Il disco è un blocco compatto, una valanga di suono che sovrasta con il suo lento incedere.

 Un album buono e concreto per questo terzetto proveniente dalla Lettonia, fatto di atmosfere ossessive e particolari sonorità distorte.

Heartbeatsfromthesky è l'esordio solido del trio lettone Tesa, un album che fonde progressive sludge, post-metal e influenze stoner. Le atmosfere sono dense, con distorsioni profonde e una voce spesso più urlata che cantata. Le tracce, minimaliste e numerate, riflettono la sobrietà della copertina e il carattere ossessivo della musica. Un debutto concreto che dimostra competenza e originalità, pur senza stravolgere completamente il panorama metal alternativo. Scopri l'intensità di Tesa e immergiti nelle loro sonorità uniche.

 Come si fa a rovinare un buon album, suonato discretamente e registrato bene? Con un cantato pessimo.

 L'inizio di "Agonia" sembra Tarzan che manca la liana.

L'album En Las Venas dei Resistencia propone un heavy metal ordinato e ben suonato, ma viene pesantemente penalizzato da un cantato insufficiente e poco potente. La qualità delle linee vocali non regge rispetto alle parti strumentali, e la copertina è giudicata scadente. Alcuni brani e cori riescono comunque a emergere, ma nel complesso resta un'opera ben suonata ma deludente. Ascolta l'album e valuta tu stesso, ma attenzione al cantato!

 Capita di pescare dal calderone polacco una band che stupisce, come questi Tides From Nebula.

 Il suono malleabile e corposo dei due chitarristi dà sicuramente un tocco in più ai pezzi.

Aura è il primo album dei polacchi Tides From Nebula, un quartetto darante atmosfere post-rock rilassanti e originali. Le 9 tracce strumentali mostrano un suono versatile ma coerente, caratterizzato dal lavoro di chitarra e dalla ritmica solida. La recensione evidenzia l'energia e la malleabilità del sound, con riferimenti agli aspetti più tecnici e alle atmosfere del disco. Ottima anche la copertina realizzata da Helder Pedro. Ascolta Aura di Tides From Nebula e immergiti nelle sue magiche atmosfere post-rock!

 Il disco è gradevolissimo: puro rock, banale se volete, poco impegnato, ma divertente e suonato bene.

 Un cd da non far capeggiare sul cruscotto dell'auto mentre ci ferma la stradale per la prova del palloncino.

La recensione presenta l'album di debutto degli Alkbottle come un disco di puro rock semplice, immediato e divertente proveniente da Vienna. L'autore, con tono ironico e confidenziale, apprezza lo spirito spensierato e i testi in austro-tedesco, sottolineando un approccio musicale non tecnico ma gradevole. L'artwork del disco è definito trash e cult allo stesso tempo. Consigliato a chi cerca musica rock senza pretese profonde e con un pizzico di humor. Scopri l'irriverente rock di Alkbottle e lasciati sorprendere dal loro primo album!

 La fine è dentro di noi, dobbiamo solo spiegarcela, ognuno a modo proprio.

 Un racconto soavemente spietato che va oltre le immagini sullo schermo.

Il Nastro Bianco di Michael Haneke è un dramma in bianco e nero che esplora la società rigidamente autoritaria di un villaggio tedesco agli inizi del 1900. Con uno stile lento ma incisivo, il film mette in luce la perdita dell'innocenza infantile e l'origine delle tensioni che porteranno al nazismo. La narrazione è spietata e priva di giudizio diretto, offrendo una profonda riflessione storica e sociale che lascia lo spettatore con interrogativi inquietanti. Un'opera intensa e difficile da metabolizzare ma di grande valore artistico. Scopri il cinema intenso e riflessivo di Michael Haneke con Il Nastro Bianco.

 Quando inizia la prima traccia... cazzo! Ma questo devo recensirlo.

 E poi, diciamocelo, che male c'è a dimenarsi un po' nel salotto di casa mentre si ascolta un buon disco?

La recensione celebra Ode To Io dei Lowrider come un album energico e diretto, con chitarre sporche e un basso dallo stile sabbathiano. Pur semplice, si rivela coinvolgente e capace di far immergere l'ascoltatore in sonorità rock dilatate. Il disco mantiene una coerenza sonora che lo rende perfetto per gli amanti dello stoner-rock degli anni 2000. Con una crescente passione, l'autore invita a lasciarsi andare alla musica senza timori. Scopri l'energia del rock stoner svedese con Ode To Io di Lowrider!

 "Un album originale nella sua monotonia, a tratti sorprendente nella sua staticità di suono e voce."

 "Non è massiccio come il metal-doom, non è avvincente come lo stoner, ma riesce a lacerare col suo incedere tentennante."

La recensione analizza 'Complex', il secondo e ultimo album dei Psychosis, un gruppo doom metal americano poco conosciuto. Pur rilevando monotonia sonora e voce a tratti petulante, l'autore ne apprezza l'originalità, l'atmosfera ovattata e la qualità degli arrangiamenti. L'album è visto come un pezzo di culto personale, capace di lasciare un'impressione persistente nonostante la sua natura controversa. Scopri l'atmosfera unica di Complex, un cult doom da non perdere!

 L'omonimo disco in questione è invece una tetra chiatta che ci porta nel bel mezzo del niente, lasciandoci sperduti tra nebbia e dolore.

 Le pause ed i passaggi cadenzati non fanno che aumentare l'ansia che pervade tutto il disco.

La recensione esplora l'omonimo album dei Black Shape Of Nexus, un'opera scura e intensa di soli tre brani che trasporta l'ascoltatore in una dimensione di ansia e desolazione sonora. L'uso di bassi pesanti, chitarre aggressive ed elettronica crea un'atmosfera unica, paragonata a band come i Godflesh. La voce growl di Malte Seidel emerge con urla rabbiose che accentuano il senso di dolore e disperazione. Un disco coinvolgente e senza vie di fuga. Ascolta Black Shape Of Nexus e immergiti in un viaggio sonoro unico.

 Un vortice sonoro che nelle parti più ‘morbide’ ci attanaglia per l’inquietudine che riesce a trasmettere.

 Un ottimo disco per la band ucraina, che col proprio stile allucinato e a tratti ipnotico ricorda in molti passaggi i nostrani Ufomammut.

L'album d'esordio dei Mozergush dalla fredda Donetsk sorprende per sonorità stoner/doom fuori dagli schemi. Il disco ipnotizza con atmosfere cupe, psichedelia e arrangiamenti curati. Brani lunghi e stratificati trascinano l'ascoltatore in un vortice inquietante, richiamando band come gli Ufomammut. Un lavoro che si distingue nell'ambito metal underground. Ascolta Mozergush e immergiti nel loro oscuro vortice sonoro.

 La rete ci dà la possibilità di vedere, ascoltare, conoscere cose con le quali non verremmo mai in contatto altrimenti.

 Piuttosto dell'ennesima raccolta con i Metallica, un'ascoltatina a questo demo autoprodotto la si può dare volentieri.

Gli Octum, quartetto thrash metal di Jeddah, Arabia Saudita, presentano con "Fighting For Freedom" un demo di 5 tracce che mostra buona tecnica e passione. Le sonorità richiamano il thrash anni '80 americano, con momenti di assolo interessanti e una produzione discreta. Note positive per il batterista e i cori, meno convincente la voce del cantante, considerata fuori luogo. Nel complesso un lavoro da scoprire per chi cerca musica metal da scenari insoliti. Ascolta il demo degli Octum e scopri il thrash metal dalla scena araba!

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