ColinGreenwood

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 Akeboshi sa trasmettere malinconia e tristezza sin dal primo brano.

 È come se fosse un inglese che suona musica da giapponesi.

L'album 'Akeboshi' mescola folk giapponese e influenze occidentali, con strumenti acustici e testi profondi. La malinconia pervade le tracce, bilanciata da momenti di allegria e sperimentazione sonora. L'artista, cresciuto anche in Inghilterra, offre una maturità musicale precoce e autentica. Un lavoro consigliato per chi ama atmosfere intense e variegate. Ascolta Akeboshi e lasciati coinvolgere dalla sua musica unica e malinconica.

 Date una chitarra a un nerd sfigato e otterrete un nuovo tipo di rock, quello giapponese, il J-Rock per l'appunto.

 World World World è il quarto album degli ASIAN KUNG-FU GENERATION e con questo raggiungono musicalmente la loro maturità.

World World World è il quarto album degli Asian Kung-Fu Generation che segna la loro maturità musicale con un sound rock giapponese autentico. Tra riff potenti e atmosfere variegate, questi brani dimostrano un’evoluzione e una coesione notevole rispetto ai lavori precedenti. L’album unisce momenti energici e ballate evocative, confermando la band come uno dei migliori esempi di indie rock giapponese moderno. Scopri ora l'indie rock giapponese con Asian Kung-Fu Generation!

 Questo secondo CD è un vero e proprio album, e non una raccolta di brani messi a parte come riserva.

 Mettete Thom Yorke alla batteria ed otterrete 'Bangers and Mash', ottimo brano Rock 'n Roll dal vivo ancora più soddisfacente.

La recensione celebra Radiohead - In Rainbows CD2 come un vero e proprio album e non solo un disco di riserva, evidenziandone l'intensità emotiva e la coesione musicale. Si sottolineano i legami tra le tracce, le atmosfere malinconiche e le performance di Thom Yorke e Jonny Greenwood. L'autore suggerisce che questo CD avrebbe meritato una pubblicazione più indipendente e riconosciuta. Ascolta In Rainbows CD2 e scopri la magia nascosta di Radiohead!

 Anni e anni di evoluzione musicale buttati al vento.

 La voce di Dario è insopportabile, sembra una cornacchia che strombazza di continuo.

La recensione analizza negativamente l'album 'In Testa' dei Dari, considerandolo un prodotto commerciale e poco originale. Si evidenziano testi scontati e una vocalità fastidiosa, mentre la strumentazione viene giudicata monotona e poco ispirata. Nonostante qualche tentativo di crescita, l'album risulta complessivamente un flop senza valore artistico significativo. Scopri perché 'In Testa' dei Dari non convince nella nostra recensione critica.

 "Se si potesse farei suonare 'Endless Rain' al mio matrimonio."

 "TUTTO è perfetto. Gli assoli di hide e Pata, la voce piena di grinta di Toshi..."

La recensione elogia 'Blue Blood' come uno dei migliori album degli X-Japan, sottolineandone la qualità tecnica e l'intensità emotiva. I brani sono descritti dettaglio con particolare attenzione alle chitarre, voce e batteria. Il recensore apprezza la varietà di stili e la coesione dell'album, definendolo un capolavoro. L'omaggio finale a Hideto Matsumoto aggiunge un tocco personale e commovente. Ascolta ora 'Blue Blood' per scoprire il capolavoro degli X-Japan!

 Da 'Robotchefatuttomenochesorridereneiliveinsiemealsuogruppo' a 'Adessosonounumanaanchioepossofarequelchemipare'.

 La voce chiara ricorda quella di Björk e il brano "Mitsuami Heroine" si distingue come una ballata pop intensa.

Il debutto solista di Kayo, tastierista dei POLYSICS, mostra un interessante mix di synth energici e ballate pop malinconiche. L'album si distingue per il confronto con il sound della band di origine e la valorizzazione delle qualità vocali e compositive di Kayo. L'ascolto rivela un percorso personale e musicale diverso ma coinvolgente. Solo cinque brani compongono l'opera, ma offrono un'esperienza completa e suggestiva. Scopri il mondo sonoro unico di Kayo, ascolta Mitsuami Heroine ora!

 We Ate The Machine è il loro album meglio riuscito.

 Anche se a volte esagerano con le bizzarrie e le stranezze, la sufficienza è piena.

We Ate The Machine è considerato il miglior album dei Polysics, con brani meno ripetitivi e più coesi rispetto al passato. Il gruppo giapponese mescola influenze da Devo e Kraftwerk, creando un suono originale ma a volte irritante. Alcuni pezzi brillano per energia e creatività, mentre altri risultano inutili o banali. L'album risulta divertente e sorprendente, nonostante qualche difetto. Scopri il lato bizzarro e originale dei Polysics con We Ate The Machine!

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