sapere cosa sia l'Ucronia.
Immaginate di non avere mai visto la serie "The Man in the High Castle" inopinatamente tradotta per noi stivalieri peninsulari "L'uomo nell'alto castello"?

Vi immaginate cosa vorrebbe dire spiegarvi?

No, vero?
Star Trek Lower Decks: Stagione 1 - La recensione - Star Trek: Lower Decks
Alessandro "Docmanhattan" Apreda

Una nuova serie animata di Star Trek, quasi mezzo secolo dopo Star Trek - La serie animata, con l'obiettivo è far ridere i fan di Star Trek, prendendo bonariamente in giro i tormentoni che adorano.
Una lettera d'amore soprattutto nei confronti di The Next Generation, omaggiata in mille modi diversi.
Sembra un Rick and Morty pucciato nel franchise di Star Trek, ma gli manca per forza di cose quella follia anarchica e quell'assoluta imprevedibilità.
Nel progetto di espansione del franchise di Star Trek avviato nel 2018 da CBS e da Alex Kurtzman, tra uno Star Trek: Discovery e un Picard, figurava anche una serie animata. La prima serie d'animazione per la piattaforma di streaming CBS All Access, nonché la seconda serie a cartoni di Star Trek in quasi cinquant'anni, cioè dai tempi di Star Trek - La serie animata della Filmation. Un progetto che sarebbe diventato la qui presente Star Trek: Lower Decks, grazie a uno degli sceneggiatori e produttori di Rick and Morty, Mike McMahan, e al suo amore sconfinato per Star Trek: The Next Generation.

Brad Boimler è doppiato in originale da Jack Quaid (The Boys), Beckett Mariner da Tawny Newsome (Space Force).
Giovani carriere
Impallinato totale della fantascienza, televisiva e non, McMahan aveva già creato una nuova serie animata sci-fi con il co-creatore di Rick and Morty Justin Roiland: Solar Opposites, disponibile su Hulu dallo scorso maggio. Qui la sua idea è stata invece concentrarsi su chi fa andare avanti le piccole cose - "come chi carica il replicatore di materia a matrice molecolare che riproduce le banane" di una nave. Una nave peraltro assolutamente secondaria della Flotta Stellare. E visto che per McMahan Star Trek vuol dire soprattutto Star Trek: The Next Generation, ha deciso di ambientare questa serie animata nell'anno 2380, un anno dopo Star Trek - La nemesi (l'ultimo film con il cast di TNG), e di pescarne il titolo da "Lower Decks", il quindicesimo episodio della settima stagione di TNG, noto da noi come "Giovani carriere".
Analizziamo il trailer di Rogue One - A Star Wars Story
Disponibile in italiano nel catalogo Prime Video, Star Trek: Lower Decks racconta nei dieci episodi della sua prima stagione - la serie è già stata rinnovata per un secondo giro di giostra - le vite di chi occupa i ponti più bassi della U.S.S. Cerritos, una nave di classe California che gestisce il... secondo contatto. Ovvero far firmare le scartoffie e allestire la tecnologia per comunicare, dopo che altri hanno affrontato il primo contatto con una nuova forma di vita aliena. Il che include nuovi guardiamarina, una dottoressa Caitiana, un capitano alle prese con una figlia che non vuole lì e tutta una serie di altri personaggi.

Non mancano, ovviamente, un paio di guest star di un certo livello.
King Crimson - FULL SHOW (King Crimson In Concert - Live In Munich, 1982)

Ecco, vorrei provaste a sentire quello che dico senza pensare ch'io voglia offendere chi non la pensa come me.
Cosa che fate tutti tranne uno che, com'è nella natura dei marzulli privi di apertura mentale dediti al solipsismo più stolido, pensano si parli sempre male di loro quando non capiscono le cose. E siccome non capiscono un cazzo sono sempre furibondi e minacciano di morte chiunque osi contraddirli: se si convincono che gli hai rubato la merenda quelli ti bruciano la casa e ti sgozzano moglie & figli, bene che ti vada. Haw! Haw! Haw!

Ma lasciamo perdere le solite catastrofi naturali: esse, come le pestilenze, i terremoti e quant'altro sono inevitabili, come l'idiozia umanoide.

Ma torniamo alla MUSICA, valà che è meglio.

I ragazzi, qui, usano l'elettronica?
Certo che sì.
Tutti i suoni sono (quasi) "synthetici", in una ridda di campionatori, sequencer, frippertronics e chissaddìo che altro.
Ma se li metti in un rifugio alpino a quattromila metri senza generatore e senza strumenti propriamente musicali, questi di sicuro ti trovano un secchio, una sega (che si può suonare con un archetto fatto con lo spago delle balle di fieno), un tronco, una padella, una grattugia e potrei continuare fino all'alba. E ti fanno di sicuro un concerto forse meglio di questo.

Cosa voglio dire con ciò?

Semplicemente che se nessuno suona, non c'è niente da campionare.
Il Pensionato (Live From Italy / Remastered 2007)

Un giorno anche voi, lì, diventerete vecchi & pensionati, vi piaccia o meno.
Non ci pensate, capisco tuttociò, ma vi metteranno un catetere e quando dovete cagare avrete bisogno d'una infermiera che vi pulisca il culo.
Questo non vuol dire che siete inutili, ma semplicemente che siete vecchi, rincoglioniti, incapaci di volervi bene.
Non c'è nulla di cui vergognarsi.
Se, escluso il Nobile @[Armand], avete la giusta dose di nichilismo anarcoide.