SaintGermain

DeRango : 0,01 • DeEtà™ : 6571 giorni

 La libreria è un luogo più sacro di qualsiasi chiesa e il rispetto silenzioso che vi si trova è quella riconciliazione che cerca col genere umano.

 Un libro estremo, che racchiude tutta la pazzia del mondo e la solitudine dell’uomo che si rinvigorisce nei suoi pensieri e nell’incapacità di comunicare.

La recensione descrive il viaggio interiore di un lettore che si immerge nell'opera unica di Elias Canetti, 'Autodafé'. Il romanzo è definito un capolavoro di letteratura che esplora la solitudine e la follia attraverso un linguaggio denso, ironico e rigoroso. L'autore, grande critico di Kafka, offre una visione feroce delle contraddizioni umane. La lettura diventa così un'esperienza intensa di meraviglia ed emozione, invitando a rileggere il testo più volte. Scopri 'Autodafé' di Canetti e immergiti in un capolavoro di solitudine e follia letteraria!

 Vi è un libro e dentro sta Hans il clown, triste come tutti i clown che non sanno far più ridere perché non ridono da tempo.

 Dietro, tra le isole, una Germania che nasconde imbarazzata le paure, un viandante spaesato che dopo la fame si contenta di rifocillarsi di quello che trova e confezionandolo alla buona.

La recensione descrive 'Opinioni di un clown' di Heinrich Böll come una riflessione profonda sulla solitudine di Hans, un clown incapace di far ridere perché non ride più. Attraverso la metafora del trucco che cola e il dolore di perdite affettive, il romanzo esplora una Germania imbarazzata da valori come perbenismo e finzione, mostrando un uomo disperato in un mondo che non lo comprende. Il testo è intenso e malinconico, con un linguaggio evocativo che coinvolge il lettore nella desolazione personale e sociale del protagonista. Scopri il profondo viaggio emotivo di Hans in 'Opinioni di un clown' e lasciati coinvolgere dalla sua storia.

 Lo stato in cui versa il cinema italiano è sconfortante, ma c'è chi intravede una luce, peccato che si riveli un uomo con un accendino in mano che cerca l'uscita o il bagno.

 Alla fine gli spettatori fanno sempre la fine di Costanzino e Anello: lo prendono nel culo.

La recensione prende in giro con sarcasmo 'Troppo Belli', un film italiano che rappresenta il cinema nazionale come pieno di cliché e scene ridicole. L'autore critica l'incapacità del film di offrire qualcosa di valido, descrivendolo come un fallimento travestito da luce in fondo al tunnel. Tra battute irriverenti e immagini grottesche, si evidenzia la decadenza culturale e cinematografica del paese. Scopri la satira tagliente di Troppo Belli nel cinema italiano!

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